Mulino Bianco

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La filiale africana della Mulino Bianco, col celebre slogan: Mangiane quanto più puoi, e poi sò cazzi tuoi
« Non ci vuole un bianco mulino ma un mulino bianco! »
(Il cinghiale dagli omonimi pennelli in un ormai celebre spot)
« n£L mUl!N0 k& VorR£! T@nt@ G3nT£ @fF@nKuL0 m@nd£r£I !!!!  »
(Bimbominkia in preda a uno sfogo sulla pubblicità del Mulino Bianco)
« Nel mulino che vorrei, un divano e Sasha Grey »
(Qualunque maschio su slogan del del Mulino Bianco)


La Mulino Bianco è un'azienda zelandese che produce tante cose, oltre che tante altre cose, ma soprattutto tal'altre cose.

Ubicazione

Non si hanno precisi ragguagli del dove si trovi; i più pensano che debba trovarsi nella Maremma Maiala.

Fonti abbastanza sicure (uno spaventapasseri travestito da Enrico Mentana) ci dicono che ha aperto varie filiali nei Paesi più produttivi e varie succursali nel mondo in modo da propinare a quanta più gente sia possibile le ignobili gallettacce (residuati militari della guerra 15-18) che fuoriescono dall'azienda trasportati dalle blatte.

Tra le più importanti filiali estere vanno citate:

  • Zelanda
  • Africa (dove la ditta prende il nome di Mulino Nero in quanto il processo di raffinazione degli escrementi è più grossolano e il colore viene più scuro)
  • Cracozeznav
  • Padania che consuma il 90% della produzione.
  • Magna Romagna
  • Bazookistan, (anche se si dice sia solo una leggenda) il direttore della filiale risulterebbe essere nientepopodimenoche Calderoli e sembra che la forza motrice sia quella di uno stuolo di criceti in continua produzione. Risulterebbe anche esserci un dipartimento segreto per lo studio di armi di conquista di massa ma non sono ancora state presentate prove.

Storia

Il mulino bianco, atavico fondatore dell'azienda.

In principio era casa di tolleranza, dove operava, come assaggiatrice la famosa Moana Pozzi; poi, nel 1960 venne acquistata dal signor Barilla, che ne fece un canile per l'allevamento di cani da carne e da pelliccia. In seguito diventò una fabbrica specializzata nella produzione di palloni da calcio in ghisa e infissi in gommapiuma. Infine è passato al settore alimenentare (biscotti di ghisa, merendine di gommapiuma, ecc.)

Vittima di un boicottaggio da parte di Suor Germana agli inizi degli anni '80, e difeso dai gastroenterologi a cui procura molto lavoro, ne uscì indenne aumentando, anzi, la sua produzione. Nel 2030, l'industria cerealinucleare, decise, dopo aver dimezzato la popolazione del mondo e aver sterminato la maggior parte delle specie animali(compreso bulbasaur e squirtle), di produrre grano virtuale e venderlo sotto forma di "nulla" a un prezzo accessibile (50 euro per un kg di "nulla"). Negli stessi anni l'onu, con l'approvazione del comune in cui risedeva l'azienda (fantabosco), mandò in esilio il "mulino bianco" nelle praterie dove pascolavano i teletubbies. Le motivazioni? Punto primo perché era abusivo, punto secondo perché si era espanso talmente tanto da arrivare a conquistare le terre di Mordor, punto terzo perché, in vita, erano rimasti solo gli operai della mulino bianco e quelli dell'onu (a qualcuno dovevano pur rompere i coglioni). Anni dopo, nel 2040, durante l'impero romano, Cesare Marco Giovanni Aurelio Gusto Sammontana decise di illegalizzare, ai non possessori del porto d'armi, le macine e tutto il resto dei prodotti Mulino bianco, prodotti che, anni antecedenti a dopo ma anche al mentre, Hitler usò per scopi bellici durante la caccia ai nativi americani. Quest'ultimo infatti, ci giungono informazioni da informatori fontibili (Pingu e Happy Feet), bombardava intere pianure con frollini al benzetanolo e saccottini di acido butanoico.

Altre fonti storiche attribuiscono la reale paternità del "primo" mulino bianco a tale sig.Mr Day, che avrebbe lavorato solamente un giorno nel Mulino Bianco prima di pentirsene e scappare all'estero, salvo poi ricascarci immettendo nel mercato un nuovo brand che utilizzava l'identico metodo di lavorazione e le finissime materie prime dell MB, con scarsi risultati. Non arrivò mai a contrastare la piu nota multinazionale, che lo riassorbí, obbligandolo ad un lavoro durissimo scarsamente retribuito per il resto dei suoi miseri giorni.

La rivoluzione degli anni novanta

A partire dal 1991 la produzione cambiò in modo radicale e si specializzò nella fabbricazione di carrarmati da Risiko nei vari colori magenta, fucsia, ciano e giallo. Come sottoprodotto produce tozzole di pane di marmo e pidocchi disseccati.

Curiosità e misteri

  • La famiglia del Mulino Bianco è l'unica (a parte quella de I Cesaroni) ad essere in forma e smagliante già alle 6 di mattina quando solitamente un tipico individuo di razza umana alla stessa ora si alza dal letto con un aspetto che ricorda più quello di uno zombie che quello di un essere umano. Diverse università e società scientifiche sono al lavoro da anni per svelare questo mistero.
  • Nelle pubblicità della Mulino Bianco tutti vogliono un mulino, ma nessuno di loro ha ben capito a cosa serve suddetto oggetto, infatti tutti lo vogliono per poterci mangiare dentro allegramente e non per lavorare i cereali (cosa che invece fa l'uomo comune).
  • Probabilmente il mulino ha subito un passaggio di proprietà infatti Antonio Banderas lo chiama:"Il mio mulino"


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