Gente da autobus

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Versione del 13 mag 2011 alle 19:11 di Antoniod75 (rosica | curriculum) (Punteggiatura, "riempe" in "riempie" e piccole migliorìe varie (via parole da truzzo come "scazzato", "se ne sbatte"))
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« @#+%ç@§ »
(Tipico commento sull'autista troppo occupato per darti retta)
« Chi mi ha toccato il culo?? »
(Domanda media di una sedicenne sull'autobus)

Gli autobus sono sempre in ritardo e gli autisti sono spietati: non ti aspettano nemmeno se il bus ha tre ruote a terra; in quel caso lo trainerebbero con i denti. Ma non è questo il punto. Sugli autobus e sui tram, incontriamo spesso la gente più stramba. Quando si sale sui mezzi pubblici si incontra sempre gente fuori dal comune, personaggi mistici che non troverete in nessun'altra parte dell'universo.

   La stessa cosa ma di più: Ragazza che parla con l'autista dell'autobus.

Tipologie

Il pazzo o drogato

Il pazzo è molto socievole.

Si riconosce perché è sempre quello che puzza di alcool ed è il fortunato detentore di una magnifica barba incolta. Riempie le sue giornate bofonchiando in solitudine, ma a volte ti si rivolge, ti guarda e mugugna quello che sembrerebbe un apprezzamento su tua sorella, non si riesce a capire. Celebri frasi dei pazzi:
Il pazzo classico:

- Amico ad amico: "Allora, scendiamo in via Borgaro?"
- Pazzo: "Mmnggm... Voi usurpatori del potere! Mghhn... Ma io ho visto Gesù e mi ha detto che presto tornerà e farà giustizia!! Mmnggm..."

Il pazzo che si crede nero:

- Pazzo guardandosi in torno: “Che c'è da guardare?! Solo perché sono nero?!”

Il controllore

È sicuramente la figura più oscura, più temuta e più odiata (ma non dagli italiani... solo dai portoghesi!). È oggetto di numerosi miti e leggende.
Si presenta esattamente quando capita che TU hai dimenticato l'abbonamento o non hai comprato il biglietto. Compare dal nulla, uscendo fuori dalla cabina dell'autista o, altrimenti, da dietro la tipa bona con cui ci stai provando senza chance e facendoti comunque fare una figura di merda. Chinque osi resisterGLI sarà spacciato. Per sempre. La classica frase "BIGLIETTO PREGO" è sempre pronunciata con tono autoritario e inquisitorio. Inutile perdersi in piagnistei vari, poiché il controllore è sempre incazzato ed è incazzato con TE!
Secondo molti, i controllori sono autisti falliti che sfogano la loro frustrazione sui passeggeri; altri ancora sostengono che siano anche in grado di lanciare onde energetiche... Ma, diciamolo, sono tutte cazzate! (o forse no?)

Curiosità: i controllori hanno la licenza di uccidere.

L'autista

Questo tizio ha l'autorità suprema, detta anche la "Master Autority of the Pullman or Tram" (la M.A.P.T). Gli autisti sono spietati, ma bisogna comprenderli... girano per 7-8 ore di fila in mezzo al traffico, devono sopportare i rumori, i rompicazzo, i mezzi puzzano e sono vecchi, il motore ha sempre qualche problema, fanno sempre lo stesso giro e si fermano giusto tre minuti al capolinea, prima di ripartire e ricominciare la trafila per una paga da prostituta... Insomma, tu sei l'oggetto ideale su cui sfogare il nervosismo causato dalla loro vita di merda!! Gli autisti dei mezzi pubblici si dividono in categorie:

  1. Il Giovane: si riconosce perché ha un' eta sui 28-30, porta sempre degli occhiali da sole della Ray-Ban a specchio da sbirro, nella fermata del cambio turno è sempre con un suo coetaneo che parla una lingua simile all'Ucraino Criptato. Ha sempre un espressione tipo "Oh MinKia, Oh" e passa sempre ai semafori rossi, perché tanto è un giovane menefreghista che guida un mezzo da 7 tonnellate. Voi protestereste sulla vostra Fiat 500?
  2. Il Saggio: categoria "over 50": è l'autista che sta per andare in pensione (e che spesso, mentre guida, già se la sogna... magari, non a occhi aperti!) e questo provoca in lui uno stato d'animo che lo porta a lavorare in modo totalmente avulso da tutto ciò che gli sta intorno (i passeggeri, la strada e perfino il bus stesso). Spesso sale a bordo dopo aver dimenticato il suo cervello dentro il gabbiotto al capolinea o addirittura a casa sua (tanto non ne ha bisogno per eseguire quelle manovre che ripete meccanicamente tutti i giorni, a tutte le ore, da oltre 20 anni). Ma è anche quello più tranquillo, pacifico, giusto, leale. Il che non comporta assolutamente che lui fermi il mezzo, quando gli fai cenno dalla banchina; specie se sei a una fermata, in un orario al quale di solito non c'è mai nessuno.


Curiosità: gli autisti sposati hanno appeso al muro anche in casa loro (in sala da pranzo e a volte anche in camera da letto) il cartello con la scritta "È vietato parlare al conducente". In 4 lingue.

Il Power Ranger

Due Power Rangers si preparano a scendere.

Ad ogni fermata, prima di aprire le porte, comincia a gesticolare e pronunciare frasi tipo Sensori di inizializzazione termici attivati, Gancio Superlativo in uso, Plasma Combact a fibre tachioniche... Vai Megazord!!. Di solito questo genere di idiota ha dodici anni e così tanta acne da coprire gli occhi e la cartella di Batman più grande di lui. Sappiamo tutti qual è il suo futuro.

Il filosofo del tram

Solitamente non molto curato nel vestire, inizialmente non fa più di tanto per attirare l'attenzione. Quando sale sul tram, entra con aria arrabbiata, si scruta attorno e si apposta in un angolino; qualche minuto dopo, individua un suo amico che sta nell'angolino opposto, lo raggiunge facendo cadere la metà dei passeggeri e si mette a parlare: parla di lavoro (o di scuola a seconda della sua età), di politica, di donne e di tutto ciò che gli dà i nervi, il tutto rigorosamente urlato e gesticolato. Il filosofo del tram, quando parla, dà sempre spettacolo, instaurando quasi una specie di cabaret in cui vorrebbe coinvolgere tutti i presenti, anche se nessuno coglie la chance che gli viene offerta, soprattutto se il filosofo è un tipo mattiniero. Quando deve scendere, si lamenta sempre con i vecchi che salgono dalle uscite e con le porte del tram che non si aprono in fretta come vorrebbe lui.

La gang di belle gnocche

Quando entrano, si posizionano sempre in fondo al pullman e, se per caso ti guardano, ti esaminano scandagliandoti in ogni tuo dettaglio, solo per capire se sei degno di viaggiare insieme a loro. Peccato che tu, a loro, non ti avvicinerai mai perché, proprio mentre stai per andare verso di loro, dopo 45 fermate di indecisione, il pullman si spezza in due o si mette davanti un'araba con un passeggino oppure semplicemente arrivi alla tua fermata.

Il buongustaio

Il buongustaio si prepara ad assaggiarti.

È un tipo che mangia, mangia sempre e comunque. Puzza di cipolla ed è sempre vestito con la tuta più grande e sformata che sia riuscito a trovare. Esso sale mangiando, si siede mangiando e scende mangiando. I sui pasti variano dagli snack Kinder ai Kebab. Mentre mangia, sporca dappertutto con cartacce unte o col cibo stesso, il tutto abbandonato con noncuranza in uno spazio pari a quello occupato da 4 o 5 passeggeri.

Le vecchie

Sono delle rompicoglioni assurde, ma in fondo non è colpa loro, no? Invece sì! Aspettano il MINIMO pretesto per rivolgerti la parola (dalla cartella a tracolla al fatto che scrivi messaggi con un pollice solo) e, una volta agganciato/a, cominciano a criticare la gioventù, a parlare della loro, del secolo scorso, delle loro ricette per cucinare le lasagne ai cavoli marci, il fritto misto natalizio, parlano delle loro ultime analisi cliniche e di tante altre cose interessantissime; ma soprattutto cercano di carpire il tuo agognato posto a sedere, con la scusa che le loro ossute gambette non le reggono in piedi (in realtà sono delle maratonete). Molte non ti lasciano nemmeno scendere alla tua fermata.

Quello/a che parla con l'autista

È una tipologia di viaggiatore/trice che, quando fa il suo ingresso in scena, è al centro di particolare attenzione. Il suo comportamento può (a seconda della sua età, dell'argomento oggetto del dialogo intrapreso e soprattutto del suo sesso e del suo aspetto fisico) provocare conseguenze di vario tipo nello stato d'animo degli altri viaggiatori, in quello dell'autista stesso e, talvolta, addirittura sull'esito finale della corsa.
Nel caso di una domanda riguardante l'itinerario dell'autobus o le sue fermate, la risposta dell'autista tenderà a tardare di almeno 4 secondi, durante i quali immancabilmente scatterà la risposta di un altro viaggiatore, premuroso sia di esonerare l'autista dall'infrangere il divieto assoluto e categorico a cui è tenuto[ma anche no] di parlare con chiunque, sia di mettere in luce la sua preparazione accademica sull'argomento "Il bus n° xxx: da un capolinea all'altro e viceversa".