Cenerentola
Cenerentola, conosciuta anche come Storia di una gatta morta, è una popolare fiaba. Punto. Non ho nient'altro da dire.
Storia
C'era una volta, in un piccolo regno a cui nessuno frega un cazzo, un nobiluomo vedovo che viveva tutto solo con la sua unica bambina. La figlioletta era una piccina dolce, educata e serena da una bellezza mozzafiato e aveva il bellissimo nome di... Smerdarentola (no, non Cenerentola). Poi non so cos'aveva fumato suo padre per darle un nome del genere...
Se se... va beh... comunque il padre un giorno, per mantenersi in allenamento decise di sposarsi con il puttanon... con la meretrice del paese, già madre di due figlie (di cui non conosceva il padre) della stessa età di Smerdarentola: Sorellastra n°1 (conosciuta anche come Anastasia) e Sorellastra n°2 (conosciuta anche come Genoveffa). La Matrigna, che adorava i bambini, cominciò a provarci con la figliastra ma questa, disgustata, andò
a lamentarsi dal padre che non fece in tempo ad arrestarla che la moglie lo convinse al silenzio.
Visto che la crudele donna aveva capito quanto bastarda fosse la figliastra e quando fossero mostruos... bruttine le sue due figlie a suo confronto per Smerdarentola iniziò l'incubo: tutti i giorno doveva farsi il letto, lavarsi da sola e apparecchiare/sparecchiare la tavola. Che schiavitù! Che scandalo!
Era ironia tesoro... comunque continuo.
Il tempo passò e Smerdarentola e le Sorellastre crebbero (la prima sempre figa e le altre due sempre cesse): lo stato mentale della ragazza era crollato
talmente tanto da avere come unici amici un gruppetto di nutrie con la peste che giravano per casa. Intanto il Re del regno organizzò una splendida festa rivolta soprattutto alle ragazze in onore di suo figlio (che in quei ultimi tempi era diventato un po' strano e il Re voleva togliersi ogni dubbio). Tutte le fanciulle erano invitate ma quando Smerdarentola
chiese il permesso per andarci pure lei la Matrigna e le Sorellastre glielo impedirono per pura crudeltà. Così poco dopo le tre partirono per il palazzo tutte in tiro e Smerdarentola fu lasciata sola sola nella casetta a piangere. Poi all'improvviso apparve il suo Fato Madrino: avrebbe aiutato lui Smerdarentola ad andare alla festa! Con un colpo di bacchetta il
Fato trasformò una zucca in una carrozza, le nutrie in cavalli, il cavallo nel cocchiere, il cane nel lacché e vestì la ragazza di un abito meraviglioso. Infine le raccomandò di tornare a casa entro la mezzanotte: a quell'ora l'incanto cesserà e la fanciulla si ritroverebbe completamente nuda davanti a tutti.
Così grazie al Fato Smerdarentola si diresse al ballo dove conobbe il Principe (che la scambiò per un uomo): i due ballarono e ballarono il Valzer insieme e proprio sul più bello il campanile battè la mezzanotte:
La ragazza diede due di picche al Principe e scappò tra lo sbalordimento generale: nella corsa inciampò sullo scalino della scala, cadde fratturandosi l'osso sacro e perdendo una scarpetta. Anche il Principe, nell'inseguirla con le mutande calate, inciampò e trovò la scarpetta perduta.
Così il giorno dopo il Re fece un bando: tutte le ragazze del regno erano invitate a provare la scarpetta pena l'ascolto di tutti gli album di Adriano Pappalardo: tutte le fanciulle, comprese le Sorellastre, provarono la scarpa ma qualcuna aveva il piede troppo piccolo e qualcun'altra troppo grande e non si venne a capo della trista faccenda. Ma poi...
Musica di Suspence. La Matrigna e le Sorellastre fremono di rabbia. Il Principe è speranzoso e... Non le va.
Fu allora che apparve il Fato Madrino: "Posso provarla io, ora?". Così il Fato si avvicinò, si sedette sulla pontrolcina e sfoderò il piede: Il Principe, incantato, gli infilò la scarpetta con facilità tra lo stupore generale. Fu così che il Principe accettò la sua omosessualità e sposo il Fato Madrino; le Sorellastre rimasero due cessi e Smerdarentola sfigata. Vissero per sempre felici e contenti.