Il favoloso mondo di Amélie

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« Senza di te, le emozioni di oggi sarebbero la pelle morta delle emozioni passate »
(L'autore di questo articolo alle prese con un esemplare di pitone)
Prémisse

Il 10 maggio 2024, alle ore 16, l'autore di questo articolo si rende conto che su Nonciclopedia non esiste un articolo dedicato all'unico film in cui egli stesso, Hipolito, partecipò in qualità di attore non protagonista. Il film, Il favoloso mondo di Amélie (in francese Le Fabuleux Destin d’Amélie Poulain - che starebbe per Il favoloso destino d'Amelì Pulàn - in inglese Amelie, in tedesco Amelien, in giapponese Ameli e in paperopolese Amelia, la strega che ammalia) tratta in pratica della vicenda di una giovane ragazza che, in cerca di uno scopo, trova l'amore. Fuori una lieve brezza fa ondeggiare i vetri della finestra del suo studiolo, mentre in Bolivia una mosca della specie Fannia canicularis viene schiacciata dal quotidiano di José Carlos Gutierrez, un agricoltore piuttosto facoltoso, alla pagina del mercatino, proprio su un annuncio di vendite di appartamenti a Mosca. Hipolito, resosi conto che esistono più connessioni neurali possibili nel nostro sistema nervoso che atomi nell'Universo, decide di scrivere questa pagina qua.
A Hipolito non piacciono:

  • le battute volgari;
  • l'odore che hanno i cani quando piove.

A Hipolito piace:

  • l'odore dell'aria quando piove.

Un paio di minuti dopo, alle 16 e qualcosa, in totale mancanza di idee, decide di guardare sulla Wikipedia in lingua francese il testo relativo a questa pagina qua, sperando che gli vengano delle idee per scrivere l'articolo. Poco più tardi, alle 16 e 55 minuti Hipolito si rende conto che il "Cafè des 2 Moulins" esiste veramente a Montmartre.
Alle ore 16 e 59 minuti, Hipolito ha deciso di concludere brutalmente la pagina, lasciando molte parti in sospeso, convinto che la completezza dell'articolo non si raggiungerà mai.

Pélicola

Il favoloso mondo di Amélie è un film francese scritto da Guillaume Laurant e Jean-Pierre Jeunet e diretto da Jeunet, il regista di Alien: la clonazione, per intenderci[1]. Il film è una rappresentazione originale e talvolta idealizzata della vita contemporanea a Parigi nel quartiere di Montmartre, visto con gli occhi di Amélì e del suo paralume a forma di porcello che si muove e parla. Ci sono anche i nani da giardino. Perché? direte voi. E perché no? E Biancaneve allora? Non li aveva pure lei?

Scénario de film

« Mi piace: immerjere la mano in un sacco di legumì; spaccaré la crosticinà di una crème brulée con la punté del cucchiainò; far rimbalzare sassi sull'acqua del Canal Saint Martin Lazare de Grand Escargot; immaginare quanti orgasmi si stanno verificando in città in questo momento. (Diciassette; li ho contati). »
(Amélie, su Amélie.)
Attenzione, da qui in poi questo articolo contiene spoiler.

Una volta avevo un criceto di nome George che lesse la trama di "Bianca e Bernie nella terra dei Borghezio" prima di vedere il film e si suicidò. Quindi fate attenzione, non voglio avere altre morti pelose sulla coscienza.

Prima parte

Una bambina di nome Amélì Pulen vive di semplici cose: giocare con le dita, fare le faccine col mento, sporcare i vetri per fare le smorfie, mettersi le ciliegie a guisa di orecchini, far cadere le tessere del domino, indossare buffi occhiali dalle lenti spesse due dita, fare nuovamente le faccine (ma stavolta con la mano chiusa a pugno), far risuonare i bicchieri pieni di una sostanza dubbia color verde da poi bersi con la cannuccia, fare omini di carta, chiudere rapidamente le orecchie per sentire i suoni in maniera distorta, fischiare con una foglia d'erba, staccarsi la pellicina che fa la colla mettendosela sulle dita, soffiare le stelle filanti, far roteare le monete su loro stesse. In altre parole una sfaccendata come tante.
L'unica cosa di cui si nutre sono invece le fragole caramellose, messe sulle punte delle dita e inghiottite tutte insieme. La piccola Amélì trova in un pesce rosso il suo unico amico, ma che è poi costretta a lasciar andare via a causa dei suoi continui tentativi di suicidio. Questa premessa fa ben capire che razza di vita sociale avesse la bimba.

Per consolarla dalla perdita del suo unico amico riceve una macchina fotografica in dono dal padre e comincia a scattare delle foto in giro. Mentre lo fa due auto si scontrano causando un fiotto di morti e feriti. Il vicino la rimprovera perché convinto che la causa dell'incidente sia stata proprio la Kodak Instamatic della fanciulla, strumento demoniaco creato dal maligno e usato ai fini della distruzione del mondo. Quando però Amélie si accorge che il demonio è solo una favoletta inventata per spaventare la gente, capisce che il mestiere che farà da grande è l'antennista Sky e inizia a fare pratica sull'antenna del vicino stesso, rovinandogli la visione della Champions League.

Alla morte della madre, uccisa da un aspirante suicida fallito, e al silenzio del padre - un medico folle che la crede morta - Amélie reagisce come farebbe qualsiasi altro bambino: butta il suo orsacchiotto preferito fuori dalla finestra per lasciarlo spolpare dai corvi. Finché, la ragazza stufa non abbandona il padre lasciandolo morire assiderato.

Poi arriva

Il favoloso mondo di Nonna Amelia, attesissimo sequel della pellicola.
« Se è un film francese deve esserci l'Amore. Anzi, l'Amour!!! »
(Come Hollywood vede la Francia)
« Cara! Hai parlato francese! Smuak, smuak, smuak! »
(Gomez Addams)
« L'Amour. »


Ormai grande, la fanciulla - una splendida ragazza dedita alle investigazioni sui misteri che nasconde la Chiesa Cattolica assieme ad un americano di nome Tommaso Matasse[2] - si ritrova a lavorare ai tavoli di una caffetteria di Montmartre di proprietà di una ex cavallerizza zoppa, insieme ad una cameriera amante dei proverbi e una malata immaginaria che si occupa della ricevitoria-tabacchi del bar.
I clienti fissi sono:

  • uno schizoide che ha avuto una storia con la cameriera dei proverbi e che si diverte a registrarsi ogni cinque minuti mentre dice Pelo di Cammello, il suo mantra personale, e a far impazzire tutti coloro che stanno nella caffetteria;
  • una hostess eternamente in viaggio che affida sistematicamente il suo gattone ad Amélie, perché l'unica fessa incapace di dire no, che a sua volta è convinto che la sua proprietaria sia quest'ultima e non già l'hostess;
  • Hipolito, l'autore di questo articolo, grande appassionato di scrittura, utente regolarmente iscritto su Nonciclopedia, fantasioso e stravagante. E ovviamente senza un becco di un quattrino, perché d'accordo l'enciclopedia libera, ma a furia di scrivere gratis non ci si guadagna un tubo.

Ma, un giorno, accade l'imprevisto. È il 31 agosto 1997 e muoiono in un incidente stradale, avvenuto presso il tunnel dell'Alma, Lady Diana Spencer insieme all'amante Dodi Al-Fayed.

Un minuto di silenzio.

La notizia in realtà passa in secondo piano, giacché nell'istante in cui il telegiornale reca la cronistoria la nostra Amélie si accorge di una galleria scavata dai topi nel suo bagno, in cui vi è nascosta una strana scatola apparentemente degli anni '40, piena di giochi, biglie e vecchi ricordi. Qualsiasi altra persona avrebbe buttato nell'inceneritore la polverosa scatola e si sarebbe disinfettata accuratamente le mani; ma non Amélì, che decide di rintracciare colui che la nascose, tanti anni prima, ancora bambino.[3]

Nel tentativo di trovare il tizio e rinfacciargli il danno recato alle mattonelle del bagno, Amelia incontra un ragazzo capace di guardarle il cuore come se avesse i raggi x intento a rovistare tra i rifiuti alla ricerca di frammenti di fototessere abbandonate di cui fa una sua strana collezione. Da quando hanno chiuso i manicomi, in giro c'è sempre più gente strana. Costui però, scappato di corsa per inseguire un uomo-ombra, perde la sua preziosa (è un eufemismo...) collezione di fototessere strappate, puntualmente raccolte dalla nostra Amelia.

Nel frattempo scopre che finora ha cercato l'uomo sbagliato, a causa di quella lingua del cavolo che sbagliando accento si pigliano fischi per fiaschi. Appena scopre chi è ci ripensa e anziché tirargli in faccia la scatola gliela lascia in una cabina telefonica nel mercato. Lui la vede, capisce e piange ripensando al danno che fece al bagno di Amélie quand'era piccino. Per ripagarla le offre da bere.

Presa così da un improvviso e nuovo raptus, Amélie ruba il nano da giardino del padre per farlo viaggiare in tutto il mondo, sfruttando l'amica hostess, perché in questo modo, almeno lui, riesce a farsi una bella vacanza; fa da accompagnatrice multimediale ai ciechi; decide di far impazzire un povero ortolano frustrato; fa in maniera tale che lo schizoide del bar e la collega che lavora alla ricevitoria-tabacchi scoprano le gioie del sesso; fa credere alla portinaia vedova di un marito fedigrafo[4] che costui la pensava intensamente e che in realtà l'avesse sempre amata; cerca di far riavere la collezione di fototessere strappate al ragazzo di cui prima nella maniera più bislacca possibile.

Quest'ultimo, si scopre, lavora come fantasma nella casa del terrore al locale parco di divertimenti e come tutto fare in un pornoshop[5]. Tra incertezze e incomprensioni, tra fraintendimenti e travisamenti, la ragazza - complice il vicino rachitico - scopre infine L'Amour, da sempre evitato e finalmente ottenuto.

La trama è finita, leggete in pace.


Personnages principaux

  • Amélì Pulàn: l'amabile, adorabile, sensibile, surreale, sensuale, catastrofica protagonista.
  • Ninò Quincampuà: boh!
  • Raphaél Pulén: il babbo d’Amélì, medico ammalato e ipocondriaco, privo di élan vital, qualunque cosa ciò significhi.
  • Amandin Pulén: la mamma d’Amélì, moglie degna di cotanto marito.
  • Luzien: nonzò. Vedo tra poco. Che sia l'Ortolano?
  • Raymond Dufayel: l'Uomo di Vetro (interpretato da Samuel L. Jackson... o no, mi sa che non era lui).
  • Bredotù... Bretodù... Bredtg... insomma, anche i personaggi del film non ci capiscono più niente! L'Uomo della Scatola.
  • Gli altri: quello che fa scoppiare gli imballaggi di plastica, quella che ha tutte le malattie, quella che non si vede, la Cosa, la Torcia, Mr. Fantastic e il dottor Destino[6].

Conclusion

Vi chiederete: e Hipolito?
Il 10 maggio 2024, alle ore 16 e 59 minuti, Hipolito finì di scrivere l'articolo su Nonciclopedia relativo al film Il Favoloso mondo di Amélie. In Kenia un leone sta schiacciando un pisolino, mentre una pulce della specie Amphipsyllidae è riuscita a succhiargli in un solo giorno ben 5,8 litri di sangue. In Giappone, a Sapporo, il vento gioca con le tendine perlinate di un panificio facendole intrecciare a guisa della Venere di Milo. La temperatura è mite, l'aria piacevole, e Hipolito è contento di aver scritto finalmente questa pagina qua.

Commentaire

  1. ^ Il che spiega lo splatter gratuito del film.
  2. ^ Tom Hanks
  3. ^ Per tirargliela in testa: le ha rovinato un bagno per nascondere quel ciarpame.
  4. ^ Scrittore di fedi. Da non confondere con fedifrago.
  5. ^ Sembrerebbe una squallida battuta scritta da un ragazzino che non sa far ridere, ma la trama è proprio così che va. Nessuna invenzione...
  6. ^ È il Destino d'Amelì Pùlén! Lo sapevo che bisognava tenere il titolo originale!

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