Valanga di Rigopiano: differenze tra le versioni

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La mattina del [[17 gennaio]] viene diramato un allarme valanghe che, in una scala da 1 a 5, raggiunge il livello "scappa" con particolare attenzione alle zone ove sono presenti forti pendii. Contemporaneamente viene anche registrata una scossa tellurica stimata in 5.0 gradi, il che conferma la teoria del cugino di [[Archimede]], secondo la quale "''una qualsiasi montagna ricoperta di neve instabile, se violentemente scossa, vede scivolare gran parte del manto verso il basso sotterrando tutto quello che trova. Alberghi compresi''".
La mattina del [[17 gennaio]] viene diramato un allarme valanghe che, in una scala da 1 a 5, raggiunge il livello "scappa" con particolare attenzione alle zone ove sono presenti forti pendii. Contemporaneamente viene anche registrata una scossa tellurica stimata in 5.0 gradi, il che conferma la teoria del cugino di [[Archimede]], secondo la quale "''una qualsiasi montagna ricoperta di neve instabile, se violentemente scossa, vede scivolare gran parte del manto verso il basso sotterrando tutto quello che trova. Alberghi compresi''".

Alle 16:48 circa del giorno successivo, a seguito di altre numerose scosse telluriche, un'enorme valanga di neve mista detriti si stacca dal massiccio del Gran Sasso battendo il record di velocità di {{senfon|discesa libera}}.


== Curiosità ==
== Curiosità ==

Versione delle 11:37, 23 gen 2020

«  Una tragedia immane, inaspettata e imprevedibile. »
(Il sindaco di Rigopiano)


« Cade del bianco con un tonfo lieve. »
(Giovanni Pascoli nella poesia dedicata alla neve.)
« Amò, fa un freddo che si muore. Finisci la sigaretta e torniamo nella spa che ci diamo una botta di vita. »
(Una coppia ospite dell'albergo.)

La valanga di Rigopiano è stata un evento verificatosi nel gennaio 2017 ma che ha richiesto anni di preparazione tra progetti, ampliamenti, conoscenze e mazzette varie. Una slavina, distaccatasi da una cresta posta a ridosso dell'albergo, investe la struttura conquistando la medaglia d'oro come evento catastrofico dell'anno. In anticipo di undici mesi per giunta. Statisticamente infatti, le valanghe fanno danni e morti solo sulle Alpi; dunque costruire un albergo sugli appennini , sopra detriti di precedenti frane, con a ridosso uno strapiombo di mille metri e nel bel mezzo di un canalone non è stata, secondo alcuni, una scelta scellerata. Di diverso avviso sono 29 persone che hanno perso la capacità di respirare.

Dinamica

Nei giorni precedenti la tragedia, l'Appennino centrale era stato interessato da un'ondata di freddo paragonabile solo all'era glaciale di due miliardi di anni fa. A poche ore dal disastro la situazione era chiara: cumuli di neve alti quanto Pippo Baudo, centri abitati isolati e black out elettrico in mezza regione. Nel medioevo un panorama simile ci poteva anche stare, d'altronde Pippo Baudo non era ancora nato e l'elettricità ancora non esisteva. Ma soprattutto le cronache dell'epoca non riportano nessun albergo in loco.

La mattina del 17 gennaio viene diramato un allarme valanghe che, in una scala da 1 a 5, raggiunge il livello "scappa" con particolare attenzione alle zone ove sono presenti forti pendii. Contemporaneamente viene anche registrata una scossa tellurica stimata in 5.0 gradi, il che conferma la teoria del cugino di Archimede, secondo la quale "una qualsiasi montagna ricoperta di neve instabile, se violentemente scossa, vede scivolare gran parte del manto verso il basso sotterrando tutto quello che trova. Alberghi compresi".

Alle 16:48 circa del giorno successivo, a seguito di altre numerose scosse telluriche, un'enorme valanga di neve mista detriti si stacca dal massiccio del Gran Sasso battendo il record di velocità di discesa libera[senza fonte].

Curiosità