Daniele De Rossi: differenze tra le versioni

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia priva di qualsivoglia contenuto.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Contenuto aggiunto Contenuto cancellato
Riga 26: Riga 26:
I genitori di Daniele tentano il ricovero presso l'Istituto Infantile d'Igiene mentale di [[Voldemort|San Voldemort]], ma il bimbo li tramortisce e fugge alla volta del paese dei balocchi.
I genitori di Daniele tentano il ricovero presso l'Istituto Infantile d'Igiene mentale di [[Voldemort|San Voldemort]], ma il bimbo li tramortisce e fugge alla volta del paese dei balocchi.


== Adolesce(me)nza e inizio carriera ==
== Adolescemenza e inizio carriera ==


Il De Rossi fuggitivo si perde lungo le strade di Spagna, di Francia e di Bretagna, ma il destino è clemente e bonario con lui. Così, in una fredda notte dell'inverno 2001, l'ormai adolescente Daniele, vicino al confine con la [[Lettonia]], dove aveva intenzione di farsi una dormita, viene quasi arrotato da un'automobile di grossa cilindrata. Il guidatore della macchina è niente di meno che [[Fabio Capello]], di ritorno dalla Russia con due suoi scagnozzi, [[Emerson]] e [[Christian Panucci|Panucci]], in trasferta per sfruttare la [[prostituta|fauna]] locale. Il giovine comincia a distruggere il macchinone a pedate per vendicarsi del tentato asfaltament. L'allenatore romanista, nella furia omicida del ragazzo, nota una potenza inusitata e una tecnica formidabile e decide di portarlo nel vivaio della [[A.S. Roma|Roma]], dopo averlo dovutamente fatto legare e imbavagliare da [[Christian Panucci|Panucci]], che viene però morso dal giovane e si prende la rabbia. Pensate che a tutt'oggi Capello è considerato uno dei migliori allenatori al mondo.
Il De Rossi fuggitivo si perde lungo le strade di Spagna, di Francia e di Bretagna, ma il destino è clemente e bonario con lui. Così, in una fredda notte dell'inverno 2001, l'ormai adolescente Daniele, vicino al confine con la [[Lettonia]], dove aveva intenzione di farsi una dormita, viene quasi arrotato da un'automobile di grossa cilindrata. Il guidatore della macchina è niente di meno che [[Fabio Capello]], di ritorno dalla Russia con due suoi scagnozzi, [[Emerson]] e [[Christian Panucci|Panucci]], in trasferta per sfruttare la [[prostituta|fauna]] locale. Il giovine comincia a distruggere il macchinone a pedate per vendicarsi del tentato asfaltament. L'allenatore romanista, nella furia omicida del ragazzo, nota una potenza inusitata e una tecnica formidabile e decide di portarlo nel vivaio della [[A.S. Roma|Roma]], dopo averlo dovutamente fatto legare e imbavagliare da [[Christian Panucci|Panucci]], che viene però morso dal giovane e si prende la rabbia. Pensate che a tutt'oggi Capello è considerato uno dei migliori allenatori al mondo.

Versione delle 20:30, 5 mag 2010

QUESTA PAGINA HA BISOGNO DI UN CONTROLLO!
Nonciclopedia ascolta sempre le segnalazioni degli utenti.
Per maggiori informazioni puoi consultare la pagina di discussione.

motivo: formattare, aggiungere altre immagini

firma: --Maestro venerabile 15:52, feb 8, 2010 (CET)

Template:Inrestauro

De Rossi è stato un giocatore fondamentale per la vittoria dei Mondiali di Germania.

Daniele De Rossi (Ostia 1983 - Ove sarà, Quando dovrà essere) è un calciatore sfigasfigato, desiderato da tantissime e fortissime squadre europee, ma che per qualche oscuro motivo continua a rifiutare offerte sempre più sostanziose per rimanere dov'è, cioè a raschiare il fondo del barile della serie A con la Rometta, venendo ripetutamente convocato in nazionale nel ruolo di stampella di centrocampo per i giovini, forti e soprattutto sanissimi compari Pirlo e Gattuso.

Gli oscuri natali e gli oscuri capodanni

Danieletto "Core de Ostia Core de Roma Capitan Futuro Er Gladiatore etc. etc." nasce ad Aostia nell'anno dello scudetto romanista. La sua venuta al mondo è un segno, cioè quello che tutti i tentativi di far tornare la squadra giallorossa alla gloria appena conquistata saranno eternamente vani. Così, mentre Brunetto er Nanetto e l'ottavo re di Roma si danno una lunga e profonda grattata ai maroni, il bimbo Daniele dice le prime paroline: "mamma", "cacca", "CUCS" e "resterò per sempre alla Roma".

I genitori, visibilmente terrorizzati, decidono di portarlo a visitare dal dott.Sandro Mayer, noto prosopicopsicologo e rabdomante. Il verdetto del dottor Mayer è gravissimo: il ragazzino è affetto dalla sindrome di House, una rarissima malattia del sistema nervoso che colpisce un bambino su 50 milioni, provocando, in ordine di gravità:

  • Rigurgito nervoso, facilmente diagnosticabile nelle conferenze stampa, dove sembra sempre sul punto di ruttare o di vomitare su giornalisti, fotografi e cameramen.
  • Difficoltà di apprendimento generali, con tendenza alla quadratura del pallone.
  • Spasmi articolari agli arti inferiori i quali si drizzano e si dirigono verso gli stinchi di qualsiasi cosa osi deambulare nel raggio di tre metri.
  • Sbalzi d'umore, irascibilità ed insubordinazione con particolare attrazione verso i colori giallo e rosso, in cartoncini 12x9.
  • Abbattimento delle facoltà sinaptiche e conseguente perdita della logica e l'elaborazione di ragionamenti sensati con conseguenti slanci d'amore come l'attaccamento alla maglia di una squadra capace di pareggiare 3-3, rimontata, contro gli slovacchi del Kosiçe, paragonabili in Italia alla Solbiatese o al Fincantieri Palermo

I genitori di Daniele tentano il ricovero presso l'Istituto Infantile d'Igiene mentale di San Voldemort, ma il bimbo li tramortisce e fugge alla volta del paese dei balocchi.

Adolescemenza e inizio carriera

Il De Rossi fuggitivo si perde lungo le strade di Spagna, di Francia e di Bretagna, ma il destino è clemente e bonario con lui. Così, in una fredda notte dell'inverno 2001, l'ormai adolescente Daniele, vicino al confine con la Lettonia, dove aveva intenzione di farsi una dormita, viene quasi arrotato da un'automobile di grossa cilindrata. Il guidatore della macchina è niente di meno che Fabio Capello, di ritorno dalla Russia con due suoi scagnozzi, Emerson e Panucci, in trasferta per sfruttare la fauna locale. Il giovine comincia a distruggere il macchinone a pedate per vendicarsi del tentato asfaltament. L'allenatore romanista, nella furia omicida del ragazzo, nota una potenza inusitata e una tecnica formidabile e decide di portarlo nel vivaio della Roma, dopo averlo dovutamente fatto legare e imbavagliare da Panucci, che viene però morso dal giovane e si prende la rabbia. Pensate che a tutt'oggi Capello è considerato uno dei migliori allenatori al mondo. Danieletto inizia così la sua carriera fruttuosa, feconda, longeva e costellata di successi nazionali e internazionali[citazione necessaria], incontrando, nella primavera romanista, l'amore della sua vita: Alberto Aquilani.

I primi (in)successi

Il mister Capello decide di mettere il biondo ragazotto a giocare in mediana, dopo aver verificato che come difensore o terzino avrebbe provocato milioni di rigori contro e come attaccante sarebbe stato troppo lento, alto, incapace di testa e a tenere palla. Oltre al calciatore, inizia a formarsi anche l'uomo-De Rossi, che si manifesta con i primi rosicamenti e le prime espulsioni (333 in due partite di Campionato Primavera). Ma forse questo giocatore non sarebbe sbocciato se non fosse stato per un uomo come Francesco Totti, che incontra il futuro mediano della Nazionale durante una gara di rutti all'EUR e lo prende subito sotto la sua ala, proteggendolo dai continui tentativi di stupro di gente di malaffare della prima squadra romanista come Lima Limoncello o "Sono qui per caso" Giopeppe il portiere in Guardiola. Nonostante il quadro poco confortante che lo circonda, Daniele comincia a comportarsi bene in campo, facendo anche vincere un mondiale per club (Primavera, mica quello vero...) alla sua squadra e guadagnandosi la chiamata tra i titolari. In poco tempo il giovanottone biondo si guadagna il posto da titolare nel centrocampo romanista (anche mia nonna è meglio di gente come Tommasi, Delvecchio e Amortino Mancino), venendo anche convocato in Nazionale (come sopra, c'entrano però anche il Milan e la Juve). Il rendimento della Roma prima dei Mondiali 2006 (vedere Calciopoli) è una vera chiavica, ma di suoi giocatori in Germania ce ne vanno ben tre: Totti, col ginocchio ancora fresco di Bostik, "Naso a frittata" Simone Perrotta e lo stesso De Rossi, che gioca una partita e mezzo, avendo la sfiga di trovare, nel match contro Bushlandia, un cugino di Kurt Angle che si fa esplodere una capsuletta di sangue finto sulla fronte e lo fa espellere. Rientra appena in tempo per la finale contro Culattonia, raggiunta grazie alle grandi parate di Peruzzi, alle instancabili sgroppate sulle fascia di Oddo e ai micidiali colpi di Barone. In quell'occasione, dopo i tempi regolamentari e i supplementari (durata totale circa sei giorni), si ricorre alla lotteria dei rigori. Danieletto tira giusto il suo (dopo aver recitato 85 Pater e 70 Ave Maria, il ragazzo è molto religioso), poi scaracchia sul dischetto e fa sbananare come un babbione Tresseghé, regalando i Campionati del Mondo a noi poveri rincos, che dopo tre anni e mezzo, dimentichi di altre due competizioni internazionali fallite miseramente, ancora esultiamo POO POPPO POPPOPOOPPOO!



L'inizio della fine

La stagione 2006/07 sembra l'inizio della "Golden Age" per il calcio italiano: la Rubbentus è stata, dopo millemila anni, retrocessa in Serie B e Don Luciano Corleone è stato estromesso dal calcio e condannato (si, come no...). L'Inter vince di nuovo (anche se solo a tavolino) uno scudetto dopo quello del 8413 A.C., conquistato nel match contro il PopoloEletto F.C. grazie ai gol risolutivi del bomber Noè. La Roma è tra le squadre favorite nella corsa al titolo, grazie alle risorse del nuovo allenatore Lucino il Lampadino e ai nuovi grandi acquisti giallorossi, tra cui spiccano il portierone Julio Sergio (il giocatore meno usato della Via Lattea), la coppia difensiva Cassetti-Tonetto (che in realtà avevano deciso di ritirarsi in quell'anno, ma visto che li avevano chiamati...qualche altro stipendio per stare seduti non fa male) e il mediano Ricardo Faty (possiamo commentarlo, ma diciamo che adesso non ne ho voglia). Costoro non sanno che la sfiga è in agguato e, per un giocatore, qualcosa va storto.... La sindrome di House, rimasta silente per molto tempo, si riaffaccia in De Rossi, sporgendosi dal balcone del cervello urlando -Nueroni, rientrate tutti che è pronta la cena!- Una ad una, si presentano tutte le malattie legate alla sindrome e alcuni generali segni di squilibrio mentale. Il rendimento atletico di Daniele diminuisce vistosamente (smette cioè di segnare, di tirare e di pressare, ma anche più semplicemente di passare palla o di muoversi in campo) e l'allenatore è costretto ad affiancargli in mediana uno degli Inti-Illimani, ex bidone interista e suonatore di padella andina; oppure il fidanzato Aquilone, che, lodando Iddio, si sfragna le gambe dopo qualche partita e starà praticamente fermo per tre anni (verrà spedito in Inghilterra per le riparazioni, ma, a Liverpool, si innamorerà di Fernando Torres e si sposerà con lui, lasciando il povero De Rossi solo a Roma). Alla faccia della favorita, la Trastevere F.C. riesce in questa stagione a compiere due imprese storiche. La prima la fa in Cempionslì: infatti, dopo aver eliminato il fortissimo Olympique Lione agli ottavi grazie ai gol dell'ormai ex calciatore Morbidino Mancino, viene sorteggiata contro il Rooney+Ferguson=Love United. Dopo la partita d'andata che, strano caso, è vinta dai giallorossi in casa, i nostri eroi contemporanei si fanno, a dir poco, interrare dai Red Devils all'Old Trafford, in una partita in cui va a segno perfino Patrick Evrà, che in Italia aveva giocato nel Marsala e nel Monza (e ci sara stato un motivo...). In quel massacro, finito 77 a 1 per i mencesterini. Danielozzo realizza il gol della Roma, venendo poi sputtanato ripetutamente da uno a caso di quelli là. La seconda impresa romanista è quella di riuscire a battere l'Inter in casa, rendendosi poi conto che, pur occupando il secondo posto, i capitolini hanno una differenza di 61.234.650 punti dai meneghini nerazzurri ormai campioni d'Italia già dal Natale precedente. Il campionato 2007/08 è forse il peggiore disputato dal Danielino Snazionale, dove probabilmente i riflessi già deficitari del tizio in questione scemano ancor di più. Salvo il furto della Supercoppa 2007 ai danni del settore pulcini dell'Inter, dove il nostro ancora sapeva tirare i rigori, la stagione è una rincorsa all'Inter stessa, corredata da esaltanti figure di merda contro equipes pluriscudettate come il Liporno e il Sienna Miller Football Club, alternate con sorprendenti (davvero?) vittorie contro organici modesti come il Parma F.C. o il Milan. In quest'annata il De Rossi pianta le radici in prossimità del dischetto di centrocampo dell'Olimpico e non si schioda da lì, tanto che, per le trasferte, Totti e Giuly devono espiantarlo personalmente e reinserirlo nel terreno dello stadio avversario.


Stagioni prossime, future, profuture (eh, si vede che faccio il liceo scientifico...) e, si spera vicina, fine della carriera

Nonostante sia ancora giovane, gli anni passano pure per il nostro Daniele. Infatti, come ad aggravare la sindrome di House, si manifesta una rara forma di arteriosclerosi, che causa un rincoglionimento precoce nel giocatore. Questa malattia lo porta a rifiutare una corposa offerta di lavoro da parte del Mylan, fresco vincitore della Cappon League, proposta avanzata nei primi giorni di luglio del 2007, a cui ne faranno seguito, negli anni a venire, altre dal Mannie Utd. (2008, 55 milioni di euro), del Cesso F.C. (2009, 50 milioni di euro) e del Real Mandrilli (2007, 45 milioni di euro; 2008, 70 milioni; 2009, 40 milioni).