Leggenda della morte di Paul McCartney: differenze tra le versioni

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{{Cit|Paul è... HEI!|[[Nietzsche]] si lamenta di essere stato preceduto}}
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{{Cit|Questa teoria è una sciocchezza... il fatto che dal 1966 io sia diventato più alto, non sia più stato capace di suonare il basso e abbia cambiato voce è solo una coincidenza!|William Campbell <s>Paul McCartney</s> su PID}}
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Versione delle 12:57, 4 ott 2008

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« Paul è... HEI! »
(Nietzsche si lamenta di essere stato preceduto)
« Questa teoria è una sciocchezza... il fatto che dal 1966 io sia diventato più alto, non sia più stato capace di suonare il basso e abbia cambiato voce è solo una coincidenza! »
(William Campbell Paul McCartney su PID)
« Paul McCartney non è morto! Io ci ho suonato assieme! »
(Mino Reitano su leggende metropolitane)

Paul is dead, conosciuta anche con la sigla PID, è una suggestiva leggenda metropolitana secondo la quale il bassista dei Beatles Paul McCartney sarebbe morto nel lontano 1969.
La cosa buffa di questa teoria è che attualmente McCartney è l'unico componente della band ancora in vita [1].

Dinamica dei fatti

File:Auto+fiamme.jpg
L'auto di Paul McCartney come si presentava la notte del fantomatico incidente: la perfetta integrità del veicolo basta per smentire qualunque argomentazione del PID.

Secondo la teoria della morte di Paul McCartney, quest'ultimo in un'uggiosa sera del 1966 avrebbe discusso con gli altri Beatles su chi dei quattro aveva il taglio di capelli più amato dalle fun: ben presto il vivace confronto snaturò trasformandosi in una e vera e propria baruffa [2].
Piuttosto contrariato dall'essere stato definito "un damerino impagliato", McCartney abbandonò lo studio di registrazione dove i Beatles si trovavano e si diresse a casa a bordo del suo bolide, una Fiat Duna rosso fiammante[3].
Lungo il tragitto decise tuttavia di dare un passaggio a un'autostoppista di nome Rita, la quale quando si accorse di essere in macchina con Paul McCartney andò in brodo di giuggiole (forse pensando alla figurona che avrebbe fatto l'indomani vantandosi con i suoi amici autostoppisti) e si mise a chiedere l'autografo con voce così petulante che McCartney si distrasse dalla guida. Morale della favola: la Duna centrò in pieno un platano e il Beatles e la rompipalle autostoppista schiattarono sul colpo.
Il fatto gettò nello sgomento i tre membri rimanenti della band, e ognuno di loro affrontò in maniera diversa la lancinante perdita: George Harrison si chiuse in un assoluto mutismo per sei settimane e si dedicò febbrilmente alle composizioni floreali, John Lennon contattò una schiera di avvocati per riuscire a impadronirsi del copyright delle canzoni scritte in collaborazione con il defunto bassista e Ringo Starr infine preferì ubriacarsi in un pub e portarsi letto due groupies.
Dato il successo di cui i Beatles godevano in quel momento, rendere pubblico l'incidente e sciogliere la band sarebbe stato un disastro per i portafogli delle case discografiche per la musica internazionale, così il manager Brian Epstein decise di far mantenere il silenzio e di scegliere un sosia di McCartney che prendesse il suo posto: dopo una rapida ricerca su Google venne scelto l'ex-poliziotto alcolista William Campbell, che aveva molti tratti somatici in comune con McCartney ma anche palesi differenze: Campbell era infatti più alto, più grasso, pelato, nero ed era senza una gamba.
Dato che la chirurgia plastica fa miracoli [4], il poliziotto venne trasformato nella copia identica del defunto Beatles e da allora divenne il bassista-fantoccio del gruppo.

Indizi

McCartney all'apice della carriera...
File:Payl Mc Cartney vecchio.jpg
... e in evidente stato di decomposizione dopo il decesso.


Curiosità

  • Questa teoria nel corso degli anni ha permesso a migliaia di millantatori e cazzari di guadagnarsi la pagnotta quotidiana inventandosi continuamente nuovi iperbolici indizi riguardanti la dipartita di Paul McCartney.
    In Italia il maggior sostenitore del PID è, manco a farlo apposta, Roberto Giacobbo, il quale da questa teoria ha ricavato materiale sufficiente a girare 27 puntate di Voyager.
  • Secondo un recente sondaggio indetto dalla BBC, il 97% dei fan dei Beatles avrebbe preferito che a morire fosse Ringo Starr, in quanto qualunque sosia chiamato a sostituirlo avrebbe saputo suonare la batteria meglio di lui.

Note

  1. ^ Sì sì, lo so cosa state per dire: "Ma anche Ringo Starr è ancora vivo!"
    Ma quello voi lo chiamate un componente dei Beatles?
  2. ^ Con tanto di sputi, strilli, chitarre rotte sulle teste altrui e offese gratuite a vicenda
  3. ^ E anche infiammabile, a giudicare dalle conseguenze...
  4. ^ Berlusconi insegna...

Voci correlate