Indie
Risponderò solo in presenza del mio avvocato! Lui conosce metodi molto più convincenti dei miei per spiegarti che qui non sei il benvenuto. Sento la necessità impellente di mandarti gentilmente qui, ma il mio amico immaginario Babbi l'orsetto mi suggerisce di mandarti qui. |
Secondo le statistiche del Pentagono, il movimento indie rappresenta attualmente una delle maggiori minacce per la popolazione mondiale, oltre a cinesi, musulmani, alieni comunisti, manga, anime e il 2012. Chi aderisce a tale sottocultura presenta segni inconfondibili quali taglio di capelli da scappato di casa, vestiario non troppo dissimile da quello di Lucio Dalla a fine anni 70[1], un livello di spocchia tale da far esplodere le cervella a qualunque persona normale, e un fondamentalismo religioso-musicale che si concretizza nell'adorazione di band di grandissima statura artistica e originalità ma ciononostante sottovalutate dal grande pubblico[citazione necessaria], in contrapposizione al corrotto e malefico mainstream ascoltato in massa dallo stesso grande pubblico.
no.
no.
no.
Dizionario indie-italiano
Di seguito sono riportate alcune delle parole più usate all'interno della comunità indie, cosicché non avrete l'impressione che vi stiano parlando in ungherese.
- Mainstream: tutto ciò che non è indie. L'elenco di tutto ciò che è mainstream è reperibile nel Sacro libro dell'indie.
- Scene: l'insieme di band sconosciute a tutti[2] e che solo gli indie ascoltano.
- Sellout: venduto. Appellativo dato a qualsiasi band che venda più di 2 dischi.
- Sopravvalutato: aggettivo diretto a qualsiasi genere o band musicale finora mai esistito. A meno che non abbia la parola indie nel nome, quello cambia tutto.
- Wasted: si dice di indie in condizioni psicofisiche paragonabili a quelle di Vasco Rossi. Anche se il più delle volte la sera prima hanno giocato a domino in famiglia e raccontano chissà cosa solo per fare gli uomini vissuti.
Note
- ^ Solo con un cattivo gusto superiore di almeno 30 volte tanto.
- ^ Anche a Piero Scaruffi.