Jean-Luc Picard

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Affascinante, non c'è dubbio.
« Qualche volta bisogna inchinarsi davanti all'assurdo... possibilmente senza dargli le spalle! »
(Picard espone un punto di vista altamente condivisibile.)
« Un capitano, c'è solo un capitano... »
(Picard canticchia davanti allo specchio mentre si rade.)

Jean-Luc Picard è un capitano. Detto questo, l'articolo potrebbe anche concludersi qui, perché tutti conoscono l'irresistibile e coinvolgente valenza di tale grado. E invece l'articolo andrà avanti, perché un capitano, prima di essere un capitano, è un uomo. Con tutte le sfaccettature fisio-psico-somatiche e caratteriali tipiche della specie. Una pianta carnivora, ad esempio, non può essere capitano, Picard sì; un martello non può ridere o piangere, Picard sì; un gatto domestico non può fare a meno della lettiera, Picard sì. Ma andiamo per ordine.

Personaggio reale o immaginario?

È bene sgombrare subito il campo da equivoci di sorta: Jean-Luc Picard è senza ombra di dubbio un personaggio reale, dal momento che è vissuto nell'universo di Star Trek. Le sue gesta sono ampiamente descritte nella serie The Next Generation, TNG per gli amici. Che l'abbia interpretato l'attore Patrick Stewart è una balla buona per i telespettatori di Rete 4. Egli è Picard e basta. A fronte di tali granitiche e indubitabili certezze, i negazionisti e i complottisti possono tranquillamente andare a farsi fottere. Questi sono fatti, che diamine.

Vita

Aguzzate la vista. I due personaggi si differenziano per 7 piccoli particolari. Quali? Chi non riuscisse a trovarli, si dia una chiodata.

L'iconografia ufficiale mostra un Picard longilineo, aitante, muscoloso e con la calotta cranica en plein air: praticamente la copia sputata del Doctor Steel, detto Mano d'acciaio, l'eterno nemico di Big Jim, che a sua volta è la copia sputata di Data, altro protagonista della serie. Non è colpa di Picard, ovviamente. È piuttosto la prova provata che soggettisti e sceneggiatori di TNG si sono ispirati ai loro giocattoli dell'infanzia, celebrando il funerale della fantasia e della creatività.

Contesto politico, economico e sociale

Picard nasce il 13 luglio 2305 dai suoi genitori[notizia bomba], nel centro rurale di La Barre, che significa "L'osteria" (ciò dovrebbe dirla lunga sulle abitudini locali), nella Borgogna sud-settentrionale. Ha un fratello maggiore di nome Robert. I suoi genitori, Maurice Picard e Yvette Gessard, sono onesti vignaiuoli fieri del vino che la loro famiglia produce da più generazioni. In quel tempo in Francia si cucina un'ottima coda alla vaccinara, ha fatto la sua comparsa la ghigliottina elettronica, le rane si sono estinte da tempo e i Francesi continuano ad ignorare l'uso del bidet.

L'infanzia e l'adolescenza

I Picard erano di religione Amish e aborrivano il progresso in tutte le sue forme: l'unica tecnologia ammessa in casa era quella della seconda metà del XX secolo. Si spostavano con una Simca 1000, si riscaldavano con caldaie a metano, utilizzavano un Commodore 64 e relativi floppy disk e avevano costruito una radio a transistor basandosi su antiche dispense della Scuola Radio Elettra. I piccoli Jean-Luc e Robert, oltre ad essere costretti a farsi un mazzo tanto nelle vigne paterne, potevano giocare solo col Subbuteo, con gli aquiloni e scorrazzavano per le vie del paese, coperti di fango, facendo rotolare i vecchi copertoni della Simca colpendoli ripetutamente con un bastone. In compenso, avevano un flipper anni '50 in camera da letto. Nel paese di La Barre i Picard erano guardati con un misto di sospetto, soggezione, presbiopia e astigmatismo, però tutti compravano e bevevano il loro vino, che era davvero buono e non sapeva mai di tappo. Di conseguenza l'infanzia di Picard trascorse in un contesto alquanto benestante e bacchettone. Prese lezioni di piano, ma scoprì col tempo che la sua vera vocazione era il piffero Ressikano.

Gli anni dell'Accademia

Un Picard sbarbo eppure già idolo delle teen-agers.

Quanto più i suoi genitori si incaponivano nella loro retrograda arretratezza, tanto più Jean-Luc guardava al futuro con piglio di sfida secondo l'elementare meccanismo azione-reazione. Quando comunicò in famiglia che aveva intenzione di iscriversi all'Accademia della Flotta Stellare fu costretto a darsela a gambe a tutta velocità, con i genitori che, copertosi il volto con dei cappucci bianchi a punta, lo inseguivano brandendo fiaccole e forconi. Non essendo dotato di grandi capacità intellettive, fallì però il test d'ammissione. Ci riuscì al secondo tentativo, copiando le risposte del test dal compagno di banco. Ne sbagliò comunque un certo numero, pur copiando, e riuscì a far parte dell'accademia per il rotto della cuffia. Estremamente lecchino, spione e bugiardo, entrò nelle grazie degli insegnanti grazie ad alcune delazioni sui suoi compagni, con cui infatti non intrecciò mai relazioni amichevoli, anche perché aveva l'abitudine di fregar loro tutte le squinzie che rimorchiavano.

Conseguito il diploma di guardiamarina grazie ad una commissione esaminatrice sospettosamente indulgente, Picard venne assegnato alla base stellare Earhart. Una sera, dopo aver allegramente sbevazzato tè con rum nel circolo ricreativo, viene alle mani con un gruppo di Nausicaani:

"O porc... mi pareva di sentire un buco nello stomaco!"
« Ehi tu, spilungone! Lo sai che con quella cresta mi sembri un frocetto un po' stronzo? »
(Picard in preda ai fumi dell'alcol.)
« Oh, monsieur, che linguaggio! »
(Nausicaano, specie notoriamente litigiosa.)
« Poi, con quel nome, "Nausicaaaaaano", deve piacerti un sacco prenderlo nel culo! »
(Picard insiste.)
« Non le permetterò mai di oltrepassare i limiti della volgarità! »
(Il Nausicaano inizia a perdere la pazienza.)

Pare che la discussione sia degenerata ben presto, e il Nausicaano, offeso nell'orgoglio, impalò Picard perforandogli l'intestino e lesionando gravemente il cuore. Picard si salvò da morte certa grazie all'impianto di un cuore artificiale e di una colostomia.

Questo episodio colpì profondamente Picard, facendogli abbassare la cresta e smussando le spigolosità del suo carattere. La violenza che ammorbidisce i sentimenti ed eleva lo spirito verso la meditazione trascendentale è un espediente narrativo vecchio come gli ulivi del Getsemani. L'ultimo ad usarlo con successo era stato Alessandro Manzoni, quando trattò l'affaire Fra Cristoforo nei Prosposi messi Promessi Sposi.

Carriera

Ufficiale niubbo

Picard divenne primo ufficiale mentre prestava servizio sulla USS Stargazer, nave stellare deputata all'esplorazione spaziale negli angoli più remoti dell'universo per individuare siti idonei allo sversamento incontrollato di rifiuti indifferenziati e del loro percolato. Nel 2333 il capitano morì durante una battaglia contro i netturbini interstellari che volevano sanzionare la Stargazer per l'ennesima volta. Picard ne prese il posto e lo mantenne per ben 22 anni. Nel 2355 la Stargazer rimase gravemente danneggiata dopo uno scontro con una nave Ferengi, per una questione di precedenze non rispettate. In tale frangente nacque la cosiddetta manovra Picard, efficace per mettere fuori gioco gli avversari ma distruttiva per la stessa Stargazer. La sua esecuzione fu severamente vietata ai piloti formati nell'Accademia.

Il salto di qualità

Q, il re degli indovinelli, ma piuttosto carente negli scioglilingua.

Nove anni dopo, nel 2364, Picard venne assegnato al comando della neo-commissionata nave stellare di Classe Galaxy USS Enterprise-D, il comando più prestigioso della Flotta Stellare[se non lo scrivevo mi avrebbero squarciato le gomme della macchina]. Non è dato sapere cosa abbia combinato Picard in questi nove anni, però le sue bollette risultano tutte regolarmente pagate e al casellario giudiziario non è mai risultato alcun carico pendente nei suoi confronti.
La serie The Next Generation racconta come un lurido traghettatore di immondizie con un curriculum mediocremente approssimativo abbia raggiunto e mantenuto saldamente una delle posizioni più elevate nell'organigramma del personale viaggiante della Federazione. Qui si citano solo alcuni degli episodi più pregnanti che lo vedono protagonista.

Dapprincipio Picard deve vedersela con quel simpaticone di Q, l'entità simil-divina che guarda gli umani con malcelata aria di superiorità e spesso gioca brutti scherzi allo stesso Picard, che per salvare l'umanità dalla distruzione deve sciogliere il seguente indovinello:
Ha la corona eppure non è re
Ha la radice ed albero non è

Picard non si scompone per nulla e rilancia:

« Ok, genio. Prova tu a ripetere: Se l'arcivescovo di Costantinopoli si disarcivescoviscostantinopolizzasse, vi disarcivescoviscostantinopolizzereste anche voi come si era disarcivescoviscontantinopolizzato l'arcivescovo di Costantinopoli? »

A Q non rimane altro che rinunciare ai suoi progetti di genocidio. In seguito i due divengono quasi amici.

« Mmmmm... Locutus, mi fai un sesso veramente porco! »

Nel 2366 Picard viene catturato e assimilato dai Borg, che gli affibbiano il nome di Locutus. In latino starebbe per "(colui che ha) parlato", in lingua borghese[citazione necessaria] significa in realtà "palla da bowling". Il suo primo ufficiale, il comandante William Riker, va a salvarlo proprio mentre Picard sta guidando i Borg nell'ennesimo attacco contro la Federazione. Sbaglia però la manovra dell'"inchino" in prossimità della Terra, distruggendo il cubo Borg. A questo punto l'equipaggio dell'Enterprise fa la sua trionfale entrata in scena salvando il suo comandante dal sicuro linciaggio da parte dei Borg. L'Enterprise non sfugge però a vari atti vandalici commessi dai Borg più incazzati, che comporteranno una lunga serie di costose riparazioni[e io pago!]. Nel frattempo Picard si rifugia a La Barre, occupando la camera da letto dei genitori, ufficialmente per ristabilirsi, in realtà per non ricevere la fattura dei costi di riparazione dell'Enterprise.

Picard se la vede brutta brutta brutta quando, durante l'ennesimo attacco, viene ferito gravemente e il suo cuore artificiale inizia a produrre pop corn anziché battere col consueto ritmo sinusale. Per alcuni minuti lotta tra la vita e la morte, ma poi si salva perché sennò la serie finiva lì. Chiunque al suo posto racconterebbe la stessa storia: "Ero all'interno di un tunnel, in fondo c'era una luce splendente e si sentiva una musica celestionale celestiale, e mi sentivo bene, tanto bene... c'era mia nonna e il gatto che ho schizzato con la macchina, mi dicevano che quello era il Paradiso..." Picard invece racconta di un incontro con Q, il quale avrebbe finalmente imparato lo scioglilingua dell'arcivescovo di Costantinopoli. Egli propone a Picard di tornare indietro nel tempo per correggere l'errore del passato e quindi non doversi impiantare il cuore artificiale. Sottovoce si fa però sfuggire: "Quest'offerta non contempla la possibilità di avvalersi del diritto di recesso". Picard rifiuta e si salva comunque, Q ci resta un po' male ma il loro rapporto non ne risente significativamente.

Nel 2371 l'Enterprise-D viene definitivamente distrutta ad opera del cattivo di turno, tanto cattivo da far fuori tutti gli abitanti del sistema Veridiano e parte dell'equipaggio dell'Enterprise, che si era trattenuto sul pianeta Veridian III per una colazione al sacco. Picard si trova per un po' senza astronave e, fatto ben più grave, senza scorte di tè. Si dà perciò all'alcolismo per circa due settimane.

Di bene in meglio

Ri-aguzzate la vista. Le Enterprise D ed E si differenziano per sette piccoli particolari. Quali? Chi non riuscisse a trovarli reciti un Pater e tre Ave.

Dal 2372 assume il comando dell'Enterprise-E, ruolo che tuttora detiene in virtù del fatto che nessuno osa chiedergli di andare in pensione. Si rifanno vivi i Borg, che tramite un vortice temporale vorrebbero tornare indietro nel tempo per impedire il primo contatto tra terrestri e vulcaniani, da cui sarebbe nata la Federazione. I Borg si ritrovano con l'ennesimo cubo distrutto e falliscono nel proposito. Alla fine viene fuori la loro natura di perdenti, mascherata fino a questo momento con la tecnica "chiacchiera e distintivo".

« E ci siamo anche scopati la loro regina! »
(Picard e Data si danno il cinque.)

Nel 2375 Picard è costretto a trasmettere alla Federazione gli schemi circuitali del comandante Data, in missione nella cosiddetta "macchia dei rovi", zona dello spazio più sfigata del Sistema Solare, specialmente il pianeta abitato da una colonia di 600 indigeni Ba'kù, privo di bordelli e connessione wireless. Scopo ufficiale della missione, compiuta dalla Federazione in tandem con l'impero Son Ah, era studiare il comportamento degli indigeni per fornire a Piero Angela materiale utile per il suo prossimo documentario. Scopo della richiesta, rendere inoffensivo il comandante Data che, in un impeto di nonnismo, teneva sotto minaccia di dildi rotanti il personale della missione sul pianeta.

Durante il recupero del comandante Data, Picard scopre un piano della Federazione e dei Son Ah che prevedeva la ghettizzazione forzata dei tontoloni Ba'kù in un nuovo pianeta. La Federazione e i Son Ah erano molto interessati al pianeta dei Ba'kù, essendo quest'ultimo circondato da anelli di materiale dotato di proprietà fortemente afrodisiache. Questi anelli creano un campo che ringiovanisce gli abitanti e anche l'equipaggio dell'Enterprise, mantenendo i peni in costante erezione e le vagine umide e lubrificate. Durante la missione Picard non resta immune a tale effetto e si accoppia a più riprese con un'indigena. Tra un amplesso e l'altro riesce a bloccare il piano di deportazione dei Son'Ah e della Federazione. Per questo atto sovversivo gli viene comminata una semplice sanzione amministrativa: due martellate sui calli e una tirata d'orecchie.

Le avventure vissute da Picard sull'Enterprise-E sono tante, pure troppe. Piuttosto che enumerarle in questa sede, è preferibile farsi una birra doppio malto, da sorseggiare con calma e con la consapevolezza che in fondo, dei cazzi di Picard, a noi può fottercene solo fino a un certo punto.

Affari privati

Nonostante le sue buone abitudini alimentari, Picard soffriva spesso di stitichezza.
« Tè, Earl Grey, caldo. Agitato, non shakerato! »
(Picard e le sue piccole manie.)

Un francese che beve il tè come un inglese assomiglia a un napoletano ghiotto di cassoeula, ma ai tempi di Picard queste divergenze concettuali sono state ampiamente superate, anche se permane la dicotomia Beatles-Rolling Stones. In privato Picard è appassionato di letteratura classica, drammi shakespeariani, musica dodecafonica e archeologia. Insomma, che due palle! Sembrerebbe un tipo di poca e noiosa compagnia e invece, ecco a voi il Picard in versione tombeur de femmes: approfittando della sua posizione gerarchica e della sua incommensurabile faccia da culo, colleziona una serie di conquiste femminili difficilmente eguagliabile. Mica male per un tizio pelato e col cuore artificiale. Tuttavia la sua tecnica di seduzione è alquanto banale: sguardo ammiccante, tamarraggine allo stato puro, maschilismo sbandierato, battute degne del fumetto erotico degli anni '70:

« Ti andrebbe di venire nel mio alloggio a vedere come so suonare il flauto Ressikano? Se ti va, ti faccio sentire anche il mio flauto in pelle! »
(Picard e la manovra"acchiappo")

Le donne, circuite con tali subdoli maneggi, cascano tutte come pere cotte ai suoi piedi, testimoniando un inspiegabile arresto del processo evolutivo della specie. Picard colleziona successi scoperecci in lungo e in largo per l'universo, per tacere delle Enterprise: sulle astronavi nessun membro dell'equipaggio con vaghe sembianze femminili sfugge alle avances del comandante, vuoi perché il capo è sempre il capo, vuoi perché anche il ponte ologrammi dopo un po' annoia. Ancora una volta è il successo dell'atavica semplicità sull'ipertecnologia.

« Comunque erano tutte maggiorenni e consenzienti! »
(Precisazione necessaria da parte di Picard.)
« Attivami questo! »