Titanic - Mille e una storia

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La locandina italiana del film. In alto a sinistra, Fievel, in alto a destra, un qualche altro sorcio, al centro, i due protagonisti, che come potete vedere non sono assolutamente simili a Leonardo Di Caprio ed a Kate Winslet. A destra Capitan Findus e una gnocca a caso. A sinistra, Crudelia Demon e Gaston. Peccato che siano rimasti fuori i sorci messicani.

Titanic, mille e una storia, noto anche come Titanic, la leggenda continua e Titanic, Cenerentola sbarca in america, è un film italiano d'animazione del 2001, basato sulla vera storia del Titanic. Questo cartone animato è piuttosto famoso all'estero, dove si può trovare col titolo di Titanic, the animated musical o di Titanic, the legend goes on, mentre in madrepatria. Il regista del film è Camillo Teti, figlio del produttore cinematografico Federico Teti, cosa che spiegherebbe come sia riuscito ad entrare nel mondo del cinema.

Il film, con tutti i suoi animali parlanti e canzoncine allegre, è indirizzato ad un pubblico di bambini, proprio come ogni storia basata su una tragedia in cui sono morte più di mille persone. La sottile ed originale trama ed i personaggi, freschi ed innovativi, avrebbero consentito al film onori, gloria e palate di danaro ma, purtroppo, il meritato successo gli fu strappato da un film vagamente simile uscito qualche anno prima.

Titanic, mille e una trama

Manca poco alla partenza del Titanic, la nave dei sogni, ed i passeggeri si riuniscono, pronti a partire ed a raggiungere l'America. Una folla di variopinti e variegati individui si presenta all'imbarco delle tre classi, ricchi, morti di fame ed animali parlanti. Andiamo a conoscerli meglio.

• Innanzitutto, abbiamo Anastasia, la giovane fanciulla scappata alla follia della Rivoluzione d'Ottembre... Ah, no, non è lei? Scusate. Dicevamo, Angelica, una giovane fanciulla bellissima, che ha perso i genitori, letteralmente, ma che comunque è convinta che siano vivi, perché le hanno dato un pendente.

Critica

« C'è una ragione per cui molte persone non credono all'esistenza di questo film. Perché francamente parlando non vogliamo credere che esista. È talmente brutto che noi come esseri umani non vogliamo credere di averlo creato. »

Collegamenti esterni

• It's PARTY TIME!
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