Guelfi e Ghibellini: differenze tra le versioni

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia destinata a un pubblico di soli adulti.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Riga 58: Riga 58:


{{cit|Ohibò! Codesta est la mastodontica historia<br />
{{cit|Ohibò! Codesta est la mastodontica historia<br />
Dello modo il quale la esistenza mia s'è tramutata, sovverita, ne lo subbuglio sia pervenuta<br />
Dello modo il quale la esistenza mia s'è tramutata, sovvertita, ne lo subbuglio sia pervenuta<br />
Collocato sur le mee gambe aqui cum te<br />
Collocato sur le mee gambe aqui cum te<br />
Ti favellerò de Dante lo "superfico" di Firenze!
Ti favellerò de Dante lo "superfico" di Firenze!

Versione delle 16:08, 23 apr 2013

Affresco raffigurante Guelfi e Ghibellini mentre lottano per contendersi la prima copia dell'ultimo libro della Rowling.
« Questa è una strana brutta storia, fatta di intrighi, potere, poesie di Dante, guerre, orge, tiro al piattello, partite a briscola e omicidi tra guelfi e ghibellini »
(Puntata di Blu Notte del 23 aprile 1125.)
« Tre Anelli ai prodi Guelfi sotto il cielo che risplende. »
(Dante Reuel Alighieri, La Signoria degli Anellini )
« Inserire Cit[citazione necessaria] »

Guelfi e Ghibellini sono state due fazioni opposte della politica italiana medievale. Esse si contendevano non già il potere assoluto, l'egemonia politica o l'abbigliamento più trendy, ma il titolo di Gruppo di deficienti col nome più deficiente. Secondo le tendenze dell'epoca, opinabilissime peraltro, vinsero alla fine i Guelfi nella Battaglia di Benevento, ma solo perché i Ghibellini non avevano capito dove si trovasse quest'ultima. L'evento venne peraltro citato da Dante nella Divina Commedia come una miserabile pagliacciata.
Fra le altre celebri battaglie si possono ricordare la Battaglia di Campaldino, nota per il brutale saccheggio ai paninari locali, e la Battaglia di Orio al Serio, celebre per non essere mai avvenuta.

Prefazione

Lo storico stemma dei ghibellini, raffigurante il celeberrimo Badangaberto de' Badangaberti nell'atto di nutrire il proprio grifone gigante domestico.
Il possesso di monaci nani volanti era un vezzo noto fra i ghibellini.

Germania, XIIesimo secolo - Dopo la morte di Kenneth Branagh sul set di Enrico V la Germania si spaccò in due. Letteralmente. Neanche il tempo di rimettere a posto il distaccamento della placca di Sassonia che si spaccò anche politicamente. Si formarono così due partiti:

  • Da una parte gli Hohenstaufen e Sveva Sagramola, che trasmettevano messaggi sublimali contro il Papa nelle puntate di Geo & Geo. Essi parteggiavano per l'imperatore, in quanto fan sfegatati del film disney Le Follie dell'Imperatore.
  • Dall'altra i Welfen, che invece preferivano il Papa in quanto possessore di un cappello molto più figo di quello dell'imperatore.

Da quel momento in poi il caos: i Welfen riuscirono a far eleggere un'otaria come imperatore nel 1137, ma la povera bestiola non resse lo stress e morì poco dopo sommersa da pratiche da timbrare. Provò allora a predere il potere Enrico il superbo, che si faceva figo dicendo che suo cugino era stato Imperatore, ma nessuno se lo cagò di striscio e la lotta riprese.

Dopo una serie di matrimoni, incesti vari e perfino un battesimo, la situazione si rappacificò, quando arrivò tal Federico Barbarossa, della fazione degli Hohenstaufen, che distribuendo in tutta Germania buoni sconti del Mc Donald's ottenne il consenso della popolazione e li istigò contro i "terroni del Belpaese", spostando così il conflitto in Italia portando la pace momentanea nella sua terra.

Storia

Papa Francesco è così umile che ha perdonato persino i ghibellini.

In Italia le due fazioni avevano dapprima nomi completamente differenti: i due gruppi rivali infatti si chiamavano rispettivamente Tifosi del papa e Feticisti dell'imperatore. In seguito, ispirandosi agli avvenimenti tedeschi, adottarono i nomi di "Guelfi", che deriva dai Welfen, e "Onestoffi", che deriverebbe da Hohenstaufen. Questi ultimi preferirono però cambiare in "Ghibellino", perché fa rima con "ermellino". Gli storici concordano su questa ipotesi, nonché sull'idea che l'utilità della loro professione andrebbe rivista.

La guerra

Nel paese italiano vi erano numerose famiglie che parteggiavano per l'una o per l'altra fazione, in particolare rammentiamo i Guelfi Malatesta, Malaspina, Malavita, Malattiacancerogena e Malafinisci?!. Celebri ghibellini furono i Lambertazzi, i Lamberti, i degli Uberti, gli Ubertazzi, i Lambumbertazzi e i Bim Bum Bambertazzi.

Esse si scontrarono ripetute volte:

Guelfi bianchi e neri

« Sogno che un giorno a Firenze piccoli Guelfi neri, bambini e bambine, potranno unire le loro mani con piccoli Guelfi bianchi, bambini e bambine, come fratelli e sorelle. »
(Martin Lutero all'Oktoberfest, sbronzo e con qualche secolo di ritardo.)

Lo scisma

:Bambertazzo : Ah Buondelmo', non mi ricordo, ma a noi ci piace il papa o l'imperatore?
 :Buondelmonte : Ma che ne so, Bamberta'! Tu pensa a tagliare nasi.

La sera della vittoria contro i Ghibellini tutti i Guelfi si ritrovarono per mangiare e festeggiare nella città di Pistoia, ma al momento della scelta fra salsiccia e porchetta da mettere nel pane scoppiò una lite furibonda che determinò una spaccatura irreparabile.

I più litigiosi di tutti furono i due figli della Famiglia Cencellieri, chiamati Carlino e Dore, tanto per continuare le tradizione dei nomi orripilanti.

Fu allora che i Guelfi si divisero in due fazioni e scelsero i nomi in base al colore dei capelli dei due ragazzi, ossia il Bianco per quelli di Carlino, diventati di tale colore in seguito ad un incidente con l'acqua ossigenata da bambino, e del colore di quelli di Dore, singolari in quanto voleva essere un hipster.

In poche parole diventarono Guelfi Bianchi e Fucsia. Questi ultimi adottarono poi il colore Nero, stufi di essere derisi perfino dai lebbrosi del lazzaretto.

Una tipica scaramuccia fra Guelfi Bianchi e Neri.

I Guelfi Neri si battevano per avere le carrozze sempre in orario, per la bonifica della Maremma Impantanata e perché il Pistoia tornasse in Serie A; i Bianchi, che proclamavano una dittatura del proletariato, fondarono il Sindacato dei Ciabattini, ma passavano tutto il loro tempo a mettere i fiori nei loro cannoni.

I loro litigi furono tali da spaccare in due la città di Pistoia, e siccome la colla non era ancora stata inventata, il conflitto fu costretto a traslocare in una città più grande, Firenze, dove per dividersi per bene fra di loro crearono il famosissimo[citazione necessaria] Vicolo dello scandalo, che era talmente scandaloso che perfino i nudisti over 70 lo evitavano sdegnati.

Lo scontro

Il 1 aprile del 1300, uno dei Guelfi Bianchi, non proprio nel pieno delle sue facoltà mentali, ritenne che sarebbe stato uno scherzone divertentissimo tagliare il naso di un Guelfo Nero che se la dormiva in Piazza. I Guelfi Neri, non certo famosi per il loro senso dell'humor, non la presero benissimo e ne derivò una grande baruffa, al termine della quale i Guelfi Bianchi vennero cacciati a calci dalla città.

- Guelfo Nero sanguinolento: “Aaaaaaah! Balededdo fellone! Bi hai dagliado il daso!”
- Guelfo Bianco simpaticone: “Pesce d'Aprile!”

Approfondimento: la storia narrata da Dante Alighieri

« E mi raccomando, considerate la vostra semenza: fatti non foste per viver come brutti sfigati, ma per seguire me e diventare guelfi strafighi da urlo! Woo Hoo! »
« Ohibò! Codesta est la mastodontica historia

Dello modo il quale la esistenza mia s'è tramutata, sovvertita, ne lo subbuglio sia pervenuta
Collocato sur le mee gambe aqui cum te
Ti favellerò de Dante lo "superfico" di Firenze!

Iscribendo novelle co' li compari son cresciuto
Allietai tutti i miei dì, wow!
Qual diletto a ogni minuto
Li massicci jorni mei solevan andar 'sì
Inter un sonetto a la Beatrice e un corso insieme cum Virgil.

Dindi la pallacorda mea gittata in loco appena sù
Culminò sur lo ipso capo a que' Ghibellin laggiù
Lo più hostile s'adirò
Fece una trottola dello medesimo me
E l'Este angustiati, pronunziaron
"Romam Vattene!"

Gli implorai, gli supplicai, ma dallo ponteficie braman ch'io andassi
Me fecero le salmerìe et exposero:
"Vade per tua via!"
Post habermi commiatato et dato un bijetto cumcui partissi
Con l'alloro sullo capo dixi:
"Quivi est mejo che m'avvi! ".

Prima classe ma qual gioia!
Intrugli di luppolo ne le coppe ex lo cristallo
Si ista è la vita che soliti sont a Roma ducere, a me, mmh-hm!
A la fin sì male non è.

Appellai un tal cocchiere co lo mio fischio controllato
Come in lizza a la giostra
Hebbi sentore d'esser infiammato,
Una vita tanto tanto nova est a lo principio per me
Avanti, con tutta la virtù tua, adducimi a San Pietro!

Ohibò! Qual sventola di Duomo
Provo iam d'esser extra opulento
La esistentia previa mi subodora de seniore
Videte hora multitudine, ne lo corso chi est

Lo Sommo Poeta, lo svitato di Firenzeeee! »
(Da Vita Nova: qual gaudio! di Dante Alighieri)

Principali città guelfe e ghibelline

Firenze è stata la più importante città guelfa durante le lotte di potere, seguita poi da Mazzolate su Cranio e altri paesini a caso che a turno muovevano guerra.Pistoia invece, lo era per importanza ghibellina. L'italia era suddivisa così: Da Firenze a Llanfairpwllgwyngyllgogerychwyrndrobwllllantysiliogogogoch, tranne Piacenza che era doppiogiochista e le piaceva stare in mezzo, i tifosi era guelfi. Da Pistoia a Ingiù, tranne la Svizzera, da sempre neutrale, erano ghibellini.

Evoluzioni successive allo scontro principale

Guelfi e Ghibellini in una rappresentazione moderna.
« Ritorneremo e spezzeremo le reni del nemico »
(Guelfi e Ghibellini giurandosi vendetta a vicenda.)

La storia come spesso accade si ripete sempre. Le due fazioni, dopo una breve tregua durata qualche secolo, grazie anche all'editto Scelba che impediva la riorganizzazione sotto qualsiasi forma dei disciolti partiti Guelfi e Ghibellini, iniziarono a dare segni di ingerenza un po' in tutta Italia. Nacquero nel XIX secolo organizzazioni segrete che la stampa dell'epoca li definiva Nuovi guelfi e Nuovi ghibellini, denominazione poi cambiata dopo l'uscita del film Matrix, diventando rispettivamente Neoguelfi e Neoghibellini[1]. Però gli scontri tra loro si discostavano parecchio rispetto a quelli medievali. Le loro azioni dimostrative, erano volte a destabilizzare il potere sotto ogni forma. Il culmine degli scontri si ebbe negli anni'80 del XIX secolo con la strage della stazione di Bologna che diede il via alla stagione stragista denominata strategia della tensione.

Futuri scenari

Si prospetta che in futuro, eredi dei Neoghibellini e dei Neoguelfi, continueranno a combattersi a vicenda su grifoni volanti telecomandati che sparano laser dalla bocca.

Curiosità

L'abuso della sezione «Curiosità» è consigliato dalle linee guida di Nonciclopedia.

Però è meglio se certe curiosità te le tieni pe' ttìa... o forse vuoi veder crescere le margherite dalla parte delle radici?

  • I due nomi di partito hanno generato cognomi e nomi che nessuno vorrebbe mai avere, causando una congestione dei tribunali per eliminarli, ancora oggi visibile in tutta Italia.
  • I guelfi erano quasi tutti alti, biondi, immortali e abili con arco e frecce. Durante il periodo natalizio inoltre aiutavano San Nicola nella consegna dei regali.
    • I monti Ghibellini non c'entrano un cazzo con la storia. Forse.

    Note

    1. ^ Nomi molto più fighi