Nonnotizie:Il fatto non sussiste: tutti assolti
18 luglio 2016
La terza corte d'Appello di Roma scagiona i cinque imputati di omicidio colposo nel quarto processo per il caso di Stefano Cucchi, il geometra romano
morto il 22 ottobre 2009 all'ospedale Pertini.
Superficialmente, si può essere condotti a pensare all'ennesimo caso di malagiustizia. In realtà la chiave di lettura è chiarissima. Rileggiamo con attenzione:
Analizziamo a fondo i dati in nostro possesso:
- sappiamo che il Cucchi fu tratto in arresto per detenzione di droga
- possiamo tranquillamente supporre che il Cucchi assumesse la droga che deteneva
- di conseguenza, possiamo concludere che era fatto
- il Cucchi è scomparso nel 2009, ormai un bel po' di tempo fa
- di conseguenza, possiamo affermare senza tema di smentita che egli, a tutto il 2016, non sussiste
- se mai dovesse tornare a sussistere, allora sì che se ne potrebbe riparlare
- tuttavia, se sussistesse, non sarebbe morto
- quindi il processo non s'avrebbe comunque da fare
Il ragionamento è di una semplicità disarmante: se il fatto non sussiste, gli imputati vanno assolti senza ombra di dubbio.
Se qualche pedantone che ha tempo da perdere obiettasse: "Sì, ma
il Cucchi non sussiste?" potremmo zittirlo subito rispondendogli: "Perché era
!" Ma oggigiorno è sempre più difficile intavolare un discorso logico, con gli zoticoni ignoranti in circolazione.
In ogni caso la giustizia ha trionfato ancora.