Utente:Telchino
III sec. a.C.
Tutto comincia quando Telchino e i suoi fratelli ® vengono così insultati dal poeta Callimaco nel celeberrimo Prologo degli Aitia:
Telchino fu molto felice di tale citazione, nella speranza di ottenerne fama sempiterna. Purtroppo, l'unico altro essere umano in tutta la storia del mondo a leggere le opere di Callimaco fu il poeta latino Ausonio, del IV sec. d.C., così invece della celebrità universale Telchino dovette accontentarsi di essere ricordato soltanto da quei tre sfigati che si interessano di letteratura antica.
Oggi
Telchino è un telchino, ovviamente, oltre a essere uno di quei due o tre sfigati sopracitati. In realtà avrebbe preferito celare la propria identità, ma dopo aver scartato nomi utente del tipo Homunculus, Strepsiade e Doro dai sandali di fico, si vede costretto a rivelarsi. Cosa che a nessuno importa, se non agli altri due sfigati suoi compari precedentemente nominati.
Non tutti sanno, però, che Telchino è anche un utente di Nonciclopedia[citazione necessaria], la cui presenza è discontinua (come il suo impegno a scuola nei dorati tempi in cui apprendeva invece di insegnare) perché c'ha una vita da vivere. Forse l'ha vissuta anche troppo: infatti, avendo rubato il pane di bocca al mostro di Arcore nel corso di una festa di assoluta eleganza[citazione necessaria], è stato costretto a darsi alla macchia. Con suo grande dispiacere, visto che prima beveva solo caffé ristretto.
Paternità (negate per non pagare gli alimenti)
- Mister No (in collaborazione postuma con Riccardo s.)