Unione Sportiva Triestina Calcio 1918: differenze tra le versioni

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{{Cit|Meglio passare alla serie B slovena almeno abbiamo qualche possibilità|Un tifoso della Triestina troppo ottimista}}
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{{Cit|Senti che puzza di pesce, c' havete il mare inquinato,bastardo albardato|Inno autocelebrativo}}
{{Cit|Senti che puzza di pesce, c'avete il mare inquinato, bastardo alabardato|Inno autocelebrativo}}


La '''Unione Sportiva Triestina Calcio 1918''' è una società di calcio slovena che nonostante ciò milita nel campionato di Eccellenza italiano. La società agli inizi era nata per gioco in quanto a Trieste negli anni 20 non passava neanche un cane.


==La nascita==
La '''''Triestina''''' è una società di calcio Sloveno, che nonstante ciò milita, chissà come mai, nella serie C Italiana. La società agli inizi era nata per gioco in quanto a Trieste negli anni 20 non passava neanche un cane.
[[File:Triestina - Ascoli.jpg|thumb|right|280px|Sta cercando di toccare il pallone con il braccio passando da dietro.]]

Il primo presidente fu Stelio de Stelis, decise che il colore della società dovesse essere quello di Trieste (rosso), così come lo stemma che raffigura la famosa alabarda a forchetta(usata nella vita quotidiana dei triestini per ripulire il golfo di Trieste dalle varie meduse, lavatrici, gabinetti, bagnarole e anche dai numerosissimi esemplari di residenti italiani rimasti).
==La Nascita==
La società è nata il 18 dicembre 1918 dalla fusione di due squadre della città, il Ponziana e il Foot-Ball Club Trieste. Le due società condividevano quale campo di gioco posto nei pressi dell'attuale Piazza Guglielmo Oberdan. L'autorità militare, al fine di limitare gli inconvenienti che derivavano da tali frequenti incontri, acconsentì all'utilizzo di Piazza d'Armi a patto che le due società si fondessero. In tempi relativamente ridotti la società riesce a scalare le varie categorie del calcio italiano.
Nel 1924 conquista la promozione, dopo una drammatica finale contro la Pro Gorizia a Venezia; nel 1926, a seguito della ristrutturazione dei campionati passa alla prima Divisione, che di fatto però era sempre la Serie B. Nel 1928 conquista l'accesso alla Divisione Nazionale (la Serie A).


==Il periodo d'oro==
==Il periodo d'oro==
Dopo alcuni anni la Triestina con [[Nereo Rocco]] (che dopo aver lasciato Trieste cambiò la residenza e non vi fece più ritorno) diede il via a numerosi successi che portarono a vincere un bel niente!
Da quel momento l'US Triestina partecipò alla Serie A ininterrottamente fino al campionato 1956-1957
Allo stadio erano presenti circa 25 persone ogni partita (nelle quote sono compresi arbitri, calciatori e guardalinee).
Nel 1929-1930 la Triestina conquistò la salvezza, impreziosendo il campionato con una vittoria a Milano contro l'Ambrosiana-Inter, destinata a vincere lo scudetto. In quel campionato esordì Piero Pasinati, che diventerà il recordman di presenze con la maglia alabardata: 347, spalmate su tredici stagioni. In quella squadra già giocava il triestino Nereo Rocco: è stato prima un importante giocatore, poi allenatore.
L'anno successivo farà il suo esordio con la maglia rossoalabardata un altro grande giocatore, destinato, come Pasinati, a vincere i mondiali del 1938: Gino Colaussi.
Da segnalare un'altra roboante vittoria contro l'Ambrosiana-Inter: 5-0.
Il 25 settembre 1932 venne inaugurato il nuovo stadio cittadino, destinato a sostituire il campo di Montebello. Lo stadio, che fino al 1943 si chiamerà "del Littorio", venne inaugurato con il match Triestina-Napoli (risultato finale 2-2).
Dopo due stagioni chiuse nella parte medio-bassa della classifica (anche se nel 1935 riuscì ad espugnare Bologna, battendo la squadra più forte d'Europa dell'epoca), la Triestina seppe nel 1935-1936 superarsi e conquistare la sesta piazza.
Questo ottimo risultato venne ottenuto nuovamente nella stagione 1937-1938. Questa volta la squadra alabardata riuscì anche ad inserirsi nella lotta per il titolo.
A tre giornate dal termine, dopo aver piegato in casa la Juventus (2-0 davanti a 20.000 tifosi), la Triestina si ritrovò terza in classifica a due punti dalla vetta, dove si trovava proprio la squadra torinese.
A consolazione del mancato scudetto ben tre giocatori della Triestina vennero chiamati da Vittorio Pozzo nella vincente spedizione in Francia per i mondiali di calcio: Piero Pasinati, Gino Colaussi e Bruno Chizzo.

==Il Declino==
Il 1956-1957 segnerà la prima retrocessione della squadra giuliana in Serie B. Dopo un buon girone di andata, la squadra si scioglierà come neve al sole nel ritorno. La partita decisiva venne disputata il 16 giugno 1957: la Triestina venne sconfitta dall'Atalanta per 1-0. L'anno seguente, 1957-1958, la Triestina seppe riconquistare immediatamente la Serie A. Guidata da Aldo Oliveri disputò un ottimo campionato e riuscì anche a lanciare in nazionale Gianfranco Petris. La vittoria decisiva venne ottenuta contro il Cagliari alla penultima giornata.
L'anno seguente, però, fu di nuovo retrocessione nella serie cadetta. Quello del 1958-59 è tuttora l'ultimo campionato di massima divisione disputato dalla formazione rossoalabardata. Il 7 giugno 1959, con un pareggio per 2-2 in casa del Padova del suo idolo Nereo Rocco, la Triestina diede l'addio alla massima serie.


==Il degrado==
L'anno successivo la Triestina sfiorò la promozione chiudendo al quarto posto, un solo punto dietro al Catania giunto terzo. Fatale la sconfitta con il Marzotto Valdagno alla terzultima giornata. Nel giugno di quell'anno partecipò alla prima edizione della Coppa delle Alpi, contribuendo alla vittoria dell'Italia. Nel 1960-61 la Triestina retrocedette per la prima volta nella sua storia nella terza serie. Arrivò terzultima e perdette a Ferrara lo spareggio con il Novara. Andata in vantaggio, venne ripresa e poi superata nei supplementari dai piemontesi. Al termine della stagione Leo Brunner cedette la presidenza al conte Guarnieri. Pronta risalita nella serie cadetta nella stagione 1961-62, con Enrico Radio in panchina. La gara decisiva per la promozione, Triestina-Biellese, giocata il 3 giugno 1962, portò allo stadio oltre 19.000 spettatori. La promozione però fu solo un fuoco di paglia. Gli anni seguenti, infatti, regaleranno poche soddisfazioni ai tifosi, con una squadra mai capace di lottare per la promozione in Serie A. Nel 1965 vi sarà una nuova caduta nella terza serie. Questa volta per rivedere la serie B saranno necessari altri 18 anni. Dopo alcune stagioni grigie, nel 1969 la squadra riuscirà a sfiorare nuovamente la promozione in cadetteria.
Dopo Nereo Rocco a [[Trieste]] non hanno mai più visto una partita di calcio, tanto che [[Umberto Saba]] dedicò alla Triestina numerosissime poesie (che per fortuna nessuno ricorda a memoria) per incentivare la squadra a tornare in Serie A.
Ma la cosa più bella è la rivalità con [[Udine]] e l'[[Udinese]], infatti negli anni '70 la squadra slovena e quella friulana erano tutte e due nel campionato di serie C, ma mentre i friulani in 3 anni conquistarono la Serie A, i triestini retrocessero addirittura in serie D.
Uno smacco per gli abitanti di Trieste, i quali metà perirono per dispiacere e gli altri per complesso di inferiorità.


==Curiosità==
==Curiosità==
* La Triestina è l'unica società slovena a partecipare al campionato italiano di calcio.
{{Curiosità}}
* La Triestina ha preso circa 400 autogol, tutti realizzati dal marcatore sempre presente [[Bora]], che sulle fasce corre come il vento.
* La Triestina è l'unica societa Slovena a partecipare al campionato italiano di calcio.
* Nella storia della Triestina il maggior numero di spettatori registrato fu contro la [[Juventus]] in serie B, peccato che tifosi della Triestina non se ne sono visti; infatti erano tutti e 30.000 tifosi della Vecchia Signora.
* La Triestina ha preso circa 400 autogoal, tutti realizzati dal marcatore sempre presente [[Bora]], che sulle fascie corre come il vento.
* L'allenatore della Triestina, chiunque esso sia, è contento anche se segnano gli avversari.
* Nella storia della Triestina il maggior numero di pubblico registrato fu contro la [[Juventus]] in serie B, peccato che tifosi della Triestina non se ne sono visti; infatti erano tutti e 30.000 tifosi della vecchia signora.
* L'allenatore della Triestina chiunque esso sia è contento anche se segnano gli avversari.
* I calciatori della Triestina hanno il piede talmente sensibile che ogni tiro in porta allarga di 20 metri il buco dell'ozono.
* I calciatori della Triestina hanno il piede talmente sensibile che ogni tiro in porta allarga di 20 metri il buco dell'ozono.
* La Triestina è l'unica squadra che ha sempre l'allenatore contento, anche se il giorno prima la squadra ha perso 5a0, non si sa perchè.
* La Triestina è l'unica squadra che ha sempre l'allenatore contento, anche se il giorno prima la squadra ha perso 5-0, non si sa perchè.


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[[Categoria:Squadre di calcio]]
[[Categoria:Società calcistiche italiane]]
[[Categoria:Trieste]]
[[Categoria:Trieste]]

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« Fanno talmente schifo che mi butto a mare da solo »
(Un tifoso della Triestina dopo l'ennesima delusione)
« Meglio passare alla serie B slovena, almeno abbiamo qualche possibilità »
(Un tifoso della Triestina troppo ottimista)
« Senti che puzza di pesce, c'avete il mare inquinato, bastardo alabardato »
(Inno autocelebrativo)

La Unione Sportiva Triestina Calcio 1918 è una società di calcio slovena che nonostante ciò milita nel campionato di Eccellenza italiano. La società agli inizi era nata per gioco in quanto a Trieste negli anni 20 non passava neanche un cane.

La nascita

Sta cercando di toccare il pallone con il braccio passando da dietro.

Il primo presidente fu Stelio de Stelis, decise che il colore della società dovesse essere quello di Trieste (rosso), così come lo stemma che raffigura la famosa alabarda a forchetta(usata nella vita quotidiana dei triestini per ripulire il golfo di Trieste dalle varie meduse, lavatrici, gabinetti, bagnarole e anche dai numerosissimi esemplari di residenti italiani rimasti).

Il periodo d'oro

Dopo alcuni anni la Triestina con Nereo Rocco (che dopo aver lasciato Trieste cambiò la residenza e non vi fece più ritorno) diede il via a numerosi successi che portarono a vincere un bel niente! Allo stadio erano presenti circa 25 persone ogni partita (nelle quote sono compresi arbitri, calciatori e guardalinee).

Il degrado

Dopo Nereo Rocco a Trieste non hanno mai più visto una partita di calcio, tanto che Umberto Saba dedicò alla Triestina numerosissime poesie (che per fortuna nessuno ricorda a memoria) per incentivare la squadra a tornare in Serie A. Ma la cosa più bella è la rivalità con Udine e l'Udinese, infatti negli anni '70 la squadra slovena e quella friulana erano tutte e due nel campionato di serie C, ma mentre i friulani in 3 anni conquistarono la Serie A, i triestini retrocessero addirittura in serie D. Uno smacco per gli abitanti di Trieste, i quali metà perirono per dispiacere e gli altri per complesso di inferiorità.

Curiosità

  • La Triestina è l'unica società slovena a partecipare al campionato italiano di calcio.
  • La Triestina ha preso circa 400 autogol, tutti realizzati dal marcatore sempre presente Bora, che sulle fasce corre come il vento.
  • Nella storia della Triestina il maggior numero di spettatori registrato fu contro la Juventus in serie B, peccato che tifosi della Triestina non se ne sono visti; infatti erano tutti e 30.000 tifosi della Vecchia Signora.
  • L'allenatore della Triestina, chiunque esso sia, è contento anche se segnano gli avversari.
  • I calciatori della Triestina hanno il piede talmente sensibile che ogni tiro in porta allarga di 20 metri il buco dell'ozono.
  • La Triestina è l'unica squadra che ha sempre l'allenatore contento, anche se il giorno prima la squadra ha perso 5-0, non si sa perchè.