Claude Debussy

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(Pianista su Spartito di Debussy)
Debussy mentre si chiede come fa ad avere successo


Claude Jean Claude Debussy (Spagna '82 - Italia '90) fu il massimo esponente musicale del simbolismo, infatti era solito scrivere i suoi pezzi utilizzando non le consuete note ma strani simboli esoterici e satanici di cui conoscevano il significato solo lui e l'oracolo di Delfi. L'unico che tentò di interpretare gli oscuri segni Debussiniani suonando in concerto i suoi pezzi fu Arturo Michelangeli, peraltro con scarso successo in quanto fu massacrato dalla critica, ma Michelangeli non esitò a squartare con le proprie mani i fastidiosi critici.

Vita di Debussy

La vita di Debussy fu inizialmente alquanto comune, essendo un uomo arrivato sulla trentina d'anni e non avendo ancora concluso niente nella vita, decise un giorno come tanti di scrivere della musica anche se non aveva una benché minima conoscenza musicale, ma questo è facile da intuire nei suoi pezzi. Tuttavia, gli artisti dell'epoca, che erano stanchi dei soliti giri alla Chopin o alla Led Zeppelin, videro in lui la speranza di cambiamento verso armonie nuove, anche se in realtà non erano armonie, ma disarmonie, rumore, fracasso... Dal momento del successo Debussy conobbe solo felicità ed ebbe sempre una bella vita perché per i brevi restanti anni di vita continuò a scarabocchiare fogli a caso senza che a nessuno balenasse in testa l'idea che non sapesse cosa stesse facendo. Morì di colpo un giorno mentre passeggiava tra le brughiere nei pressi di una cattedrale sommersa in compagnia di una fanciulla dai capelli di lino.

Opere di Debussy

Il sole ispirò a Debussy il Chiaro di luna

A dire il vero oggi come oggi non si sa molto sulle opere del Debussy, in quanto alcune cose eccellono talmente sulle altre che si è finito per conoscere solo quelle, come i mirabili preludi per pianoforte e timpani o il ciclo dei notturni per orchestra all'unisono. Ma la più importante opera d'arte del maestro del simbolismo musicale, proprio la più importante, e anche la più bella, quella che quando la senti esclami: oh ma che bella, è sicuramente il movimento lento della Suite Bergamasca (detta anche Lombarda): il chiaro di luna; si dice che quando l'hanno suonata a Debussy per fagli sentire come faceva (perché lui non sapeva suonare, anzi, non sapeva neanche dell'esistenza del pianoforte) perfino lui, che non aveva nessun gusto musicale, l'abbia apprezzata.

La questione maggiore/minore

Durissime furono le controversie tra il nostro Debussy e il vecchio bacchettone Giovanni Sebastiano Ruscello di natura teorico-musicale negli anni '20. Si aprì un imponente dibattito al quale presero parte le menti artistiche più influenti d'europa come Mino Reitano, Iva Zanicchi e Pupo. La questione era nata quando Bach durante un suo concerto rock aveva detto che poiché si sentiva allegro avrebbe improvvisato un assolo in una tonalità maggiore, pochi giorni dopo Debussy scriveva su RollingStone che Bach era un incompetente in quanto la tonalità della felicità è il minore, come si sente in tutti i pezzi di Chopin o Beethoven o comunque di tutti i musicisti più allegri della storia. Il dibattito, che raggiunse una portata mondiale, durò per più di mezzo secolo e finì irrisolto quando a un concerto dei Finley sia Bach che Debussy si resero conto che la musica era finita, che non valeva più la pena di litigare e che era meglio andare a bere per dimenticare.

Curiosità

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Infine ecco alcuni simpatici aneddoti sul nostro Claude:

  • Quando Debussy suonava la gente non ascoltava, perché lui non alzava il coperchio del pianoforte.
  • Quando Debussy alzava il coperchio del pianoforte la gente se ne andava.
  • I tappi per le orecchie furono inventati nel periodo di attività di Debussy.
  • Anche Debussy, se suonava da solo, utilizzava tappi per le orecchie.
  • In assenza di tappi la gente non aveva problemi a mozzarsi le orecchie.