Nonnotizie:Denunciata la Motta per la pubblicità del Buondì

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5 settembre 2017


Uno degli spot incriminati.

Gli spot della Motta con gli asteroidi assassini, definiti da molte mamme "un vero e proprio trauma per i bambini", hanno le ore contate. La Procura di Manate sul Labbro ha aperto un fascicolo sulla campagna pubblicitaria del Buondì, ipotizzando i reati di Favoreggiamento di incazzatura e gli Atti scemi in luogo pubblico.
Nel mirino degli inquirenti è finita anche la Saatchi & Saatchi, gli ideatori dello spot, che hanno utilizzato un sottile humor nero per nascondere i reali intenti vendicativi. Secondo i bene informati, il direttore dell'agenzia londinese non aveva affatto gradito i vecchi spot del Maxibon, nei quali aveva intravisto un'irritante presa in giro alla loro lingua col celebre: "Du gust is megl che uan". Per essa è scattata l'accusa di Importazione illegale di cazzate, condotta punita dall'art. 376 e spicci del codice penale.
L'indagine è partita in seguito alla segnalazione di episodi violenti tra i bambini, riferiti da alcune insegnanti della locale Scuola materna Leonarda Cianciulli.

  • Manuel F., di cinque anni, aveva cercato di soffocare la sua compagna di banco cacciandogli in gola un Buondì, subito dopo averglielo strappato dalle mani.
  • Matteo G. di appena quattro anni, armato di una matita alla quale aveva appena fatto la punta, aveva tentato di cavare un occhio ad una sua compagna in possesso di un Buondì per fare merenda.
  • Deborah con l'acca T., di sei anni, aveva impregnato un Buondì con lo smalto per le unghie della madre. Giunta in classe lo aveva acceso con l'accendino rubato al padre e lanciato verso i compagni gridando: "ASTEROIDE GOLOSO IN ARRIVOOO!!"

Contro gli spot si è schierata l'AIART, l'associazione cattolica dei telespettatori. Il presidente Massimiliano Padula, un tizio che ha considerato morboso il rapporto tra lo scoiattolo Scrat e la ghianda in L'era glaciale, si è lamentato del loro cattivo gusto:

« È scandaloso che si inserisca la morte in un contesto che racconta un momento così importante di relazione familiare. Una figlia affamata che chiede cibo alla madre è chiaramente un'allegoria, in realtà è il credente che si rivolge al Signore per saziare il suo bisogno spirituale. »
(Massimiliano Padula sull'Osservatore Romano.)

Di ben altro avviso Flaminia Ruga Botulini, portavoce dell'ANGIDAT (Associazione Nazionale Gente Inchiodata Davanti Al Televisore), che ha sottolineato alcune caratteristiche apprezzabili ed innovative dello spot.

« Una coraggiosa iniziativa che finalmente ci porta nell'era della pubblicità ironica e dissacrante. Se proprio dobbiamo cercare il pelo nell'uovo: è un peccato che l'abbia scampata per ben due volte quella piccola saputella del cazzo. »
(Flaminia Ruga Botulini intervistata dal Corriere della Sega.)

In effetti, quello che tutti aspettano con ansia è lo spot che chiuderà la trilogia. Dopo la madre e il padre, puniti dall'Onnipotente per aver allevato una petulante marmocchia desiderosa di "leggerezza e golosità", si abbatterà su quella calamita di sfiga in gonnella un Buondì in ghisa grande come un furgone.

Fonti