Doppiatore

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« Se ti sto dietro è perché sto doppiando! »
(Caparezza sul mestiere di doppiatore.)
« Gruèzie Francesco, gruèzie! »
(George Clooney mentre ringrazia il suo doppiatore al telefono)

Il doppiatore è un essere mitologico che si intrufola nei corpi degli attori stranieri e dei personaggi dei cartoni facendoci capire quello che dicono i primi e facendo parlare i secondi. La sua caratteristica principale è quella di saper parlare un italiano perfetto senza usare Loquendo.

Ricostruzione ipotetica dell'aspetto del doppiatore. Dato che non si fa mai vedere, è possibile che sia ancora più brutto.




Ipotesi sulla sua natura

Altro possibile aspetto del doppiatore, ipotizzato da Roberto Giacobbo.

Si ritiene che il doppiatore sia un particolare essere umano molto evoluto capace di parlare in italiano anziché in itagliano come il resto della plebaglia. Alcuni sostengono che sia uno spirito che si impossessa delle menti della gente per far dire loro ciò che vuole, ma ciò non spiega perché Berlusconi dica le sue perle di saggezza con la sua vera voce. Secondo alcuni il doppiatore altro non sarebbe altro che un' illusione uditiva dovuta all' abuso di traduzioni simultanee incrociate con scappellamento a destra mischiate a tanta colla vinilica.

Come diventare doppiatore

Ora, parlando seriamente, volete diventare doppiatori ma non sapete come si fa? Non preoccupatevi, ve lo insegniamo noi con il nostro CORSO DI DOPPIAGGIO!

Fase 1: la dizione

« Mi arrendo, non c'è speranza! »
(insegnante di dizione su Antonio Di Pietro.)

La dizione è fondamentale nel doppiaggio. Mentre nella vita tutti parlano alla

bene e meglio, nel doppiaggio la pronuncia dev'essere perfetta.

i punti fondamentali sono quelli del programma F.A.L.L.I.R.E.. Ecco quali sono:

  • 1) Fare esercizi di respirazione per non sembrare asmatico quando leggi (se sei davvero asmatico prendi una medicina e passa al punto due);
  • 2) Allenarsi a leggere bene e non con un'intonazione da studente delle elementari, delle medie e delle superiori;
  • 3) Leggere lento come una lumaca in modo da scandire bene ogni singola lettera, in particolare le vocali (niente vocali atone, pena una bacchettata sulle dita);
  • 4) Lasciare la tua ragazza e tutto ciò che ami per dedicarti a questo esercizio;
  • 5) Imparare ad aprire e chiudere bene la E per non sembrare milanèse e la A per non sembrare Lino Bènfi;
  • 6) Riuscire a non impazzire durante il corso;
  • 7) Esercitarsi a casa doppiandotua madre.

Naturalmente tutto questo si fa solo per scopi professionali, quindi parla pure in itagliano quando vai al bar, sennò ti prenderanno per un extraterrestre.

Quest'uomo non è riuscito a non impazzire. Povero uomo!

Fase 2: la recitazione

« Aiuto. Aah. Lasciatemi. »
(Doppiatore PRIMA del corso di recitazione mentre doppia un tizio strattonato dappertutto da dei mostri.)
« AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! Oddioooo! »
(Doppiatore DOPO il corso di recitazione mentre doppia un tizio che ha visto Ignazio La Russa in un film 3D.)

La recitazione è un' altra cosa fondamentale. Il doppiatore deve riuscire a dare espressività al personaggio, soprattutto a quei fighetti hollywoodiani che stanno alla recitazione come la pulce sta al cane e che vengono scelti dai registi per far affluire nelle sale le bimbeminkia. Per recitare come si deve bisogna sembrare naturali, mettere enfasi nel discorso e fare espressioni facciali decenti. Praticamente tutto ciò che Monica Bellucci non sa fare, quindi basta che guardiate un suo film e capirete cosa NON si deve fare.

Fase 3: la sala doppiaggio

La sala doppiaggio è una stanza grande come uno sgabuzzino dove i doppiatori se ne stanno da soli isolati dal resto del mondo per 20 ore di fila per doppiare i loro rispettivi personaggi, rigorosamente da soli per evitare di dare anche solo un briciolo di umanità a questa professione. vengono nutriti tramite cannucce fatte passare attraverso un buco abbastanza piccolo da non far passare nemmeno il più piccolo spiraglio di luce, ma non disdegnano di nutrirsi di lumache ed altri esseri che riescono a trovare nel sottosuolo. Ecco cosa fare nelle sale doppiaggio:

  • 1) Ascoltare l'audio originale guardando la scena per capire cosa cavolo stai per doppiare;
  • 2) Mettere la cuffia (a meno che tu non sia pelato di tuo, ihihih!);
  • 3) Cercare di far combaciare i tuoi discorsi senza senso col labiale del personaggio;
  • 4) Riascoltare la registrazione per sentire com'è venuto;
  • 5) Rifare tutto dall' inizio dopo essersi resi conto di aver fatto una grossa cacata e riprovarci.

Ecco fatto. Ora non vi resta che abituarsi a convivere col subdolo personaggio di cui parleremo nelle prossime righe.

Il direttore del doppiaggio

« E questo sarebbe un grido da guerra? QUESTO è un grido da guerra! HAAAAAAAAAAAAAAAAA! »
( Il Sergente Maggiore Hartman mentre dirige il doppiaggio di Full Metal Jacket.)

Il direttore del doppiaggio è un rompiballe che ti sta a fianco [1] interrompendoti continuamente mentre lavori per dirti di fare la voce così, di dire la frase così e tante altre cose che ti fanno venire voglia di levartelo dai coniglioni. Ecco cosa fare quando si ha a che fare con questo essere:

  • 1) Fermarsi ogni volta che ti dice di fare qualcosa, come quando tua madre si fermava a metà della Salerno-Reggio Calabria per farti fare pipì;
  • 2) Sentire che cosa vuole;
  • 3) Fare quello che ti ha chiesto sperando che gli vada bene.

Lo so, è molto fastidioso, ma considerando che è l'unico contatto umano che avrai in 3 casi su cinque ti conviene tenertelo stretto.

Doppia per bene faccia di merda! ti farò ripetere questo doppiaggio talmente tante volte che ti farò spuntare le corde vocali nel buco del culo!

















  1. ^ Considerando le dimensioni della sala diciamo pure che ti sta appiccicato sulle (s)palle