Controriforma: differenze tra le versioni
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La Controriforma nacque da una coraggiosa idea del pontefice [[Paolo III]] e del giornalista di [[Mediaset]] [[Paolo Ziliani]], i quali nel 1563 decisero di dare vita a un programma calcistico che potesse finalmente spezzare l'egemonia di audience della '''Domenica Sportiva''', storica trasmissione [[RAI]] condotta dai rivoluzionari predicatori [[Martin Lutero]], [[Giovanni Calvino]] e [[Giorgio Tosatti]].<br />La Domenica Sportiva in quegli anni era seguitissima dal pubblico, vuoi perché [[Paola Ferrari]] <ref>Che all'epoca aveva appena vent'anni</ref> portava sempre delle minigonne da infarto, vuoi perché i tre conduttori sostenevano apertamente una radicale rifondazione dell'ambiente calcistico.<br />Tale dottrina prese il nome di '''Protestantesimo''' proprio perché Lutero e soci protestavano contro tutto e tutti. In particolare ce l'avevano con: |
La Controriforma nacque da una coraggiosa idea del pontefice [[Paolo III]] e del giornalista di [[Mediaset]] [[Paolo Ziliani]], i quali nel 1563 decisero di dare vita a un programma calcistico che potesse finalmente spezzare l'egemonia di audience della '''Domenica Sportiva''', storica trasmissione [[RAI]] condotta dai rivoluzionari predicatori [[Martin Lutero]], [[Giovanni Calvino]] e [[Giorgio Tosatti]].<br />La Domenica Sportiva in quegli anni era seguitissima dal pubblico, vuoi perché [[Paola Ferrari]] <ref>Che all'epoca aveva appena vent'anni</ref> portava sempre delle minigonne da infarto, vuoi perché i tre conduttori sostenevano apertamente una radicale rifondazione dell'ambiente calcistico.<br />Tale dottrina prese il nome di '''Protestantesimo''' proprio perché Lutero e soci protestavano contro tutto e tutti. In particolare ce l'avevano con: |
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*la Chiesa |
*la [[Chiesa Cattolica Romana Apostolica]] che favoriva simonia e nepotismo, e che estorceva soldi ai fedeli minacciandoli di far retrocedere le loro squadre del [[cuore]] (la frase degli esattori era infatti: "''Paga un obolo se vuoi la salvezza''"). |
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*[[Pippo Inzaghi]] che [[Simulazione di fallo|si buttava sempre quand'era dentro l'area di rigore]]. |
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*i cronisti che facevano le telecronache delle partite in [[latino]] e non in dialetto, impedendo così al volgo ignorante di capire cosa succedeva in campo. |
*i cronisti che facevano le telecronache delle partite in [[latino]] e non in dialetto, impedendo così al volgo ignorante di capire cosa succedeva in campo. |
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*la [[Juventus]] che vinceva gli scudetti rubando. |
*la [[Juventus]] che vinceva gli scudetti rubando. |
Versione delle 22:29, 19 mar 2009
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Controriforma-Nessun diritto di replica è stata la più popolare trasmissione televisiva di stampo cattolico-calcistico del XVI secolo.
La scaletta del programma era ampia e prevedeva cinque grandi momenti:
- Dottrina e sintesi delle partite di cartello.
- Riconfigurazione ecclesiastica e analisi degli errori arbitrali curata da Matteo Dotto.
- Ordini religiosi e indiscrezioni di calciomercato.
- Movimenti spirituali e moviola di Giacomo Ciccio Valenti.
- Dimensioni politiche e intervista al panchinaro di turno.
Storia del programma
La Controriforma nacque da una coraggiosa idea del pontefice Paolo III e del giornalista di Mediaset Paolo Ziliani, i quali nel 1563 decisero di dare vita a un programma calcistico che potesse finalmente spezzare l'egemonia di audience della Domenica Sportiva, storica trasmissione RAI condotta dai rivoluzionari predicatori Martin Lutero, Giovanni Calvino e Giorgio Tosatti.
La Domenica Sportiva in quegli anni era seguitissima dal pubblico, vuoi perché Paola Ferrari [1] portava sempre delle minigonne da infarto, vuoi perché i tre conduttori sostenevano apertamente una radicale rifondazione dell'ambiente calcistico.
Tale dottrina prese il nome di Protestantesimo proprio perché Lutero e soci protestavano contro tutto e tutti. In particolare ce l'avevano con:
- la Chiesa Cattolica Romana Apostolica che favoriva simonia e nepotismo, e che estorceva soldi ai fedeli minacciandoli di far retrocedere le loro squadre del cuore (la frase degli esattori era infatti: "Paga un obolo se vuoi la salvezza").
- Pippo Inzaghi che si buttava sempre quand'era dentro l'area di rigore.
- i cronisti che facevano le telecronache delle partite in latino e non in dialetto, impedendo così al volgo ignorante di capire cosa succedeva in campo.
- la Juventus che vinceva gli scudetti rubando.
- gli arbitri che fischiavano rigori contro le loro squadre (Lutero tifava per il Wittemberg [2] e Calvino per il Paris Saint-Germain).
- gli arbitri in generale: Martin Lutero ne rifiutava l'autorità in quanto riteneva che "l'uomo è giustificato per mezzo della fede, senza le opere della legge". In parole povere sosteneva che la figura dell'arbitro era inutile e che i giocatori potevano benissimo leggere il regolamento e prendere le decisioni da soli.
Sembrava quindi impossibile scalzare la Domenica Sportiva dal suo piedistallo di regina degli ascolti, ma Paolo III e Ziliani ebbero un'intuizione geniale: dato che il pubblico seguiva il programma della RAI solo perchè offriva gli highlights delle partite, tanta gnocca e un sacco di inutili chiacchiere da bar, per sbaragliare la concorrenza bastava imbastire una trasmissione che offrisse le stesse attrazioni in dosi ancor più massiccie e letali!
Fu infatti sufficiente acquistare i diritti delle partite di Serie A, assumere Elisabetta Canalis e Maurizio Mosca, e diffondere la notizia che tutti coloro che non avrebbero guardato Controriforma sarebbero finiti all'inferno: il calibrato mix tra austera morale cattolica e sordido avanspettacolo si rivelò vincente e lo show fu subito acclamato come un successo in tutta Italia [3].