Melissa P.

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia libidinosa.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
« Sto sul cazzo a molti...e non vi dico come si sta bene. »
(Melissa P.)
« Io sono un intellettuale. E questo è un libro di merda. »
(Pier Paolo Pasolini sul primo libro di Melissa P.)
« Se incontro una ragazzina per strada ora mi nascondo, potrebbe saltarmi addosso e stuprarmi finché perdo i sensi...castratele, non ne possiamo più di vivere nel terrore! »
(Tutti dopo la lettura di Cento Colpi)
« È meglio della Diavolina!! Va' che fiamma!! »
(Ratman su come usare il primo libro di Melissa P.)
« È una ragazza coerente: Su questo non si può criticarla. Ma se anche noi dobbiamo essere coerenti, bè, allora possiamo dire che è una gran troiona. »
(Utente sveglio su Melissa P.)
« Ho sentito dire che è una specie di film porno. »
(Bimbominkia arrapato che compra il DVD di Melissa P.)


Melissa P. intenta a ringraziare uno dei suoi fun.

Melissa P. (dove P sta evidentemente per puttana) è una ragazza di non si sa bene quanti anni (alcuni dicono sia sulla ventina, anche se all'anagrafe risulta nata nel 1969) originaria della famosissima città di Troia che, non avendo voglia di fare un lavoro serio (anzi, non avendo voglia di fare un lavoro e basta) si è messa a fare la scrittrice, con questa motivazione: «Se la gente legge Federico Moccia leggeranno anche me, soprattutto dopo che avrò raccontato di come ho convinto l'editore a pubblicare questa roba.»
I suoi romanzi parlano infatti di tematiche d'amore adolecenziale, di argomenti erotici, di temi trasgressivi, insomma nei libri di Melissa P. c'è della bella maialona. Per avere sempre esperienze reali a cui potersi ispirare, la scrittrice impiega il suo tempo libero intrattenendosi nelle maggiori strade di passaggio notturno delle varie città italiane, a seconda di dove la porta il suo animo da scrittrice. Qui raccoglie esperienze, testimonianze, e qualche centone dato da qualche autista di passaggio che cerca di caricarla su perché è stanco di fottersi le solite nigeriane.

La nascita di Cento colpi di spazzola prima di andare a fanculo

In un'intervista rilasciata al noto settimanale di cultura e arte Cioè, Melissa Passeggiatrice ha dichiarato che la storia che le ha dato l'ispirazione per defecare il suo primo best-seller iniziò una sera come tante. L'ormai adolescente Melissa si stava dedicando all'arte del contarsi i brufoli e le smagliature (nota attività praticatà dalla totalità degli esseri femminili sopra gli 11 anni e da Bill Kaulitz) quando si accorse che in mezzo alle gambe c'era qualcosa che mai aveva notato prima (purtroppo in passato Melissa era fortemente in sovrappeso). Coraggiosamente ispezionò lo strano organo e con fierezza si accorse di possedere una patatina, altrimenti nota come FIGA. In un impeto di incontenibile gioia, Melissa uscirà di casa, iniziando a mostrare la sua nuova scoperta a tutti, ma quando Daniele, un ragazzotto intraprendente in piena tempesta ormonale, commenterà l'orgoglio di Melissa con un rude e quantomai azzeccato commento ("ma hai perso la verginità con una sequoia millenaria o con un'autocisterna?") l'affranta Melissa inizierà a intrattenere qualsiasi essere umano maschio e respirante trovi sul suo percorso. Molto apprezzato fu il suo talento nell' arte oratoria, durante svariate occasioni e in numerosi luoghi, da più persone insieme. L'innocente Melissa, che teneva un diario delle sue mille avventure (e per mille, si intende davvero mille), decide quindi di pubblicarlo per ottenere maggior visibilità, con lo scopo di riuscire a moltiplicare il numero di interessanti esperienze, in modo da poterci propinare libri inutili fino al 2050 (in realtà il codice a barre è finto ed è il suo numero di telefono).

Film tratti dai suoi libri

Il primo cult movie nato dai suoi libri, chiamato con superba originalità Melissa P., in cui protagonista è la famosissima attrice Maria Melaverde, narra delle vicende riportate nel libro, ma con pompini e sodomie leggermente rielaborate dalla sapiente mano del regista. Per forza di cose, il film viene appunto ambientato a Lecce (si sa, una cittadina terrona vale l'altra, non importa se sono culturalmente diverse). Lo spessore narrativo con cui è affrontata la trama (peraltro non di facile trasposizione visiva, se non ti chiami Joe D'Amato) è esemplare. Citiamo qui i cambiamenti più significativi operati dal regista: