Michele Serra

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Michele Serra appena uscito dal feretro in cui trascorre le giornate.

Michele Serra (L'Unità, 10 luglio 1968) è uno che scrive satira politica che a lui fa molto ridere. Detiene il titolo italiano del campionato Delusi di Sinistra 2024.

Biografia

Ottenuta la maturità classica con la tesina Parlare degli operai senza essere mai stato un giorno in fabbrica, si iscrive a Lettere Moderne ma ben presto si rompe le palle di sgobbare, e così gli viene spontaneo di iscriversi al PCI.

Mentre medita sulla condizione del proletariato e di come evitare di farne parte, nel 1975 entra a L'Unità come tizio che trascrive i pezzi dettati dai giornalisti veri al telefono. Da allora non riesce a scrivere una riga se prima non se la fa dettare da qualcuno.

Al giornale raccoglie la pesante eredità di Fortebraccio, di cui tenta di replicare i commenti corrosivi. Lo stesso Fortebraccio ebbe a commentare:

« Non mi mancano gli squadristi, ma a volte farebbero comodo. »
(Fortebraccio)

Dato che politicamente non lo prende sul serio nessuno, dal 1986 decide che tanto vale far ridere di proposito, e inizia a collaborare con Tango, l'inserto satirico de l'Unità. Ci mette solo 2 anni a farlo chiudere.

Nel 1987 inizia a collaborare anche col settimanale della Arnoldo Mondadori Editore Epoca, ma rassegna per protesta le dimissioni quando, nel 1990, la proprietà passa a Silvio Berlusconi ma in redazione continua a non vedersi una figa che sia una.

Nel 1988 il direttore de l'Unità Massimo D'Alema incarica Serra di dirigere il neonato Cuore, che non riuscirà a far chiudere se non 8 anni dopo.

Viene candidato dal PCI alle elezioni europee del 1989, ma non viene eletto. Per rappresaglia contro Piero Fassino, nel 1990 si iscrive a tutti i partiti più di sinistra della sinistra. A Fassino non gli passa manco per l'anticamera, quindi Serra si iscrive pure all'MSI e al Fronte Nazionale di Contrasto ai Risvoltini. Niente, Fassino c'ha di meglio da fare. Serra si arrende, e nel 1991 aderisce al PDS ma ne esce subito dopo essersi accorto che era pieno di sindacalisti vestiti all'UPIM.

Capito che la politica è troppa fatica, nel 1993 partecipa al programma TV Cielito lindo, con una rubrica dove se la prende con la pubblicità. Per rappresaglia, il direttore di Rai 3 dichiara la fine dell'esperienza comunista e si converte al credo di Publitalia.

Dal 13 novembre 1996 inizia a collaborare con la Repubblica, dove cura la rubrica L'amaca, dove sfotte tutti gli italiani. Uno per uno. Quindi a tutt'oggi gli mancano da sfottere ancora 59 989 947 malcapitati. Oggi, ad esempio, tocca a questo qui.

Curiosità

  • A giudicare dalle occhiaie che lo contraddistinguono sin dalla pubertà, Michele Serra non disdegna le pugnette.
  • Michele Serra scrive i testi di Beppe Grillo dai tempi della battuta sui socialisti[1], ma con la cosa del movimento s'è fatto prendere un po' la mano.

Note

  1. ^ «Ma se in Cina sono tutti socialisti, a chi rubano?»