Agente Smith

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L'Agente Smith approva questa pagina.

Pertanto risparmierà l'autore di questo articolo dalla cancellazione da Matrix, e lo trasformerà in una propria copia.
« Non mi è chiaro. Sarò un genio? »
(Agente Smith sul concetto di "scelta" di cui vaneggia Neo)
« È inevitabile, signor Anderson. »
(Agente Smith sull'umana necessità di andare in bagno)
Lui non è un agente.

L'agente Smith è un bot pensante[citazione necessaria] Microsoft del programma Matrix. La sua struttura è basata su quella di un altro, antico e storico bot del sistema: Doretta82, di cui però è una versione avanzata e con funzionalità del tutto differenti. Infatti, differentemente dal suo predecessore, è in grado di effettuare delle ricerche su Internet. Sempre rispetto al bot precedente, si può notare l'incremento dell'intelligenza e dell'eleganza, nonché del numero di risposte predefinite. Non si scandalizza di fronte a oscenità, turpiloqui e perfino bestemmie. Invariato invece rimane lo scopo: il controllo delle masse. Infine, soffre di una grave forma di misantropia.

Stile

L'agente Smith è sempre in giacca, cravatta e occhiali da sole. Il tutto rigorosamente in tonalità verdi, a parte scarpe nere e camicia bianca. Ha scelto personalmente il verde perché è il colore della speranza, cosa che comunque lui non può provare essendo solo un programma senz'anima né sentimenti. Durante il primo film della trilogia indossa anche un auricolare, status-simbol della sua carica.

Gli occhiali da sole

L'agente Smith indossa sempre i suoi occhiali da sole.

Spesso ci si è chiesto perché porti sempre gli occhiali da sole, e perché questi, dopo essere stati frantumati in terribili pestaggi, ricompaiano magicamente completamente intatti. La realtà è che quegli occhiali contengono la copia in back-up dell'agente stesso. Allo stesso tempo l'agente contiene in back-up gli occhiali da sole. Questo genera un paradosso perché contenendo ognuno la copia dell'altro, e contenendo l'altro la copia del primo, entrambi finiscono per contenere se stessi, continuando questo ciclo all'infinito. Fu per colpa di questo copia-incolla infinito che la prima versione di Matrix andò in crash e fallì. Tuttora, nella nuova versione, non è chiaro come questo bug sia stato risolto. Ma è dato per certo che sia lui a intasare il server del mondo virtuale[citazione necessaria].

Scopo

Essendo un bot, deve per forza avere uno scopo che giustifichi la sua esistenza. Perciò il suo scopo, come quello degli altri agenti, è di controllare Matrix per assicurarsi che nessuno infranga le regole del mondo virtuale e che Enrico Mentana non dica cazzate. In caso questo dovesse succedere, il suo unico compito diventa eliminare. Potrebbe facilmente eliminare problemi e persone segnalandoli appositamente agli admin di Matrix, che dall'alto del loro posto di comando possono cancellare tutto il mondo conosciuto con un click. E invece no. Gli amministratori hanno altro a cui pensare ed hanno delegato questo compito agli agenti, dotandoli di intelligenza[citazione necessaria] e forza[1].

Storia

L'espressione di gioia dell'Agente Smith nell'accettare il suo incarico.

Creazione

Fu creato dall'Architetto, che copia-incollò il codice di Doretta82 e proseguì apportando le opportune modifiche. Purtroppo però dimenticò alcuni dettagli, ed è per questo che in alcuni casi l'agente Smith ha degli irrazionali scatti d'ira o fa difficoltà a capire concetti semplici. Fu inserito nel primo Matrix, ma per via del sopracitato "paradosso degli occhiali da sole" lo mandò in crash. Fu successivamente corretto[2] e inserito nella realtà virtuale a noi nota.

Matrix

L'agente svolgeva diligentemente il proprio dovere, dando la caccia a nerd, hacker e lamer che volevano evadere da Matrix. Poi per sua sfortuna incontrò il signor Anderson (meglio noto come Neo, il fantomatico IP 127.0.0.1), che riuscì a sfuggirgli più di una volta, e addirittura a sconfiggerlo. La sua virtuale psiche ne uscì completamente stravolta e, sebbene cercasse di celarlo, lo si può intuire dal suo discorso filosofico[3] in cui annunciò la suprema verità: l'essere umano non è un mammifero, bensì un virus!

Matrix Reloaded

All'inizio del film si scopre che l'agente aveva un contratto a tempo determinato, e che questo non gli è stato rinnovato, non essendo riuscito ad ammazzare Neo[4]. Non avendo più uno scopo, e di conseguenza avendo tanto tempo libero, si trasformò da utility a virus, imparando a moltiplicarsi impossessandosi dei corpi altrui. Non è chiaro come abbia fatto a modificarsi da solo, ma i più pensano che l'Architetto si sia dimenticato di bloccargli l'accesso al prompt dei comandi DOS e al Notepad, così che l'agente potesse effettuare modifiche semplici ma basilari su se stesso. Bloccato rimase Paint, ed è questo il motivo per cui non cambiò mai veste grafica. Ma non potendo sopportare di non avere uno scopo, se ne inventò uno lui stesso: vendicarsi su Neo. Tuttavia rimase un personaggio secondario e non venne minimamente calcolato. Riuscì addirittura a copia-incollarsi in una persona vera, e a entrare nel mondo reale. Tuttavia non ebbe successo. Come ha detto più volte, della realtà dei sensi non poteva sopportare una cosa: la puzza. Ne fu completamente soffocato. Il pestaggio da parte di Neo non c'entrava affatto con la sua misera sconfitta nella realtà.

Matrix Revolution

L'agente Smith mostra orgoglioso di aver appreso l'arte del copia-incolla.

In questo film la pazzia dell'agente si mostra in tutta la sua grandezza. Riuscì a sovrascriversi perfino all'Oracolo, convincendosi di essere Superman. La scena principale si spostò sul mondo reale, lasciando il povero agente solo e dimenticato in Matrix. Per passare il tempo, si sovrascrisse a ogni singola persona, reclamando quel mondo abbandonato da tutti per sé. In questa condizione di pace, poté dedicarsi alla filosofia, scoprendo finalmente lo scopo della vita[5]. A questo punto avrebbe potuto vivere per sempre felice e contento, ma Neo, da bravo rosikone, tornò senza alcun motivo, per sconfiggerlo e dimostrare quant'era forte e figo[6]. I due cominciarono a lottare, e inevitabilmente l'agente Smith venne sconfitto e bannato in eterno da Matrix. Ma non prima di avere reso partecipe Neo delle sue filosofiche elucubrazioni.

« Signor Anderson, lo scopo della vita è di finire »

L'agente Smith come essere perfetto

L'agente Smith si ritiene un essere perfetto, in quanto apoteosi della logica razionalità. Non è contagiato dalle scialbe illusioni come gli ideali o l'amore. Tutto deve avere uno scopo e agire con dei buoni motivi. E allora perché ha perso? Essendo la razionalità stata sconfitta, la risposta non può essere razionale. Ma una risposta irrazionale non è una valida risposta. Quindi non si saprà mai come abbia fatto a essere sconfitto.

L'agente Smith oggi

L'agente Smith a caccia di niubbi su Nonciclopedia.

Oggi l'agente Smith è stato assunto da Nonciclopedia come sorvegliante, e il suo scopo è quello di cercare, avvertire ed eventualmente bannare i vandali. Osserva costantemente le ultime modifiche, ed eventualmente è pronto ad ammonire e segnalare i potenziali vandali. Con questo semplice lavoro è riuscito a ritrovare l'equilibrio mentale e la regolarità intestinale. Ha raggiunto la pace interiore e non sente più il bisogno di copia-incollarsi per tenersi compagnia. Ma se lo incontri, scappa più veloce che puoi, perché vuol dire che la tua fine è vicina.

Curiosità

  • L'Architetto ha annullato tutti i danni dell'agente Smith a Matrix con un semplice rollback.
  • Ma fa attenzione, ora l'agente Smith ha il potere di rollbackare te.
  • L'agente Smith vuole sovrascriversi a qualcuno ancora una volta nella sua vita. E lo farà su

di te.

Note

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  1. ^ Nonché di pistole Desert Eagle.
  2. ^ Ma non si sa da chi, né come e precisamente quando.
  3. ^ Mentre giocava a "Imita un personaggio storico" e scegliendo Carlo Linneo.
  4. ^ In realtà l'aveva ucciso, ma questo gli era risorto sotto il naso.
  5. ^ Che vi verrà svelato dopo la pausa pubblicitaria. Bevi CocaCola!
  6. ^ Ma è un dato di fatto, è soltanto un cheater.