Nagorno-Karabakh: differenze tra le versioni

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*La spettacolare foce del fiume Tartar (attualmente in Azerbaigian).
*La spettacolare foce del [[fiume]] Tartar (attualmente in [[Azerbaigian]]).
*Lo straordinario scenario di campi devastati dalla guerra.
*Lo straordinario scenario di campi devastati dalla [[guerra]].
*I meravigliosi scorci della periferia della capitale Step'anakert, in puro stile sovietico.
*I meravigliosi scorci della [[periferia]] della capitale Step'anakert, in puro stile sovietico.
*L'affascinante Muraglia Cinese.
*L'affascinante [[Muraglia Cinese]].


==Personaggi importanti==
==Personaggi importanti==

Versione delle 23:05, 1 set 2012

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« Ma chi sarakh, ma chi sarakh, questo marchese di Karabakh? »
(Inno nazionale del paese)

Il Nagorno Karabakh, oltre a essere un nome molto interessante, è una terra del Caucaso che sostiene di essere uno stato indipendente.

Il nome

Curiosamente il nome Nagorno Karabakh non rispecchia né il nome in lingua armena, né quello in lingua azera, né quello in lingua persiana della regione. Essi risultano impronunziabili persino per gli abitanti del luogo che quindi, con un referendum popolare approvato e sostenuto da tutte le forze partitiche, dal governo e dalle autorità religiose, hanno deciso di far chiamare in giro per il mondo la loro terra in questo modo.
Se volete saperlo, il nome originale del Nagorno Karabakh è "Posto in cui viviamo noi"; proprio così, in Italiano. Soltanto che per quei fieri figli del Caucaso i suoni dell'Italiano sono molto, molto difficili da pronunciare. E questo vi serva da lezione, a voi e al vostro piccolo cervello italocentrico. Viva l'interculturalità!

Geografia

Il Nagorno Karabakh confina con degli stati, ma anche con degli avuti e degli andati.
Alcune montagne a volte hanno della neve.

Le guide turistiche di solito non parlano del Nagorno Karabakh (per esempio perché si sbaglia a scrivere correttamente il nome, e quindi non si va oltre alla correzione delle bozze), tuttavia ci sono brevi menzioni riguardo alla sua geografia in Posti di cui ignoravamo l'esistenza, Paesi che non abbiamo intenzione di visitare, Parlare di geografia per sentito dire, oltre che i fondamentali Bisogna riunire il Nagorno-Karabakh alla madrepatria armena, Bisogna riunire il Nagorno-Karabakh alla madrepatria azera e Passione travolgente, romanzo rosa campione di vendite nel 1997.

La più dettagliata guida del posto è però Periegesi del Caucaso, di Cleomenocle di Messene. È un po' datata (del 35 a.C.), ma descrive con vive immagini le bellezze naturali e artistiche di quella terra, come il celeberrimo tempio di Ares (raso al suolo nel 34 a.C.).

Storia

La storia del Nagorno Karabakh è la classica storia dei paesi caucasici, molto noiosa e poco adatta per essere scritta su Nonciclopedia. Per questa ragione, per aumentare il divertimento, metterò qui e là delle risate, urla e sospiri pre-registrati (come nelle sitcom), dei rumori fasulli (come in Paperissima) e delle onomatopee (come nel telefilm di Batman).

Il Nagorno Karabakh è stato abitato sin dalla più remota antichità, sin dai tempi degli uomini primitivi,

« Uga uga uh! »

ma purtroppo non si conosce molto della storia antica di questa regione.

« buuuuh! »

Gli abitanti della zona sostengono che quivi si stabilì un discendente di Noè. Questa leggenda è bollata dagli storici come tipica panzana dei paesi sfigati per darsi un tono.

« Ehehehe! »

Passano i secoli e passano i millenni, passano gli uomini che s'alternano ai governi, passa la palla, ché il gioco è bello in tanti, ma quello che non passa è l'arroganza dei potenti. Sicché il Nagorno Karabakh viene progressivamente dominato e spadroneggiato da popolazioni dai nomi accattivanti e altisonanti (mai come Nagorno Karabakh, s'intende, ma questo è un altro discorso). Tra tutte le nazioni che hanno oppresso questa bella terra bisogna ricordare, però, armeno gli Armeni.

« AHAHAHAHAHA! »

Grazie. Insomma, questi Armeni sono molto importanti per la storia del Nagorno Karabakh, più che altro perché sono ancora lì. Essi la salvarono da un nome potenzialmente allora in uso ma molto pericoloso per le sue sorti, ossia Albania, con l'accento sulla A; questo anche perché non era chiaro su quale "a" bisognasse mettere l'accento, e quindi vi era chi diceva Albània, chi Albanià e chi addirittura Àlbania. Certamente quindi le han fatto un gran bel servizio. E poi naturalmente han costruito strade, ponti e tutte quelle altre robe là che fanno i dominatori.

Passano altri secoli, millenni e minuti, e per la zona passano anche arabi,

« Alahalakhalalà! »

persiani,

« Alahalakhalalà! »

turchi,

« Alahalakhalalà »

e poi, infine, i russi

« Alahalal... ehm, tovarišč, kommunizma, SSSR, voda, kurva! »


Essi diedero il loro fondamentale contributo culturale alla civiltà della regione (odio etnico, palazzoni orrendi, burocrazia a palla, vodka, rifiuti tossici, depositi di armi della II Guerra Mondiale, corruzione, vodka), che si dimostrò imprescindibile quando, un bel giorno, decisero di levare le tende.
Secondo criteri degni dei migliori statisti passati, presenti e futuri, fu deciso che il Nagorno-Karabakh, paese abitato da armeni, non andasse all'Armenia, bensì all'Azerbaigian. Contrariamente a quello che si potrebbe pensare, i Nagornokarabakhiani... o Nagorniti... o Karabakhianisti... o Carloconticini... cioè, quelli del Nagorno Karabakh furono molto contenti, e scesero in piazza a festeggiare. A festeggiare nella solita maniera in cui le genti, dalle steppe dell'Asia Centrale fino al centro di Napoli, usano fare: sparando petardi, rovesciando macchine e sparando per aria.

« PUM! PUM! PUM! BANG! »

Malauguratamente per i Nagornokarabakhianitani, gli Azeri (un popolo dall'educazione e la cultura molto occidentale e composta), equivocarono le manifestazioni di entusiasmo e le scambiarono per una rivolta armata, così diedero inizio a una guerra che sarebbe durata per molto tempo.

« SPEPÈM! »

A quel punto, feriti nell'orgoglio, i Nagornokarabacchiensi dissero: Ah, sì? E allora ce la facciamo veramente, 'sta repubblica indipendente!, e così fu. Tutto ciò avvenne all'insaputa della comunità internazionale, citando Scajola. E così ho fatto anche satira politica italiana.

« AHAHAHAHAHA! »

Attrattive

Sono molto interessanti da vedere:

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  • - inserire nome -
  • La spettacolare foce del fiume Tartar (attualmente in Azerbaigian).
  • Lo straordinario scenario di campi devastati dalla guerra.
  • I meravigliosi scorci della periferia della capitale Step'anakert, in puro stile sovietico.
  • L'affascinante Muraglia Cinese.

Personaggi importanti

Ehm, ecco... eh.... scusate, ho dimenticato la lista in macchina, vado un attimo a prenderla. Non scappate, eh!

« Click, click, VROMM, VROM, VROOOOOOOOOOOOOOOOOOoooooooooooooooommmmm »

Voci correlate