Cacata: differenze tra le versioni

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La '''cacata''' è un esercizio di meditazione spirituale, particolarmente consigliato dai Padri della Chiesa come pratica di purificazione e di elevazione dello spirito.
La '''cacata''' è un esercizio di meditazione spirituale, particolarmente consigliato dai Padri della Chiesa come pratica di purificazione e di elevazione dello spirito.



Versione delle 00:57, 30 nov 2009

Uno dei monaci del Convento di San Purgazio che si libera dopo sette giorni di ritenzione della cacata.
« Ed affinché il latin nulla ci perda, quel che in saper mi dà gli rendo in merda »
(Meditazioni di san Procopio)
« Libertà vo' cercando che è si grata - come quando ti sei fatto una cacata »

La cacata è un esercizio di meditazione spirituale, particolarmente consigliato dai Padri della Chiesa come pratica di purificazione e di elevazione dello spirito.

S. Prosdocimo scrisse di questo esercizio nelle sue Meditatio accessaturae raccomandandone la pratica quotidiana.

S.Purgazio, al contrario, riteneva che la sua ritenzione, in forma di penitenza, rafforzasse lo spirito e prescrisse ai monaci del suo convento di trattenerla almeno per sette giorni; a tal fine istituì il tappo liturgico, un dispositivo che impedisse ai monaci di sfuggire alla regola e da cui in seguito derivò il dildo.

S.Licopodio, l'originale filosofo-asceta della purificazione, scrisse sull'argomento un vasto trattato dal quale prese l'abbrivio anche il Mosconi. In essa il Santo prefigura l'uso sia del Clistere che dell' Enteroclisma, al fine di consentire un livello più elevato di riflessione teologica. S.Licopodio, infatti, riteneva insufficienti gli sforzi di purificazione naturali, cioè le forzature cacatorie, e consigliava auxilium acquae calidae cum inietionem.

S.Certusio, infine trattò dei tormenti della costipazione e della stitichezza. Il fatto che queste provocassero cacate dolorosissime, cum sanguinem analis et emorroidationem era la prova che queste punizione divina per i peccati dei monaci.

Importanza teologico-filosofico della cacata

Fin da tempi più antichi, dunque, la cacata è stata argomento di interesse esclusivamente teologico e filosofico. Ne trattarono con dovizia

Talete, Pitagora, San Pietro a Patierno, San Prosdocimo, Santa Costipata, S.Pressorio, Sament, San Tropez, San Procopio, San Itario +, San Purgazio, San Atoria, San Tana, San Licopodio,San Solforico, San Birrato, San Cloridrico, San Nio, S.Pellegrino Magnesia,San Bittèr, San Ghechitemuorto ed infine anche San Certusio e, nei tempi moderni, i filosofi Pera e Bondi. Comunque la più autorevole ed esaustiva delle trattazioni filosofico-teologiche sulla cacata si deve al Mosconi nel magistrale trattato Palingensis Berlusconianae.

Per Germano Mosconi la cacata è la fonte di ogni filosofia.Infatti, a proposito del cesso, gli afferma: In quale altro luogo si è prodotta maggiore filosofia, pensieri più liberi, sollievo e soddisfazione se non dove si avverte la liberazione dell'intestino da 7 o 8 Kg di merda? non è forse questa liberazione e il calo di peso corporeo e il cessare della pressione sull'ano ad avere ispirato i più alti pensieri metafisici? Evidentemente, si! - risponde -dunque bisogna pur convenire che l'essere trova la sua sublimazione nel divenire più leggero: ciò prova che le basi della filosofia sono cacatorie. L'uomo vive in sé una perenne trasformazione del cibo, come natura oggettivata, in merda, come natura riconosciuta, dunque è la merda che conclude e reinizia il circolo tautologico dell'essere. L'errore di tutte le religioni- riprende Mosconi -consiste nel fatto di confondere per "anima" la dinamica di questa perenne trasformazione. (Summa mosconica). Come si vede in seguito, un nuovo interesse per essa l'ha portata a essere riconsiderata in altri campi delle attività vitali dell'uomo.

Statistica e giurisprudenza

Un'azienda esportatrice di cagate in tutto il mondo.

L'interesse per la cacata è passato, si può dire definitivamente, dalla teologia all'economia. Infatti il Ministro Bersani ha presentato una proposta di legge per tassarla in rapporto al suo peso, a prescindere dal suo intrinseco valore meditativo e spirituale.
Da questo punto di vista si deve notare che il peso medio della cacata è di circa 5 kg, ma si ha un intervallo di valori da zero (per Marco Pannella, in digiuno xN, cioè perenne) a infinito (il Prodi nazionale).
In previsione dell'approvazione della suddetta legge molte aziende si stanno attrezzando, progettando e costruendo cessi ponderali, apparecchi, cioè, in grado di registrare il peso della singola cacata, dato che la legge, se approvata, prevede una tassa di 2 euro al chilo.
Inoltre la proposta di legge prevede che i parlamentari, per dare il buon esempio, debbano registrare giornaliermente sull'Albo Pretorio del Parlamento, di proprio pugno, le quantità da tassare in base al peso registrato della propria cacata quotidiana (non ne sono consentite più di una al giorno, vedi successivo paragrafo).

Provvedimenti di salvaguardia legislativa

Al fine di evitare rilasci illegali da parte dei cacanti, la proposta di legge prevede l'adozione di un tappo munito di sigillo di ceralacca, in modo che nessuno possa sfuggire all'obbligo di tassazione nella vita.