Utente:Zurpone/Sandbox2: differenze tra le versioni
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Questa è l'immaginazione che occorre per vedere i risultati delle azioni di un governo tecnico. Come si vede, ne occorre davvero poca. Ad uso di chi avesse difficoltà a racimolare anche quella poca imaginazione, ecco le condizioni del paziente dopo la cura. |
Questa è l'immaginazione che occorre per vedere i risultati delle azioni di un governo tecnico. Come si vede, ne occorre davvero poca. Ad uso di chi avesse difficoltà a racimolare anche quella poca imaginazione, ecco le condizioni del paziente dopo la cura. |
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[[File:Piedi di cadavere.jpg|center|thumb|500px|Il paziente è un po' provato, ma è sulla via della guarigione...]] |
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== Governi non professionisti == |
== Governi non professionisti == |
Versione delle 20:55, 28 apr 2012
Governo tecnico
Governo tecnico è una tipica espressione dello slang politichese italiano, e può essere spiegato con la perifrasi: Template:Quote2 Ad intervalli regolari, esso fa capolino nella storia politica d'Italia, pochi istanti prima di una irreversibile bancarotta nazionale. Intendiamoci, non è che rimetta le cose a posto, ma ha lo stesso effetto di una cura palliativa, che ritarda l'ineluttabile e che, almeno in teoria, dovrebbe migliorare la qualità della vita. Non è affatto così, per il motivo che ogni governo tecnico esaurisce il suo mandato ai primi timidi segnali di ripresa economica, occupazionale e sociale, lasciando il posto ai soliti mestieranti della politica, che peraltro non si sono mai veramente allontanati dagli scranni del potere. Occorre circa un ventennio perché si verifichino nuovamente le condizioni per dar vita ad un altro governo tecnico.
Genesi
Quando un governo democraticamente eletto[citazione necessaria], col tacito assenso dell'opposizione, ha svuotato le casse statali, maciullato il tessuto sociale, desertificato il mercato del lavoro e quello rionale, ridicolizzato la nazione davanti al mondo intero, stuprato orde di minorenni discinte, può essere che decida di chiamare a rimediare alle proprie cazzate delle personalità dotate di competenze tecniche ed estranee alle forze politiche, ma a sceglierle sono gli stessi politicanti, ed il perché è evidente. Mentre i tecnici saranno impegnati a risanare le finanze statali con provvedimenti impopolari e scarnificatori, attirandosi il disprezzo e gli ortaggi delle masse in rivolta, gli improvvidi politici se ne staranno buoni buoni ad attendere che i primi timidi segnali di ripresa abbiano le giuste ripercussioni positive sulla popolazione, e nel frattempo avranno organizzato una campagna elettorale coi controcazzi con la quale convinceranno l'elettorato, mai sazio di verga, a votarli nuovamente. Tutto ciò è facilitato dal fatto che il governo tecnico nasce già con la data di scadenza impressa sul fondo della confezione: basta attendere un breve periodo, non più di quattro-cinque anni, per riavere tra le mani il paese, ricaricato a dovere dalla "medicina cattiva" del governo tecnico, pronto per essere nuovamente spremuto per un altro ventennio. E avanti così...
Modus operandi
Freddezza, intransigenza, rigore scientifico e professionalità: sono i cardini dell'azione di un governo tecnico. Da veri professionisti, ciascuno secondo la propria competenza, intervengono laddove sorgono i problemi più gravi: dal risanamento del bilancio alla ripresa economica; dalla lotta alla disoccupazione alla gestione della sanità; dalla sostituzione delle lampadine fulminate alla disostruzione del wc intasato. Ciò che colpisce, non solo in senso lato, è che i tecnici svolgono un'impressionante mole di lavoro in tempi che sono impensabili per la normale attività politica, e riescono a risolvere gran parte dei problemi. Ma questo comporta un conto da pagare, anche in questo caso, non solo in senso lato. Quando ci si rivolge al dentista, all'idraulico, alla massaggiatrice o al gommista, in genere è trascorso troppo tempo da quando il problema si è presentato, ma è stato incautamente sottovalutato, anzi, si è sperato che si risolvesse da sé. A questo punto gli esperti del settore, interpellati in proposito, scuotono la testa e mormorano gravemente:
Essendo in grave stato di necessità, con davanti una diagnosi impietosa e una sola possibilità di uscirne, ancorché a caro prezzo, si finisce per accettare, senza se e senza ma, la prestazione proposta dal professionista che si è chiamato.
Cosa c'era prima del modus
Cosa resta dopo l'operandi
Cosa resta dopo l'azione a tappeto del governo tecnico? Non occorre molta immaginazione...
Questa è l'immaginazione che occorre per vedere i risultati delle azioni di un governo tecnico. Come si vede, ne occorre davvero poca. Ad uso di chi avesse difficoltà a racimolare anche quella poca imaginazione, ecco le condizioni del paziente dopo la cura.