Elisa di Rivombrosa: differenze tra le versioni

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[[Immagine:Evaelisa.jpg|right|thumb|200px|NO! Questa non è Elisa!]]
{{Accusa|accusa=merda|firma=--{{utente:Shake46/firma}} 08:08, 2 feb 2008 (UTC)}}
{{Citazione|Brutta forte.... |Mormorio generale||Sulla sfregiata|}}


Elisa "di Rivombrosa" (1593 - 1645) è in realtà nata a [[Certosa]]. Tutti ci stiamo chiedendo perché allora si chiami "''di Rivombrosa''", ma ciò è probabilmente dovuto ad una calciorotazione della città di [[Certosa]] avvenuta nel 1600, il che ha portato ad una temporanea mutazione del nome della città.


==L’inizio disastroso==
{{NOK}}
Come s'è detto, Elisa non nacque a Rivombrosa.<br>
Suo padre, [[Cristiano Malgioglio|un vecchio ubriacone godereccio]], l'aveva messa al mondo [[Sesso|fecondando]] una [[Paris Hilton|donna di facili costumi]] della bassa bergamasca, la quale, non appena partorì la figliuola, la affidò al marito.<br>
La bambina era davvero una visione apocalittica. Elisa era brutta e anzi, brutta era farle un complimento: puzzava di sterco e aveva i brufoli così grossi che diceva in giro che fossero due sue compagne di scuola. I capelli della sventurata invece, pareva che fossero così unti da poter essere spremuti per ricavare un pregiato unguento lubrificante, lo Svitol.<br>
La dolce Elisa aveva anche un [[cane]]: si chiamava [[Gian Pietro Beghelli]]. L'animale aveva nome e cognome, proprio perché, in confronto ad Elisa, pareva avere sembianze umane. Molta gente spesso chiedeva addirittura al cane di che razza fosse Elisa, ma il cane in quanto cane non rispondeva. Tutto ciò non contribuì affatto all’affermazione sociale di Elisa, che viveva sotto un ponte, triste, sola e abbandonata. La poverina col tempo finì per darsi all’[[Alcool]]; non che l’Alcool la volesse, sia chiaro, ma era molto amico del cane e quindi la sopportava.


==Le scorribande==
{{Noimmagini}}
[[Immagine:Ihohsedere.gif|left|thumb|200px|il terribile Ih-oh mostra il punto in cui gli piace ricevere.]]
Un giorno, mentre girava per le campagne, Elisa incontrò tre strani individui: [[Pippo Franco]], un [[truzzo]] drogato e Ih-oh, il mulo di [[Winnie the Pooh]]. <br>
I tre scappavano da una pattuglia di polizia, che li ricercava con l’accusa di stupro, prostituzione, meteorismo molesto, sodomia, e riesumazione di salme al fine di sfogo sessuale. Elisa e il suo cane si fidarono subito di loro e, non avendo peraltro molte aspettative sociali, si unirono alla gang per darsi alle scorribande. Sulla strada per [[Arcore]] assaltarono tre diligenze, svaligiarono quattro banche e affondarono il [[Titanic]].<br>
Fino a che un giorno, nei pressi della [[Arcore|nota metropoli del Nord Italia]], si trovarono al cospetto di un enorme palazzo di marmo. L’edificio era bellissimo, le [[Windows|finestre]] erano d’oro, il cancello era d’oro, il citofono era d’oro, persino il prato era d’oro. Affacciato ad un balcone del palazzo c’era un uomo, il conte [[Genesio|Genesio Serbelloni vien dal Mare]], ospite quel giorno della famiglia [[Berlusconi]]. Era bello il conte, bellissimo, il più bell’uomo che mai Elisa avesse visto, dopo [[Pupo]] s’intenda.


==Al cuor non si comanda==
{{formattazione|Capoversi, wikilink, citazioni, paragrafi, immagini... Praticamente, tutto.}}
Non appena il conte [[Genesio]] vide la fanciulla se ne innamorò perdutamente e tra loro due fu un colpo di fulmine.<br>
''* Ora il lettore si stupirà nel leggere che un conte di siffatta bellezza si sia innamorato dell’orrida Elisa, ciò, dicono gli storici è probabilmente dovuto ad un difetto visivo del signor conte, dovuto probabilmente alla [[Sindrome del Caps Lock]], da cui era affetto.''<br>
Per due mesi Elisa si ritrovò ogni mattina ad ammirare l’irraggiungibile conte, che dal canto suo non poteva incontrare Elisa a causa del rifiuto da parte della famiglia [[Berlusconi]] di far sposare al bel [[Genesio]] un tale sgorbio della natura. La situazione era in fase di stallo, Elisa e Genesio non potevano sposarsi… fu così che ad Elisa sovvenne una brillante idea.<br>
L’imperfettissima si recò presso il noto mago [[Gennaro D’Auria]], un [[Contraddizione|indovino transessuale]] che si vede ogni tanto su [[Truffa|Tele A+]], e domandò al Maestro un aiuto per risolvere l’astiosa situazione: era troppo brutta perché la famiglia [[Berlusconi]] acconsentisse al matrimonio con il bel conte [[Gensio|Genesio Serbelloni vien dal Mare]]. Il mago/a [[Gennaro D’Auria|D’Auria]] quindi, suggerì una pozione magica che se bevuta tramutasse l’aspetto di Elisa in una splendida donzella.


==Dal primo matrimonio alla fine==
{{Citazione|Ammazza che brutta|Anonimo||su Elisa|X }}
[[Immagine:Elisamatrimonio.jpg|right|thumb|200px|Il primo matrimonio di Elisa.]]
{{Citazione|sono a cavallo degli anta...non sono piu una santa, ma una cavalcata in riva al mare me la potrei ancora fare| Spettatrice Media fumata di marijuana||su non si è ben capito cosa|X }}
Dopo solo due settimane Elisa si poté sposare con il bellissimo conte [[Genesio]], divenne ricca e potente, possedeva tutto ciò che aveva sempre desiderato, ma la sua immensa bellezza la portarono a desiderare sempre di più. Ben presto si stancò del conte [[Genesio]] e dopo solo tre mesi lo lasciò. Pare quindi che seguirono tre anni di sesso sfrenato, incominciò a [[puttana|vendere il suo corpo]] e si sposò altre sette volte con personaggi del calibro di [[Enrico Ghezzi]], [[Nonno Fiorucci]], [[Beppe Bigazzi]] o [[Barbalunga]].<br>
{{Citazione|Porco me quant'è brutta|Chuck Norris||su Elisa mentre si lava i denti|X }}
Ma la pozione del fattucchiere [[Gennaro D’Auria|D’Auria]] (come del resto tutti i prodotti del mago) non durò a lungo: dopo quattro anni il viso di Elisa cominciò a cadere e a spappolarsi come [[Merda|crema di merda]] al sole. Ritornò ad essere più orrida di prima, più brutta persino di [[Margherita Hack]]. Glia amici la abbandonarono e mai più nulla la penetrò.<br>
{{Citazione|Brutta. |Mormorio generale||Sulla sfregiata|X }}
Morì a 52 anni per un’overdose di polenta taragna.


[[Categoria: Personaggi famosi]]
Elisa di Rivombrosa che in realtà è di Canosa e tutti ci stiamo chiedendo perché cazzo ci sia scritto di Rivombrosa, era nata in puglia, a Canosa per la precisione, un bel giorno di Febbraio. Suo padre vedendola pianse. Era una visione apocalittica. Pur vivendo a Parigi da una vita non lasciò mai la sua ''lievissima'' cadenza pugliese, per dire lievissima possiamo dire che aveva le vocali chiuse come il culo di una gallina stitica e incapace di fare uova.
[[Categoria: Personaggi inutili]]
Elisa era Brutta, ma brutta era farle un complimento, puzzava di sterco e aveva i brufoli cosi grossi che diceva in giro che erano due sue compagne di scuola. Nessuno le credeva anche perché nessuno la capiva.I capelli erano così unti che praticamente erano diventati di un colore assurdo ed indefinibile. La dolce Elisa aveva un cane. Si chiamava [[GianPietro Beghelli]] .Aveva nome e cognome proprio perché confronto ad Elisa aveva sembianze umane, molta gente chiedeva al cane di che razza fosse Elisa, ma il cane in quanto cane non rispondeva. Tutto questo non contribuì affatto all’affermazione sociale di Elisa, che viveva sotto i ponti, triste sola e cantando stornelli da osteria. La poverina col tempo si diede all’alcool, non chè l’alcool la volesse.. sia chiaro, ma era molto amico del Cane e quindi la sopportava. Un giorno, in giro per le campagne, Elisa incontrò tre strani individui, un cercopiteco che si credeva [[Batman]], Un [[Teletubbies]] drogato, e il mulo di [[Winnie the pooh]].
I tre scappavano dalla polizia francese, che li aveva accusati di : - stupro, compilazione di 740, prostituzione, onanismo, emorroidi, sodomia,Gomorrea, riesumazione di salme al fine di sfogo sessuale, ed inoltre di essere tutti e tre Bernardo [[Provenzano]]-. Elisa si fidò di loro quasi subito, si fidò di più, quando il Mulo, in un attimo di passione, si approfittò di Lei. La scena a quanto narrarono i presenti fu Allucinante, e perciò priva di narrazione, i cinque si misero in cammino. Per la strada assaltarono tre diligenze, quattro banche, e affondarono il Titanic. Finché un giorno arrivarono davanti ad un palazzo.Era bellissimo, il cancello era d’oro, il citofono era d’oro, il prato era d’oro, le scale di marmo (echeccazzoperò), era arredato con cura aveva 789 bagni tutti intasati, purtroppo, perché il giovane Conte Serbelloni Bazzanti vien Dal Mare, mangiava pesante. Era bello il conte, bellissimo, il più bel uomo mai nato dopo [[Mino Reitano]], Il mulo ci provava con il Conte, ma il Conte non aveva occhi che per Elisa. Elisa era imbarazzata, il conte pure, il mulo pianse, Il cercopiteco violentò il maggiordomo che si innamorò di lui e voleva sposarlo, ma il cercopiteco non credeva nel matrimonio. Il cane di Elisa vagava in cerca di qualche Pusher, il teletubbies in preda alla fame chimica si mangiò sette quintali di ostriche del mar Baltico che avevano lo stesso potere del Viagra………..e si sfogò anch' egli con il maggiordomo.
Il conte invitò i nostri eroi al ballo………….Elisa disse “grazie” piena di entusiasmo, ma il conte non la capì. Elisa era chiusa nella sua stanza che piangeva: si sentiva brutta e lo era, perdinci se lo era. Elisa sentì un rumore, era la fata madrina che vedendola si suicidò…….
Allora lei, così coraggiosa e segnata dalla vita, si bevve una bottiglia di whisky , mangio la caponata e si vestì. Scese al piano di sotto, la sala era ricca, fastosa, ben illuminata, stracolma di gente. Lei scese le scale, a testa alta, infatti cadde, ma si rialzò, guardò il conte ed il conte guardò lei, un invitato vomitò, proprio quando il maestro stava per far iniziare la musica……….
lisa scoreggiò ma talmente forte che tremarono i lampadari di vetro di murano, scoreggiò così forte che per la pressione si staccarono le lastre di marmo, durò quasi un minuto e mezzo, e la scoreggia fu seguita logicamente dalla conseguente frenata nella mutande……..Elisa era molto imbarazzata. Ma il conte le disse “ti amo” lei disse “anche io” ma il conte non la capì…
allarono tutta la notte e tutto il giorno seguente, si sposarono e vissero felici e contenti (tranne il maggiordomo)

[[categoria:serie televisive]]

Versione delle 23:45, 11 feb 2008

File:Evaelisa.jpg
NO! Questa non è Elisa!
« Brutta forte....  »
(Mormorio generale)

Elisa "di Rivombrosa" (1593 - 1645) è in realtà nata a Certosa. Tutti ci stiamo chiedendo perché allora si chiami "di Rivombrosa", ma ciò è probabilmente dovuto ad una calciorotazione della città di Certosa avvenuta nel 1600, il che ha portato ad una temporanea mutazione del nome della città.

L’inizio disastroso

Come s'è detto, Elisa non nacque a Rivombrosa.
Suo padre, un vecchio ubriacone godereccio, l'aveva messa al mondo fecondando una donna di facili costumi della bassa bergamasca, la quale, non appena partorì la figliuola, la affidò al marito.
La bambina era davvero una visione apocalittica. Elisa era brutta e anzi, brutta era farle un complimento: puzzava di sterco e aveva i brufoli così grossi che diceva in giro che fossero due sue compagne di scuola. I capelli della sventurata invece, pareva che fossero così unti da poter essere spremuti per ricavare un pregiato unguento lubrificante, lo Svitol.
La dolce Elisa aveva anche un cane: si chiamava Gian Pietro Beghelli. L'animale aveva nome e cognome, proprio perché, in confronto ad Elisa, pareva avere sembianze umane. Molta gente spesso chiedeva addirittura al cane di che razza fosse Elisa, ma il cane in quanto cane non rispondeva. Tutto ciò non contribuì affatto all’affermazione sociale di Elisa, che viveva sotto un ponte, triste, sola e abbandonata. La poverina col tempo finì per darsi all’Alcool; non che l’Alcool la volesse, sia chiaro, ma era molto amico del cane e quindi la sopportava.

Le scorribande

File:Ihohsedere.gif
il terribile Ih-oh mostra il punto in cui gli piace ricevere.

Un giorno, mentre girava per le campagne, Elisa incontrò tre strani individui: Pippo Franco, un truzzo drogato e Ih-oh, il mulo di Winnie the Pooh.
I tre scappavano da una pattuglia di polizia, che li ricercava con l’accusa di stupro, prostituzione, meteorismo molesto, sodomia, e riesumazione di salme al fine di sfogo sessuale. Elisa e il suo cane si fidarono subito di loro e, non avendo peraltro molte aspettative sociali, si unirono alla gang per darsi alle scorribande. Sulla strada per Arcore assaltarono tre diligenze, svaligiarono quattro banche e affondarono il Titanic.
Fino a che un giorno, nei pressi della nota metropoli del Nord Italia, si trovarono al cospetto di un enorme palazzo di marmo. L’edificio era bellissimo, le finestre erano d’oro, il cancello era d’oro, il citofono era d’oro, persino il prato era d’oro. Affacciato ad un balcone del palazzo c’era un uomo, il conte Genesio Serbelloni vien dal Mare, ospite quel giorno della famiglia Berlusconi. Era bello il conte, bellissimo, il più bell’uomo che mai Elisa avesse visto, dopo Pupo s’intenda.

Al cuor non si comanda

Non appena il conte Genesio vide la fanciulla se ne innamorò perdutamente e tra loro due fu un colpo di fulmine.
* Ora il lettore si stupirà nel leggere che un conte di siffatta bellezza si sia innamorato dell’orrida Elisa, ciò, dicono gli storici è probabilmente dovuto ad un difetto visivo del signor conte, dovuto probabilmente alla Sindrome del Caps Lock, da cui era affetto.
Per due mesi Elisa si ritrovò ogni mattina ad ammirare l’irraggiungibile conte, che dal canto suo non poteva incontrare Elisa a causa del rifiuto da parte della famiglia Berlusconi di far sposare al bel Genesio un tale sgorbio della natura. La situazione era in fase di stallo, Elisa e Genesio non potevano sposarsi… fu così che ad Elisa sovvenne una brillante idea.
L’imperfettissima si recò presso il noto mago Gennaro D’Auria, un indovino transessuale che si vede ogni tanto su Tele A+, e domandò al Maestro un aiuto per risolvere l’astiosa situazione: era troppo brutta perché la famiglia Berlusconi acconsentisse al matrimonio con il bel conte Genesio Serbelloni vien dal Mare. Il mago/a D’Auria quindi, suggerì una pozione magica che se bevuta tramutasse l’aspetto di Elisa in una splendida donzella.

Dal primo matrimonio alla fine

Il primo matrimonio di Elisa.

Dopo solo due settimane Elisa si poté sposare con il bellissimo conte Genesio, divenne ricca e potente, possedeva tutto ciò che aveva sempre desiderato, ma la sua immensa bellezza la portarono a desiderare sempre di più. Ben presto si stancò del conte Genesio e dopo solo tre mesi lo lasciò. Pare quindi che seguirono tre anni di sesso sfrenato, incominciò a vendere il suo corpo e si sposò altre sette volte con personaggi del calibro di Enrico Ghezzi, Nonno Fiorucci, Beppe Bigazzi o Barbalunga.
Ma la pozione del fattucchiere D’Auria (come del resto tutti i prodotti del mago) non durò a lungo: dopo quattro anni il viso di Elisa cominciò a cadere e a spappolarsi come crema di merda al sole. Ritornò ad essere più orrida di prima, più brutta persino di Margherita Hack. Glia amici la abbandonarono e mai più nulla la penetrò.
Morì a 52 anni per un’overdose di polenta taragna.