Jerry Calà

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Jerry Calà sulla spiaggia di Riccione in compagnia di tre giovani promesse del cinema impegnato.
« L'unica cosa che mi fa ridere di lui è definirlo attore »
(Tutti su Jerry Calà)
« Libiiiiiiiidine! »
(Jerry Calà nel film "Bomber" del 1982)
« Libiiiiiiiidine! »
(Jerry Calà, in uno qualunque dei suoi film successivi)
« Libiiiiiiiidine! »
(Jerry Calà l'altra sera a Forte dei Marmi, giunto alla milionesima replica della stessa battuta)


Jerry Calà, ovvero il cafoncello milanese dalla battutina sempre pronta nell'iconografia filmistica degli anni '80.
Nella sua carriera lavorativa Calà ha svolto i mestieri più disparati: è stato infatti tassista, meccanico, allenatore di boxe, pianista, consulente pubblicitario, affarista e allevatore di polli. Alcuni sostengono che sia anche un attore e persino un comico, ma su quest'ultima affermazione è opportuno non sbilanciarsi.

Biografia

Gerry Scotti che imita Jerry Calà.

Jerry Calà nasce Calogero Calà e, quel che è peggio, nasce.

La sua città natale è Catania ma in seguito alla famosa evacuazione della Sicilia del 1953 viene deportato a Verona, dove i siciliani sono graditi quanto un moscone nelle mutande. Ciononostante Jerry si fa subito degli amichetti nuovi. Certo, considerando che incontra Umberto Smaila sarebbe stato meglio rimanere senza amici ma Jerry è uno che si accontenta di poco.

Lasciati i Gatti di Vicolo Miracoli in seguito ad un'improvvisa forma di ailurofobia Calà si butta nel cinema, cascando da un palco durante la proiezione di un film.

Jerry Calà ai tempi in cui cantava "Maracaibo" in un gruppo punk.

Nella regia si esprime a livelli stilisticamente inavvicinabili, se non dopo una lobotomia frontale: nel 1994 dirige Chicken Park, un omaggio non richiesto al Jurassic Park di Spielberg, dove al posto dei dinosauri ci sono galline di dimensioni faraoniche. Seguono I Ragazzi della notte (una summa delle cazzate fatte dai giovani il sabato sera, un film di cui si sentiva un gran bisogno) e il suo capolavoro assoluto Vita Smeralda, praticamente una puntata di Lucignolo Bella Vita portata sul grande schermo. Una minzione speciale va alla profondità dei dialoghi:

« Oh, io poco prima ho impattato con uno che mi sarei fatto subito! Un ficone! Non da paura, di più!  »
(Eleonora Pedron in preda ad un attacco di romanticismo)

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