Moda: differenze tra le versioni

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Scopo della moda è raccogliere il più alto numero di accoliti possibile, in quanto ogni singola mente trafugata dai crani dei neo-truzzi è un contributo a far crescere di misura gli dèi, addetti a seminare un po' di [[idiozia]] qua e là, mediante un largo uso di [[suonerie per cellulari di Italia 1|suonerie]], [[messaggi subliminali|persuasione occulta]] e [[Tre Metri Sopra il Cielo|parabole tamarre]].
Scopo della moda è raccogliere il più alto numero di accoliti possibile, in quanto ogni singola mente trafugata dai crani dei neo-truzzi è un contributo a far crescere di misura gli dèi, addetti a seminare un po' di [[idiozia]] qua e là, mediante un largo uso di [[suonerie per cellulari di Italia 1|suonerie]], [[messaggi subliminali|persuasione occulta]] e [[Tre Metri Sopra il Cielo|parabole tamarre]].


Compito dei vari accoliti della religione è quindi diffondere la Parola degli stilisti e di [[Wlady]] agli abitanti delle zone ove gli dèi hanno diffuso il seme del culto, ovvero ovunque – grazie al fido aiuto di [[Bratz]], [[Gormiti]] e [[Omino Silvio]] – mediante l'uso di magici strumenti forniti dalle divinità, come autoradio al massimo volume che trasmettono i [[rap|canti sacri della truzzità]], o rituali feticisti che prevedono risse in discoteca, tramite le quali l'ex-infedele può elevarsi a ''[[novizio]] della moda''. Il passaggio da novizio a modaiolo avviene dopo sette giorni di rodaggio, durante i quali il novizio, con l'aiuto dei più esperti amici, riesce, con complicatissimi esercizi, a smettere di pensare e consegnare la propria mente e il proprio orrendo corpo alla moda.
Compito dei vari accoliti della religione è quindi diffondere la Parola degli stilisti e di [[Wlady]] agli abitanti delle zone ove gli dèi hanno diffuso il seme del culto, ovvero ovunque – grazie al fido aiuto di [[Bratz]], [[Gormiti]] e [[Omino Silvio]] – mediante l'uso di magici strumenti forniti dalle divinità, come autoradio al massimo volume che trasmettono i [[house|canti sacri della truzzità]], o rituali feticisti che prevedono risse in discoteca, tramite le quali l'ex-infedele può elevarsi a ''[[novizio]] della moda''. Il passaggio da novizio a modaiolo avviene dopo sette giorni di rodaggio, durante i quali il novizio, con l'aiuto dei più esperti amici, riesce, con complicatissimi esercizi, a smettere di pensare e consegnare la propria mente e il proprio orrendo corpo alla moda.


==== Legge del quorum del culto ====
==== Legge del quorum del culto ====

Versione delle 22:35, 8 lug 2008

Template:Truzz La moda è il culto nazionale degli esponenti della sottocultura truzza, che praticano tale religione venerando una moltitudine di divinità, esseri antropomorfi e decisamente pieni di gaudio (gli stilisti) e mediante un sistema complesso di rituali orgiastico-baccanali che prevedono la vestizione dei praticanti del culto secondo rigide norme, tramandate ai fedeli mediante pubblicità e messaggi subliminali di carattere satanico-sessuale.

Caratteristiche del culto

La moda si pone come una religione politeistica, in quanto i profeti del culto sono elevati a divinità dagli stessi seguaci della moda, quali i truzzi, secondo un sistema perlopiù libero limitato dall'unico grande comandamento tramandato da profeta e profeta ed attualmente parabolato dalle massime divinità della moda, quali Dolce & Gabbana:

« Ciò che nasce dal vaso da notte dello stilista è di moda. »

Su tale dogma si fonda la moda, intesa come elevazione a divino di tutto ciò che il profeta definisce sacro. Così sarà di moda auto-sbeffeggiare se stesso e la propria famiglia indossando t-shirt con su scritto De puta madre, perché è fescion; sarà altresì di moda mostrare a chicchessia le proprie mutande, magari rosa con su scritto "uomo" – tanto per nascondere la propria malcelata omosessualità – perché è fescion, e così via.

Leggi sacre

Benché sia solo uno il dogmatico comandamento della moda, attorno ad esso vari filosofi esponenti della sottocultura truzza hanno elaborato alcune leggi sacre, la cui stesura manuale, essendo stata affidata agli stessi fedeli, fondamentalmente analfabeti, ha dato origine a numerosi libri sacri scritti sotto lo pseudonimo di Federico Moccia. Vari eminenti teologi e scienziati, tra cui Antonino Zichichi, hanno riassunto il contenuto di tali opere in poche fondamentali leggi.

Legge dello spendi e sciala

Possedere oggetti il cui prezzo sia inferiore a cinquanta volte il suo valore reale significa tradire il proprio culto ed è sufficiente ad essere bollato come miscredente e bestemmiatore. In particolare, il denaro è un bene di fondo, il cui unico utilizzo è quello di essere speso in non meno di duecento euro alla volta. Spendere meno di tale cifra al minuto equivale ad essere traditore degli dèi ed essere perciò punito con lapidazione morale da parte degli accoliti.

Spendere è un dovere, non importa cosa sia ciò che compri purché sia fescion e assolutamente tamarro. Tali spese sono infatti un necessario sacrificio agli dèi, i quali necessitano di ricevere tali somme di denaro per continuare a trasmettere la parola agli infedeli.

Legge del conformismo sfrenato

Se qualcuno (molto improbabilmente) con il suo carisma ha il buon senso di fare qualcosa, qualcosa diventerà applicabile a qualcuno. Quando il qualcosa a qualcuno è in minoranza viene detto anticonformista, probabilmente molti non hanno mai neanche sentito nominare questa parola, si suppone che la sua origine venga dalla lingua aramaica nei secoli di cambiamenti. Una zona anticonformista è facilmente riconoscibile in quanto è eccessivamente densa di umidità e varia per un effetto di magnetismo in base ai cambiamenti climatici che si verificano intorno.

Legge del profetismo tamarro

Scopo della moda è raccogliere il più alto numero di accoliti possibile, in quanto ogni singola mente trafugata dai crani dei neo-truzzi è un contributo a far crescere di misura gli dèi, addetti a seminare un po' di idiozia qua e là, mediante un largo uso di suonerie, persuasione occulta e parabole tamarre.

Compito dei vari accoliti della religione è quindi diffondere la Parola degli stilisti e di Wlady agli abitanti delle zone ove gli dèi hanno diffuso il seme del culto, ovvero ovunque – grazie al fido aiuto di Bratz, Gormiti e Omino Silvio – mediante l'uso di magici strumenti forniti dalle divinità, come autoradio al massimo volume che trasmettono i canti sacri della truzzità, o rituali feticisti che prevedono risse in discoteca, tramite le quali l'ex-infedele può elevarsi a novizio della moda. Il passaggio da novizio a modaiolo avviene dopo sette giorni di rodaggio, durante i quali il novizio, con l'aiuto dei più esperti amici, riesce, con complicatissimi esercizi, a smettere di pensare e consegnare la propria mente e il proprio orrendo corpo alla moda.

Legge del quorum del culto

Se una bolla anticonformista sviluppa un'attrazione sufficiente ad attirare un N di corpi galleggianti (vedi emo) vi è la probabilità che diventi la nuova moda, attirando quasi tutti quelli che ruotavano intorno alla vecchia moda, detto anche corpo celeste morente, facilmente riconoscibile dalla sua struttura instabile e dai colori che assume a causa dell'esaurimento dei combustibili minerali al suo interno.

L'anticonformismo sarà il nuovo conformismo, anche se non era quello che avrebbero voluto, tanto comunque a nessuno importa di questo aspetto. Giunto al termine della sua vita la grande maggioranza (detta anche massa migratoria) si sposterà verso il prossimo corpo celeste.

Gerarchia della moda

Il complesso sistema della religione truzzica ha sviluppato, con il crescente numero di fedeli, una rigida gerarchia ecclesiastica così divisa:

Divinità

Le divinità venerate dagli adepti della moda sono gli stilisti, creature senza volto raffigurati, secondo la mitologia, come creature alate senza sesso che osservano lo svolgersi della vita dietro paia di occhiali da sole rosa schocking. La tradizione vuole che la loro residenza sia situata a Milano, ma ciononostante ogni comunità di truzzi ha il proprio dio protettore, che si ritenga che si manifesti durante i sabato sera nelle zone contrassegnate da marchi sacri, detti graffiti.

Così come le divinità greche, delle quali si ritiene che gli stilisti siano parti dello sterco, le divinità della moda sono perciò antropomorfe (anche se a nessuno importa di come siano) e presentano una spiccata attitudine alla gaiezza, in quanto svolgere l'attività di dio della moda comporta una fatica che si manifesta con perdita degli attributi.

Voci correlate