Anfitrione

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Anfitrione, personaggio della mitologia greca, era figlio di Alceo, re di Trezene e sindaco di Fregene, nipote di Perseo, sposò Alcmena figlia di Elettrione, era cugino prediletto di Leonida, re di Sparta, nonno di Minosse, prozio di Knut il Grande, nipote di Smart la piccola, contabile di fiducia di Arcileo, segretario del Golf "Golf-redo", parente di terzo grado del re ostrogoto Fietoacre, nonno di Elterolfo, cognato di Rashid Piano, architetto della piramide di Ramsete II, nuora di Nostradamus, autista di Menelao, parrucchiere di Eratostene, controllore nei mezzi pubblici fino al III secolo a.C, compagno di classe di Alcibiade, sorella di Gertriade e bisnonno di Appasilarco III, ma a parte questo non aveva altre parentele.

Anfitrione in posa per la copertina di Time.

È famoso per aver scritto la prima stesura del Dizionario dei sinonimi e dei contrari, per esser stato un grande matematico analfabeta, per essere il figlio di suo padre, l'antagonista di se stesso, pilota collaudatore di bighe station wagon, pettinatore di tartarughe, restauratore di antiche opere moderne nonché l'unico uomo al mondo che abbia capito fino in fondo lo scopo di gioco dello sport curling.

Perché è famoso

Anfitrione ebbe il suo quarto d'ora di celebrità intorno al IV secolo a.C.. Elettrione, sempre arrabbiato col mondo e quindi carico negativamente, aveva subito il rapimento del suo amato bestiame e combatteva per riprendersi le vacche maltolte. In questa sua lotta in difesa dei bovini cercò di vendicare anche i suoi beneamati figli, pluritraditi dalle mogli e che quindi passavano per tori senza che nessuno vedesse la differenza. Elettrione prima di partire si raccomandò col giovane Anfitrione:

« Guardami il regno mentre sto via. E dai un'occhiata pure all'auto già che ci sei, l'ho parcheggiata in seconda fila. »

Anfitrione accetta e mentre Elettrione non c'è gioca a fare il re, concedendo la grazia ad alcuni detenuti e mettendo multe per divieto di sosta. Mentre Elettrione si trovava a combattere per riprendersi i cornuti, Maramao, amico stretto di Menelao mandò un SMS a Micene per una trattativa:

« Ciao bello, km va? io tt ok ma nn ho + scazzo di combattere xkè devo andare in vacanza. Facciamo così, io ti ridò i figli cornuti e le vacche (ti avverto che alcune saranno viola xkè ci abbiamo fatto la pubblicità della Milka) e in + ti mando risarcimento morale: una pastiera, dolce delle ns terre. ok? »

Anfitrione accetta ed Elettrione al suo ritorno trova i figli di nuovo in patria col bestiame, Anfitrione sorridente con in mano una pastiera (col cornicione già mezzo mangiato perché non ce la fece ad aspettare) e la sua auto rimossa dal carro attrezzi. Il povero re va su tutte le furie e durante una lite con Anfitrione viene colpito da ictus e schiatta. Positrone, fratello di Elettrione, gli succede al trono e per prima cosa riscatta l'auto del fratello, era un peccato. Poi allontana Anfitrione dal regno con l'accusa di aver violato una tra le più importanti leggi della costituzione micenea: "Non si tocca il cellulare del re!".

Alcmena nel suo profilo migliore.

Così Anfitirone prende il primo rapido per Tebe seguito da Alcmena, figlia di Elettrione, classica figlia cozza che i papà sovrani tentano di sbolognare in ogni modo per vederle finalmente accasate.

Arrivati a Tebe furono ospiti presso la villa del sindaco Creonte. Intanto Alcmena gli stava sempre azzeccato come la carta da parati dicendo che finché non si sarebbe ripreso il regno di Elettrione ella lo avrebbe perseguitato. Impaurito dalla prospettiva di dover sopportare una vita intera una simile cagacazzi, Anfitrione si fa dare un esercito in leasing da Creonte e riparte per Micene.

Tuttavia Maramao aveva la sua fonte di forza nei capelli, proprio come Cesare Ragazzi, e ucciderlo era pressochè impossibile se di mestiere non facevi il barbiere. A questo ci pensò Cometo, figlio di Maramao dai dubbi gusti sessuali che, innamoratosi di Anfitrione, taglia la coda di cavallo al padre togliendogli l'immortalità. Per farsi perdonare poi gli spruzzò sopra un po' di lacca così il danno si vedeva di meno.

Anfitrione riesce così a sconfiggere Maramao e ad assegnare il regno al suo amico Cefalo, fratello di Scorfano e uomo di rara bruttezza. Ma i colpi di scena non sono finiti: mentre Anfitrione combatteva per il regno Zeus (che va a letto con qualunque cosa respiri) prende le sembianze di Raul Bova e mette incinta Alcmena. Anfitrione poi ritorna da lei a fine battaglia:

- Anfitrione: “sei un cesso ma mi porti fortuna, fatti dare un bacio.”
- Alcmena: “Anfitrione, devo dirti una cosa: sono incinta!”
- Anfitrione: “Minchia! Dopo un bacio?! È un record!”

Da quella scopata randagia (della quale Zeus si vergognerà per il resto dei suoi giorni, cioè in eterno) nacquero due figli: Ificle (che poi a 18 anni cambiò il suo nome in Kevin) ed Eracle.

Pertanto non si può dire che Anfitirone sia biologicamente il padre di Eracle perché il lavoro sporco lo fece Zeus. Ed ecco quindi la risposta al quesito di questo paragrafo: perché è famoso Anfitrione? Per nulla.