Prosciutto di Parma

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Un San Daniele impiccato perché tentava di farsi passare per originale di Parma.
« NON È CRUDO, È DI PARMA! »
(Un qualsiasi rivenditore colto alla sprovvista)
« Ma se è di Parma perché lo vendete? »
(Ingenuo cliente che sta per essere azzannato alla carotide)
Salumiere : ...88!

Cliente : Salve, vorrei due etti di prosciutto crudo.

Salumiere : ...89!

Cliente : ...ma vaffanculo!


Mettiamo subito in chiaro una cosa: il Prosciutto Crudo di Parma non è prosciutto crudo, è di Parma. Capito? C'è gente che si allena giorni e giorni per avere la soddisfazione di chiedere Il Vero Prosciutto di Parma (inchino), porta rispetto! E poi non è un "che cos'è", non è mica una cosa così, che trovi in tutti i negozi! Ma dico, lo sai che anche il Consorzio ha garantito la qualità del Solo Vero ed Unico Prosciutto di Parma (inchino)?

Cos'è Chi è Cosa rappresenta per gli italiani

Un rivenditore che ha coronato il suo sogno. Guardatelo, non è un momento toccante? Ah, la soddisfazione di tenere stretti fra le braccia due Veri, Originali - e dico, Originali! - Prosciutti di Parma (inchino). L'uomo sarà disponibile per firmare autografi appena rientrato dalla Cina.

È risaputo che la fama italiana all'estero deriva principalmente dall'abilità che ci contraddistingue in cucina; studi clinici hanno quindi dimostrato che ciò che veramente cerca il turista quando viene da noi è il prodotto locale, la tradizione unita ad una sapiente salatura e ad uno scarso uso dei conservanti. In altre parole... vuole il Prosciutto di Parma (inchino). Questo perché l'abile lavorazione dei maestri di quel di Parma, chiamati così di sovente a tenere lezioni nelle più influenti università al mondo[1] hanno raggiunto una tale superba maestria nel lavorare il prosciutto che, una volta trattato (rigorosamente senza conservanti e senza troppo sale), diventa degno del nome Prosciutto di Parma (inchino).

Produzione

Richiesta e certificazione

Essendo un prodotto unico nel suo genere, solo i veri Intenditori conoscono per natura il modo corretto di richiedere anche solo due etti di Prosciutto di Parma (inchino). Per i comuni mortali c'è invece tutto un iter da seguire e dei corsi appositi per non trovarsi nella selva oscura.
Normalmente i tempi vanno dalle tre alle quattro settimane, dipende dal numero di etti richiesti. Questo iter comincia con l'inoltrare una richiesta scritta alla Corte Suprema del Consorzio Salumieri.
Dopo essere stata esaminata da una commissione appositamente riunitasi, verrà timbrata (ovviamente se ritenuta idonea) e spedita ad un'altra commissione, per accertarsi della veridicità dei timbri. Una volta che la richiesta scritta è stata dichiarata valida, viene mandata alla Macelleria Centrale di Parma.

In questo luogo, avvolto nel mistero, si riuniscono le pochissime persone al mondo in grado di praticare la sublime arte.

E che sia ben chiaro!

Per ultimo una commissione di assaggiatori scelti valuterà se il Prosciutto di Parma (inchino) appena prodotto possiede le necessarie qualificazioni e certificazioni che lo rendano degno di tale Titolo.
Segue una cerimonia pubblica con fuochi d'artificio e maschere tradizionali[2], benedizione della folla e Angelus nella cattedrale.

Trasporto nei negozi autorizzati

Una volta caricati su mezzi di trasporto rigorosamente ipoallergenici, tenuti in depositi sigillati e protetti dai batteri, i Prosciutti partono per l'estradizione: è il momento più toccante di tutto il procedimento, la separazione del Prosciutto dal Suo creatore! Esaurite le lacrime nella speranza di un futuro migliore, i camion si recano nei negozi autorizzati alla vendita.
I negozi scelti per tale importante incarico sono ovviamente controllati più e più volte da esperti di igiene e pulizia, i cui standard di precisione e fiscalità rivaleggiano con quelli di Poirot. Dopo innumerevoli visite a sorpresa e certificazioni minuziose, ecco che il vero Prosciutto di Parma (inchino) è pronto per essere accolto dalle dispense (in argento puro) appositamente dedicate.

Rivendita

Il cliente che si accinge a comprare il Prosciutto di Parma (inchino), è costretto, da una legge del 1512, a prestare giuramento in lingua latina, greca, e svedese nord-occidentale. Il giuramento, che presentiamo qui nella traduzione italiana, è fatto con una mano sul cuore, una sulla costituzione, e una sul Prosciutto di Parma (inchino)[3].

Non è per tutti

«Consapevole dell'importanza e della solennità dell'atto che compio e dell'impegno che assumo, giuro:

  • di sapere che proviene da allevamento intensivo
  • di mangiare di questo PdP in libertà e indipendenza di giudizio e di comportamento;
  • di perseguire come scopi esclusivi l'estasi per l'inimitabile sapore, il mantenimento di tale tradizione, cui ispirerò con responsabilità e costante impegno culinario, culturale e sociale, ogni mio atto professionale;
  • di non compiere mai atti idonei a provocare deliberatamente la morte di un maiale di Parma;
  • di attenermi alla mia attività ai principi etici del Consorzio, contro i quali, nel rispetto della vita e della persona, non utilizzerò mai le mie conoscenze;
  • di prestare la mia opera con diligenza, perizia, e prudenza secondo quanto serva per la giusta conservazione ed osservando le date di scadenza che regolano il corretto mantenimento e quelle giuridiche che non risultino in contrasto con gli scopi della mia degustazione;
  • di affidare la mia reputazione esclusivamente alla mia capacità degustativa ed alle mie papille;
  • di evitare, anche al di fuori dell'esercizio professionale, ogni atto e comportamento che possano ledere il prestigio e la dignità di ciò che ho magiato;
  • di rispettare gli altri intenditori anche in caso di contrasto di opinioni;
  • di curare tutti i miei pranzi con eguale scrupolo e impegno indipendentemente dalla qualità dei prodotti e prescindendo da ogni differenza di stagionatura, salatura, provenienza e marchio;
  • di prestare assistenza d'urgenza a qualsiasi cliente indeciso nell'acquisto che abbisogni di un consiglio e di mettermi, in caso di pubblica calamità, a disposizione del Consorzio;
  • di rispettare e facilitare in ogni caso il diritto del cliente alla libera scelta del prodotto, tenuto conto che il rapporto tra prosciutto e Prosciutto è fondato sulla qualità degli ingredienti e della lavorazione;
  • di osservare il segreto su tutto ciò che mi è confidato, che vedo o che ho veduto, inteso o intuito nella lettura dell'etichetta o in ragione del mio pranzo;
  • di astenermi dal digiuno nel mese di Ramadan

Esempio pratico: una donna che ce l'ha fatta!


Note

  1. ^ Tre o quattro volte invitati da un'università in Cambogia
  2. ^ Una volta un signore si presentò vestito da suino. Fu macellato lo stesso giorno.
  3. ^ Come? Tre mani? Sì, se sei di mentalità così ristretta da non saper vedere al di là di queste piccolezze non ti meriti il PdP (inchino).