Mosè: differenze tra le versioni

Vai alla navigazione Vai alla ricerca
nessun oggetto della modifica
Nessun oggetto della modifica
Riga 31:
Qualche tempo dopo Mosè venne a sapere di essere ebreo e comunista e viste le simpatie del faraone per il Polo egiziano delle libertà (PEL) decise di abbandonare la condizione privilegiata in cui viveva per seguire la sorte del suo popolo, in schiavitù.
Mosè capì presto che la notizia era ormai risaputa e, per paura del faraone, che aveva già ordinato alla sua polizia di catturarlo, fuggì dall'Egitto e si inoltrò nel deserto del Sinai. Dopo aver oltrepassato il deserto, Mosè giunse in prossimità della terra di Madian, dove vide sette fanciulle, venute per attingere l'acqua da un pozzo. Giunsero però alcuni [[biddaio|biddai]] sardi allupati che, puntando sulla propria superiorità fisica ma anche sull’olezzo delle loro ascelle, cercarono di circuire le giovani. Mosè le difese e cacciò i prepotenti, permettendo così alle sette ragazze di bere al pozzo. Poi le convinse che in Egitto il [[sesso orale]] è il modo migliore per sdebitarsi con qualcuno che ti salva la [[vita]].
Dopo aver messo un voto ad ognuna delle tre Mosè sposò Sefora, figlia di [[Jethro Tull]]. Da essa ebbe tre figli: [[Giosuè]], Mishavhè ed Estathè.
 
Mosè faceva l’[[idraulico]] del villaggio. Un giorno giunse con il proprio gregge presso il monte di [[Dio]], l'Oreb, dove gli apparve il [[Dio|Signore]] sotto la forma di uno zampirone. Poiché lo zampirone non si consumava, Mosè si avvicinò per guardare questa meraviglia ma [[Dio]] fermò la sua curiosità, ordinandogli di togliersi i calzari, poiché il luogo su cui poggiava era terra santa, e di togliersi pure i calzini perché puzzavano di roba andata a male.
Riga 46:
 
{{quote|Ah.....beh, Io sì e quindi l’hai sentito anche tu. Io voglio liberarlo dalla mano dell'Egitto per farlo uscire dalla schiavitù verso un paese dove scorre latte e miele, verso il luogo dove si trovano il Cananeo, l'Hittita, l'Amorreo, il Perizzita, la Playstation e Sky. Tu sei l’eletto. Ora vai dal faraone, dì che ti mando io. Tornando fammi pure una ricarica sul cellulare, mi è rimasto pochissimo. (Esodo 3,7-11)|}}
Mosè era fuori di sé dalla gioia: finora il massimo a cui aspirava era conoscere [[Pippo Baudo]] e adesso era pappa e ciccia nientemeno che con [[Dio]]! Tuttavia era ancora titubante: come dimostrare al popolo e al faraone la sua nuova potente amicizia?
 
Il [[Dio|Signore]] allora:
Riga 70:
Così senza darsi per vinto tornò il giorno dopo dal tiranno, intimandogli di lasciar partire il suo popolo se non volevano scatenare l'ira del [[Dio|Signore]]. Per legittimare le proprie parole, tentò di stupire il faraone con dei trucchi che gli aveva insegnato [[Dio]]. Così prese l’orologio d’oro del faraone lo mise dentro un fazzoletto e lo prese a martellate. Ma il trucco non riuscì l’orologio si sbriciolò in mille pezzi e il faraone per tutta risposta triplicò le ore di lavoro degli ebrei.
E gli ebrei per tutta risposta triplicarono le bastonate sulla testa di Mosè. Egli era l’eletto.
Pieno di acciacchi e di lividure Mosè andò a riferire il tutto a [[DiDio]]o che disse:
 
''“Come, ancora non hai convinto il faraone??”''
Riga 166:
 
Mosè si fece dare un microfono ed annunciò:
 
-''pubblico, popolo, popolani! Ho appena visto Dio!''
 
0

contributi

I cookie ci aiutano a fornire i nostri servizi. Utilizzando i nostri servizi, accetti il nostro utilizzo dei cookie.

Menu di navigazione