Luca Luciani: differenze tra le versioni

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'''Luca Luciani''' ([[Roma|Padova]], 32 dicembre 1997 - Parigi, ''data ign'''i'''ota'') è un uomo di [[Culo|cul]]tura ufficialmente italiano (ma speriamo di no).
'''Luca Luciani''' ([[Roma|Padova]], 32 dicembre 1997 - Parigi, ''data ign'''i'''ota'') è un uomo di [[Culo|cul]]tura ufficialmente italiano (ma speriamo di no).



Versione delle 17:57, 7 apr 2008

Luca Luciani (Padova, 32 dicembre 1997 - Parigi, data igniota) è un uomo di cultura ufficialmente italiano (ma speriamo di no).

Gli esordi

Nato da una famiglia poverissima, capì che l'unico modo per uscire dalla povertà milionaria che lo affliggeva era diventare qualcuno.

Decise così di mettersi a non studiare: alla fine, dopo tanti anni di pigrizia e nulla fare fu promosso a pieni vuoti (dal suo diploma della scuola materna) e prontamente assunto da Telecom Italia in un posto da top manager.

Il mito di Napoleone

Alla "Fiera del Cazzaro" di Bitonto, per due soldi, un topolino suo padre comprò, che divenne presto Direttore delle risorse umane. Il topo, è ovvio.

In sollucchero per la gioia, incontrò il celebre glottoteta Chic Bipapo, intento in una dissertazione filologica con Aldo Biscardi. Con lui Luciani iniziò un rapporto di lavoro fatto di consultazioni, scambi di teorie e assegni a vuoto.

La sua vita cambiò quando, in risposta al settantaquattresimo telefonino gratuito, Bipapo gli regalò il celebre libro La vera Storia, da lui stesso scritto per rivalutare la figura del grande generale corso, la cui memoria era stata oscenamente infangata dalla stampa comunista (come scrisse nella dedica).

Il libro stravolse tutti i suoi già flebili concetti su Napoleone (che per un errore di stampa era sempre chiamato Napoletone), convincendolo che quella di Waterloo non fu la disfatta definitiva del generale, bensì la sua più gloriosa vittoria, la quale avrebbe spianato la strada al trionfo di Vergate sul Membro che gli permise di incoronarsi alll'Aquila, alla presenza del cardinal Magnotta "re d'Europa, Svervegia e Bud Spencer".

L'ingresso nella leggenda

Forte di queste convinzioni, si presentò a una riunione del Gran Consiglio Telecom con un discorso che sarebbe entrato nella storia (senza chiederne il parere). Ve lo presentiamo qui nella diretta di Irriverenza TV, con il commento affidato a Sua Santità, presente in sala.

Uscendo tra la folla che scandiva il suo nome e la famosa frase di incitamento "Sceeeemo! Sceeeemo!", fu prontamente accolto da una delegazione della Repubblica Francese che lo scortò fino a Parigi, dove vive tuttora a Palazzo Luciani, già noto con il nome di "Reggia di Versailles".

Le reazioni in Italia

Tuttavia, l'Italia non è rimasta a guardare: mentre al Monte Bianco, a Bardonecchia, al Frejus e a Ventimiglia si accumulano cittadini carichi di verdura per accoglierlo a dovere, una lettera è stata consegnata all'Eliseo, firmata di pugno dal Ministro della Pubica Istruzione Daniele Luttazzi e dal Garante dell'Assurdo Stefano Benni. Nella lettera si faceva esplicita richiesta di estradizione immediata per l'esecuzione della condanna, emessa dal Giudice Unico, il dottor Sentenzioso, a tredici anni (cinque di elementari, tre di medie e cinque di superiori) di lavori forzati sotto strettissima sorveglianza armata.

Onorificenze

  • Legion d'Onore consegnata dal presidente della Repubblica Zinedine Zidane
  • Medaglia al Merito Imperiale D.O.H. del Gran Ciambellano del Ducato di Springfield Homer Simpson
  • Capotribù ad hodorem

Link esterni

La celebre collaborazione con gli Abba Il suo discorso a Wall Street