Nonciclopedia:Non correre alle urne

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Nonciclopedia è regolata da un sistema di inciucio basato sul risolvere le cose a parole, non facendo a gara a chi ce l'ha più lungo.

In linea generale, solo gli scazzi che si trascinano da tempo dovrebbero essere sottoposti a plebiscito o ad altro tipo di votazione. E devi sempre ricordare che il voto non serve a creare l'accordo ma solo a chiarire come la pensiamo.

Perché non bisogna correre alle urne?

Prima di tutto, chi cazzo ne sappiamo di chi sei? Ogni giorno migliaia un paio di persone si fanno un bell'account su Nonciclopedia senza saperne molto, se ci mettessimo a contare voti ogni volta che c'è da prendere una decisione i risultati sarebbero totalmente a random.

Nei casi in cui una operazione (per esempio una cancellazione o l'assegnazione dei permessi da amministratore) può essere attuata solo da utonti privilegiati (admin o sburrocrati), la comunità dà loro il mandato (non affanculo) di interpretare il volere della comunità, dando più importanza alle opinioni più sensate da parte degli utenti meno nabbi. Cosa che non si può fare per alzata di mano.

E poi le cose si fanno e disfanno sempre e solo parlandone. Nessuna decisione è per sempre quindi neanche le votazioni dovrebbero mai essere vincolanti. Sono solo un mezzo per capirci di più, non un flagello per punire i blasfemi che non la pensano come te.

Votazioni sulle voci e sulle linee guida

Per quanto qualcuno pensi che l'umorismo non sia oggettivo, ci sono comunque dei paletti su cosa merita di stare su Nonciclopedia e cosa no. Se stessimo a votare solo per vedere chi trova la pagina divertente otterremmo un elenco di "a me fa ridere" e "a me no", che non ci dice affatto se la pagina merita di stare su Nonciclopedia. Meglio discutere di come migliorarla, perché questo lascia una buona pagina ai posteri, che è meglio.

Idem per le linee guida. Votare spinge gli utonti l'uno contro l'altro invece di puntare al compromesso, e a volte diventa solo una gara a chi riesce a sobillare più nabbi. Ci vuol poco a fare una conta dei favorevoli e contrari, ma poi probabilmente resta un sacco di gente incazzata perché il loro parere non conta nulla, e sarà difficile mettere in pratica le nuove regole. Non senza un repulisti in stile sovietico, cioè.

Proprio per questo Nonciclopedia non è una dittatura della maggioranza né una burocrazia. Il voto è l'ultima spiaggia, non la regola.

Se qualcuno fa una modifica che fa incazzare gli altri, o ha un'idea per salvare Nonciclopedia dai poteri forti, è saggio parlarne, cercare un compromesso, cagarsi soprattutto chi è contrario. Solo se si gira in tondo senza arrivare da nessuna parte, e solo se la cosa ha davvero importanza ha senso andare al plebiscito. Siamo italiani, dai, quando mai abbiamo risolto qualcosa votando...?

I plebisciti incrementano il pensiero di gruppo

Vedere una lista di partecipanti ad una votazione incoraggia le persone ad aggiungere il proprio nome. È semplice aggiungere un nome, specialmente quando una delle due fazioni sta chiaramente "vincendo". I plebisciti inducono le persone a prendere una posizione fortemente a favore o a sfavore in questioni riguardo alle quali esse non hanno necessariamente un'idea chiara. Le discussioni che portano ad un inciucio richiedono ai partecipanti di chiarire le proprie idee sul fatto specifico e di leggere e comprendere le ragioni altrui, per capire esattamente la situazione; i plebisciti sono una semplificazione di tutto questo. Senza considerare il fatto che è difficile prendere una posizione diametralmente opposta rispetto a quella di utenti rispettati, o dalla stessa parte di utenti che non vanno a genio.

Quando un plebiscito è fortemente sbilanciato, gli utenti dalla parte "perdente" si sentono marginalizzati, e quelli dalla parte "vincente" talvolta ritengono, in base all'andamento del plebiscito, di poter fare ciò che vogliono senza prendere in considerazione i punti di vista della minoranza. In questo modo non si è risolto niente, visto che non si è raggiunto un inciucio.

I plebisciti non sono giusti

  • Coinvolgendo alla votazione persone che magari non conoscono bene il contendersi, viene da chiedersi: qual è la comunità?
  • Quale parte della comunità dunque partecipa? Lo fanno solo quelli che veramente credono nel loro voto?
  • Quando termina un plebiscito?
  • Chi formula la domanda?
  • In che modo vengono pubblicizzati i plebisciti (specialmente quando sono tanti)?

I plebisciti sono fuorvianti e provocano confusione

I plebisciti in generale non sono un male. Possono essere utili come veloce indicatore delle opinioni. Il problema è che spesso le persone considerano il risultato di un plebiscito come un mandato a fare qualcosa in base ai numeri usciti dal plebiscito stesso — e questo mandato loro non ce l'hanno. È esplicitamente scritto che Nonciclopedia non è una democrazia, ovvero si applica il detto "quello che è giusto non è sempre desiderato, e ciò che è desiderato non è sempre giusto".

Inoltre, l'esistenza di plebisciti fa sì che gli utenti — specialmente i più giovani — credano che sia il risultato del voto ciò che importi. Questa è una ragione per la quale le voci proposte per la cancellazione siano spesso oggetto di abuso da parte dei sockpuppet.

   La stessa cosa ma di più: Nonciclopedia:Utenze multiple.

Credere che il risultato di un plebiscito, e non la discussione che da esso nasce, decida le linee guida del lavoro, è ciò che porta i plebisciti a diventare dei "bestioni" sempre più complicati, che prendono in considerazione qualsiasi possibile opinione, e fanno nascere non più due ma decine di fazioni che discutono, e magari litigano, su una questione della quale non si sa più qual è il capo né la coda. I votanti si sentono ingannati quando la loro opinione vince il plebiscito, ma non viene poi esattamente applicata in pratica. "Ma ha vinto il plebiscito!" esclamano, non rendendosi conto che il plebiscito non è un sostituto del inciucio, e si arrabbiano pensando che le loro ragioni siano state semplicemente inascoltate.

Esempi

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