Utente:Zurpone/Sandbox1
Si muore ancora di guerra
non certo d'amore,
si muore di bombe, si muore di stragi
più o meno di Stato,
si muore, si crolla, si esplode,
si piange, si urla.
La strage dell'Italicus fu un attentato terroristico perpetrato il 4 agosto 1974 a bordo del treno espresso Roma-Monaco di Baviera via Brennero, frequentato da tantissimi viaggiatori, nessuno dei quali ha mai saputo che si chiamasse Italicus. Nonostante la tragicità dell'avvenimento, l'eco mediatica che ne derivò fu molto inferiore rispetto a casi analoghi: se le reazioni dell'epoca furono abbastanza sommesse, attualmente la strage viene vagamente ricordata da pochissimi, nemmeno Salvo Sottile gli ha mai dedicato la benché minima attenzione. L'amara considerazione che viene spontanea è che ci siano stragi di serie A e di serie B; stragi di cui c'è tanto da dire e stragi da cui è meglio tenersi alla larga.
Contesto storico e sociale
La strage
Italia, notte fonda. Il treno Italicus, lasciata Roma da qualche ora, sta finalmente per raggiungere la stazione di San Benedetto Val di Sambro, dopo aver percorso tutti i 18.507 metri della Grande Galleria dell'Appennino. Alle 1:23, a due passi dalla stazione, un botto violentissimo sventra la carrozza n. 5, che diviene un forno crematorio per gli occupanti. I passeggeri a bordo delle carrozze n. 4 e 6 per lo spavento corrono verso i bagni più vicini, tutti rigorosamente fuori servizio. Accadono scene drammatiche. Quando il treno raggiunge una temperatura accettabile comincia il solito tragico inventario: dodici persone sono morte carbonizzate ed altre quarantotto, benché gravemente ferite, sopravvivono negando agli addetti alle pompe funebri la possibilità di compiere un concreto "salto di qualità".
La notizia
Le indagini
I processi
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Le sentenze ==