Carlo Verdone

Locandina del film "Uno scaccolo bello".

Carlo Verdone (al secolo Carlo Merdone, ma il cognome venne cambiato per motivi tuttora sconosciuti) è un noto comico milanese, nato a Gessate il 27 maggio del 1950, figlio di sua madre nonchè nipote di suo zio.

Biografia

Si forma nei cabaret della Brianza fino all'età di 19 anni, quando grasso e stempiato, Verdone capì che si era formato male. Nel 1978 viene chiamato in un'importante opera teatrale della Scala, dove interpreterà il ruolo di una cassapanca.
Si trasferisce poi a Roma esclusivamente per motivi economici e inizia a portare avanti una raccolta di firme per la distruzione del Colosseo, come si può vedere in parte già riuscita. La sua carriera filmica però non si arresta. A Roma conosce artisti del calibro di Sergio Leone, Ennio Morricone, Mario Monicelli e Rupert Sciamenna, e sempre a Roma muove i suoi primi passi nella regia, prima con il film Uno scaccolo bello poi con la drammatica commedia Lungo, grosso e Verdone.
Segue poi lo struggente Compagni di suola (1988), un film basato su un ritrovo di persone tutte accomunate dal portare lo stesso numero di scarpe.
Nel 1989 si cimenta poi con il genere erotico nell'impegnativo ed ermetico Culi nella tormenta, la cui famosa locandina è rappresentata da un culo inquadrato in primo piano sotto una pioggia scrosciante.

Nel 1992, nonostante impazzasse un'epidemia di peste, decide di fare una capatina alla Capitale ove fece la conoscenza di Donna Ingerìni, una bella fanciulla un po burìna che diventò presto sua compagna di insulti. Insieme fecero grandi cose e lo fecero spesso in modo un po' strano (ma questa in effetti è un'altra storia; Verdone avrà l'onore di raccontarvela su TELEDODiSantaRagione, tutti i mercoledì o le domeniche, quando ha già giocato la Roma in orario ancora da definirsi).

Quando crebbe, all'età di 83 anni, Verdone vide la sua vita in rosa e decise di ingaggiare The Pink Panter per un ruolo principale nel film "Gallo Citrullo", film in cui la pantera venne faticosamente fatta entrare nelle vesti di un pennuto da combattimento poco astuto. La Pantera non sopravvisse e durante le riprese stramazzò a terra, dichiarandosi fuori combattimento.
Per Verdone fu un duro colpo (glie lo diedero con una spranga di ferro). Venne anchesì accusato di omicidio preterìn-panteriàle e questo gli giocò qualsiasi visita gratuita allo zoo principale di Roma. Per questo motivo cadde in depressione per un lungo periodo e si diede malato quando lo chamarono a combattere a Caporètto.