Alboino

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Il giovane Alboino in una foto fatta con Instagram.
« Ah, certo, Alboino! Quello del teschio del padre morto! »
(Tutti su Alboino)

Alboino è stato un re longobardo così famoso, ma così famoso che forse è superfluo scriverci su una pagina. E perciò adesso la scriverò comunque.

Biografia essenziale

Alboino nacque, visse e morì.
Compì diverse azioni.

Biografia un po' più nel dettaglio

Prima parte

Capitolo I

D'accordo, lo so, questo non è Alboino, bensì Attila. Però vi sfido io a trovare delle immagini di Alboino su Google! e poi diciamocelo, 'sti barbari son tutti uguali!

Audoino, re dei Longobardi, venne svegliato di soprassalto.
Era ancora notte fonda, e già questo non era un bene, per Audoino. Lo sciamano di corte gli aveva raccomandato di non mangiare carne e di dormire ALMENO otto ore al giorno, quindi questo imprevisto non lo aveva messo di buon umore. Per giunta stava facendo un sogno abbastanza interessante, che è giusto narrare con dovizia di particolari: si trovava in un prato fatto tutto di confetti rosa, e vedeva attorno a sé dei lampadari che facevano battute di spirito deridendo i piedi del sovrano; poi, a un certo punto, vedeva il suo antico amico di giochi Plurisindo che correva come un pazzo farneticando qualcosa circa l'opportunità di passare dal cattolicesimo all'arianesimo (oppure era il contrario?); in seguito il cielo diveniva verde e degli alieni con la faccia di Marvin il marziano si mettevano a ballare la polka, e però nel frattempo lui si era trasformato in una gigantesca aquila emofiliaca.
Naturalmente questo non era il sogno preciso preciso, ma quello che Audoino si ricordava del sogno.
Insomma, Audoino re dei Longobardi venne svegliato di soprassalto, e questo non gli piacque molto per i motivi sopracitati. Stropicciandosi gli occhi, cercò di fare mente locale e capire chi fosse stato a svegliarlo così di soprassalto. Si voltò verso la porta della camera e vide in piedi uno dei suoi scherani più fedeli, Songirlulfo.

«Beh, allora? Cosa c'è?», domandò con voce stizzita e al contempo sbadigliante.
«Ehm...» disse Songirlulfo «sire, volevate che vi portassi notizie a qualsiasi ora...»
«Sì, ma adesso è NOTTE, e lo sanno tutti che di notte le ore non esistono!»
«Perdonatemi, sire, ma volevo comunicarvi delle nuove riguardo a vostra moglie...»
«Ah, già, giusto! Su, parla: è nato o no, mio figlio?»
«Devo comunicarvi che purtroppo il parto sta avendo delle complicazioni. C'è stato un momento in cui volevano portare vostra moglie in terapia intensiva, ma poi lo sciamano Arnelchi ha consultato le stelle e ha stabilito che non era necessario.»
«Quindi, in sostanza, mio figlio non è ancora nato... mannaggia! Lo sai che ho già deciso il suo nome, vero?»
«Sì, sire, ma farò finta che non me lo abbiate ancora detto così potrete ricomunicarmelo»
«Ah, sono lieto di non avertelo ancora detto: ho deciso che lo chiamerò Alboino
«Mi fa piacere, sire»
«Comunque, per farla breve, se mio figlio non è ancora nato, a cosa serviva questo paragrafo dell'articolo?»
«Temo non servisse a un cazzo, maestà».
«Lo immaginavo. Io torno a dormire. Buonanotte!»
«Buonanotte, sire.»

Biografia un po' meno nel dettaglio

Gli esordi

Alboino nasce da re Audoino, e questo l'abbiamo capito. Per quello che riguarda la madre, gli storici antichi hanno sempre scritto che era una tizia che però secondo gli storici moderni sarebbe addirittura più giovane di Alboino stesso. In definitiva, poiché non si sa precisamente chi sia (e considerando anche tante sue azioni future), possiamo affermare che Alboino sia stato un figlio di m. ignota[1].
I primi anni della vita di Alboino furono quelli del classico teenager longobardo: la scuola, gli amici, le stragi, lo skateboard, le prime cotte, le prime mele cotte. Un episodio molto divertente della vita di Alboino fu quando il padre lo sbatté fuori di casa perché non aveva ancora umiliato un principe straniero sconfitto. Alboino non si perse d'animo e insieme alla sua simpatica ghenga di amici uno più matto dell'altro[2] prese e in quattro e quattr'otto massacrò una tribù lì vicina, ne uccise il comandante e poi si recò dal padre di quello per reclamare degli onori. Il tutto fu anche ripreso e messo su Youtube, dove in poche ore ricevette più visualizzazioni di Gangnam Style e quel video in cui c'è un gatto che fa la pipì su un bambino[3].

Da questa esperienza di vita, che gli regalò momenti indimenticabili (come una grossa cicatrice alla Harry Potter all'altezza dell'osso sacro), imparò anche la gioia di umiliare i parenti dei nemici morti, un giochetto che vedremo anche in seguito.

La conquista dell'Italia

Lui, lei, l'altro; sotto il regno di Alboino ebbe grande sviluppo anche la commedia romantica.

Divenuto un idolo dei giovani grazie alle sue prodezze, Alboino era ormai deciso a diventare re. Per capire come usurpare il trono, era anche andato a vedere Il Re Leone al cinema. Era già tutto pronto per il complotto, quando il padre morì di vecchiaia[4]. Per smaltire l'amarezza del golpe fallito, il giovane neo-re diresse la sua gente a massacrare il popolo dei Gepidi, di cui uccise il re Cunimondo e sposò la figlia Rosmunda.
Sembrava che tutto andasse per il verso giusto, quando Alboino si rese conto tragicamente di due amare verità:

  • Sua moglie aveva un nome di merda[5].
  • I Longobardi al tempo vivevano in quella regione che sarebbe poi divenuta l'Ungheria[6].

Dopo una breve fase di depressione, Alboino cominciò a reagire. Per prima cosa si diresse all'anagrafe, ma poi scoprì che non era stata ancora creata. Allora andò al più vicino Touring Club e acquistò un po' di guide di paesi stranieri. Poi andò alle scuole serali e imparò a leggere e far di conto.
Per farla breve: leggi e rileggi, sfoglia e risfoglia, domanda a un amico di leggerti i passaggi complicati e ridomanda a un amico di rileggerti i passaggi complicati, alla fin fine decide che un posto ideale per passare le vacanze con la sua composita famiglia di trecentomila longobardi è l'Italia. La prospettiva era ancora più allettante considerando il fatto che l'Italia era stata appena sconvolta da una guerra trentennale e poiché era la stagione dei saldi.

C'era solo un problema: l'Italia era allora dominata saldamente dai Bizantini che, pur essendo Greci, si consideravano anche un po' Romani e, in virtù di questa schizofrenia culturale, non intendevano lasciare un centimetro di territorio. Per aggirare l'ostacolo ed evitare problemi alla frontiera, Alboino organizzò un piano geniale: fece introdurre il suo popolo clandestinamente nascosto dentro dei camion provenienti dalla Polonia e dalla Turchia. In poco tempo, tutta l'A4 era sotto il dominio longobardo. Le mazzette e le consuete stragi fecero il resto: ben presto una consistente parte del Nord Italia era nelle mani di Alboino[7].

La faccenda del teschio

Abbiamo contattato un gruppo cabarettistico milanese per narrare in maniera più consona un evento così interessante, ben consci delle nostre scarse capacità narrative. Scoprendo che il detto gruppo si è sciolto nel '69, siamo tornati indietro nel tempo sino agli anni Settanta, per convincerli a fare almeno una breve reunion negli anni Ottanta (perché perlomeno ci sarebbe stata la televisione a colori). Ed ecco qui cosa ne è venuto fuori:


L'ignominiosa fine e i massacri a essa collegati

A dire il vero, il video qui sopra ha già spiegato come va a finire la storia... però potrebbe anche essere falso, no? Magari esistono delle versioni alternative che vale la pena raccontare, no?
No, invece è andata proprio così.

Di conseguenza, a cosa serve questo paragrafo? Eh, bella domanda.

Benefici e lasciti culturali

Lo dice anche Albano: Alboino, i bicchieri di vetro sono MOLTO meglio! Fidati di me, che ho diverse lettere in comune con il tuo nome (A, L, B, N, O)!"
  • Grazie ad Alboino, per la prima volta da secoli di storia l'Italia si è divisa in due parti: grazie, Alboino!
  • Grazie ad Alboino, Pavia per la prima volta è stata capitale di qualcosa, e ancora oggi i pavesi si pavoneggiano (appunto) e fanno gli altezzosi: grazie, Alboino!
  • Grazie ad Alboino, la lingua longobarda si è mischiata col latino volgare, e per questa ragione abbiamo nell'Italiano alcune parole di origine longobarda tipo "stronzo": grazie, Alboino!
  • Grazie ad Alboino, si è diffusa la credenza che cincischiare coi teschi sia divertente, e valenti autori si sono inventati la faccenda di Amleto e di Scream: grazie, Alboino!
  • Grazie ad Alboino e alla sua brutta fine, a memoria d'uomo nessuno ha mai più chiamato il proprio figlio Alboino: grazie, Alboino!

Al Boino

Vale la pena in questa sede citare anche la favolosa storia di Al Boino.
Nato con il nome di Alessandro Boviniello in un paese dell'Irpinia orientale, a fine Ottocento s'imbarcò all'età di dodici anni per l'America, arrivando a New York dopo un mese di navigazione. Giunto negli Stati Uniti, cambiò il suo nome in Al Boino per una maggiore praticità. Riuscì a non farsi invischiare nei loschi giri della nascente malavita italo-americana e si trasferì in una piccola cittadina del Rhode Island. Lì aprì una rosticceria e si sposò con una ragazza di sani principi originaria di Ronco Canavese (TO). Ebbero cinque figli, di cui uno (Salvatore, detto Sal) perì nel corso della II Guerra Mondiale a Guadalcanal. È morto molto anziano intorno alla seconda metà degli anni Settanta. Al giorno d'oggi la rosticceria è gestita da uno dei nipoti di Al, cioè Louie Boino. A dirla tutta, Lou è un po' preoccupato perché i suoi figli Kendra e Mickey non sembrano molto interessati a rilevare la ditta di famiglia, perché la loro massima aspirazione è prendere parte a Jersey Shore.

Uhm... a pensarci bene, forse non valeva molto la pena citare la storia di Al Boino. Non mi sembra più così favolosa.
Senza contare che non c'entra niente con la storia di Alboino re dei Longobardi.

Vabbè, oramai l'ho scritta, pazienza.

Voci correlate

Note

  1. ^ Un'altra cosa che possiamo affermare è che gli storici antichi e gli storici moderni dovrebbero smetterla di litigare in questa maniera.
  2. ^ C'erano anche uno psicopatico, tre bipolari e un paio di persone con le allucinazioni.
  3. ^ E ricevette anche alcune severe e pensose critiche sulla pagina delle opinioni del Corriere della Sera e di Repubblica.
  4. ^ D'altronde era già anzianotto, avrà avuto quantomeno quarantasette anni...
  5. ^ Anche per gli standard dell'epoca.
  6. ^ Ripeto: l'UNGHERIA!
  7. ^ Non solo in senso figurato: Alboino riuscì a conquistare anche il settore nord di Italia in Miniatura.