Matta del paese

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   La stessa cosa ma di più: Scemo del villaggio.
Classica matta del paese.

La matta del paese è quell'essere umano di sesso femminile [1], di cui ogni paesino di provincia che si rispetti vanta almeno una degna rappresentante.
La matta del paese gode di un elevato prestigio sociale, in quanto la carica che ricopre all'interno del paese la pone in costante confronto con gli abitanti, ai quali rallegra la giornata con i suoi caratteristici versi o comportamenti bislacchi; in realtà la matta non si limita a questo, e collabora attivamente a mantenere l'armonia nel paese ricoprendo svariate mansioni:

  • Generatrice di pettegolezzi: con il loro modo di fare anticonformista le matte sono una fonte inesauribile di pettegolezzi e battutine per le immancabili comari del paese ("Hai sentito quanto puzza?", "Ieri la siura Pina mi ha detto che ha visto la matta che si rotolava in mezzo alla strada!", "Non c'è più decoro a questo mondo!" etc.), favorendo quindi la socializzazione tra i membri della comunità.
  • Strumento di persuasione: spesso la matta viene usata come deterrente da quelle madri che non riescono a gestire i loro bambini: celebre è la frase "Se non ti calmi/ mangi la minestra/ vai a letto viene la matta e ti porta via nel suo sacco!". I risultati sono garantiti.
  • Zimbello pubblico: è il ruolo più nobile ricoperto dalla matta, e consiste nel farsi ridere dietro da tutti i cittadini, i quali a seconda del loro ceto sociale e della loro cultura la prendono a sassi, la schivano come la peste o semplicemente la ingiuriano con festose oscenità.

Essendo un essere umano alquanto adattabile all'ambiente circostante, la matta del paese nel corso dei secoli ha subito una lenta ma graduale mutazione.
Pertanto oggi ne esistono molte tipologie, alcune anche molto differenti fra loro:

La matta simpatica

Esiste matta più simpatica di questa?
- Solerte vicino: “Buongiono, signora! Come va?”
- Matta simpatica: “Benissimo!Ah ah ah ah ah! Hai visto che bello questo sasso?”

Questo esemplare è quel tipo di vecchia rincitrullita che tutti i paesi sperano di avere, in quanto rappresenta la tipologia più innocua e divertente di matta.
Dotata di un umorismo sottile e sagace, la matta simpatica è immune all'inconfondibile olezzo da barbone caratteristico delle altre razze, e questo è senz'altro un fattore che la aiuta ad ambientarsi nella società (permettendo anche ai cittadini di sedersi al suo fianco durante la messa senza svenire). Il suo vero punto di forza, tuttavia, è l'irrefrenabile entusiasmo che la pervade e che la spinge a meravigliarsi di ogni piccolo particolare del creato, sia esso un nido di rondini, un innaffiatoio o uno stronzo di cane.
Questa matta inoltre è così ingenua e bendisposta nei confronti del mondo che non riesce a capire quando qualcuno la prende in giro [2], e ciò può rappresentare per i tanti sfaccendati del paese un piacevole passatempo per riempire i lunghi pomeriggi d'ozio.

La matta modaiola

Va bene che stiamo parlando di matte modaiole, ma difficilmente quella del vostro paese assomiglierà a questa.

- Solerte vicino: “Buongiono, signora! Come va?”
- Matta modaiola: “Insomma, oggi fa un po' freddo! (detto ad agosto e indossando tre cappelli di lana)”

La matta modaiola è quella donna stramba facilmente identificabile grazie al suo modo di vestire.
La cosa importante da sapere è che gli abiti che indossa sono sempre inversamente proporzionali alla stagione in cui vengono portati. Per questo motivo non è raro incontrare la matta modaiola mentre gira per strada in pieno inverno sfoggiando maglietta corta e sandali, oppure vederla imbacuccata con maglioni e guanti sotto la calura estiva.
Per il resto si presenta come una donna assolutamente normale e nel pieno delle sue facoltà intellettive.

Non di rado la matta modaiola rinnova il suo guardaroba grazie alla pena che suscita nei suoi concittadini, i quali le regalano i loro stracci vecchi abiti dimessi (che altrimenti sarebbero finiti alla Caritas) [3]. La matta accetta tali doni con immensa gioia, e per far comprendere alla popolazione la sua riconoscenza non esita a indossare i suoi "nuovi" capi d'abbigliamento tutti insieme e uno sopra l'altro.
Il risultato è che gli attoniti paesani si troveranno a dover osservare un essere dalle forme vagamente umane che indossa:

  • Un pullover giallo con sopra un giubbotto da pescatore.
  • Un cappello da investigatore privato.
  • Jeans a zampa e una gonna a fiori.
  • Una cravatta con un disegno rigorosamente orrendo.
  • Una scarpa col tacco al piede destro e un mocassino lavorato a mano al piede sinistro.
  • Calzini spaiati e possibilmente bucati.
  • Una sciarpa del Bellinzona Calcio.

Le matte modaiole più ricche di vestiario sono solite girare per il paese spingendo un elegantissimo carrello del supermercato, ovviamente pieno dei loro preziosissimi capi di alta sartoria.

La matta xenofoba

Una matta xenofoba pronta a sfidare il mondo intero in nome della Sacra Casa di San Funesto Fustigatore.
- Solerte vicino: “Buongiono, signora! Come va?”
- Matta solitaria: “Stammi distante o chiamo la polizia! Mi vuoi derubare, eh? Dio ti farà bruciare all'inferno! L'ho visto subito che hai una faccia da brutto ceffo!”

Questa matta ha la singolare peculiarità di odiare il mondo fin nelle sue più recondite sfaccettature.
La sua avversione si riversa indiscriminatamente sul postino che gli consegna le lettere in ritardo, sugli stranieri che tentano di venderle paccottaglia per strada, sui vicini che tagliano l'erba proprio mentre lei fa il sonnellino, sul nuovo prete del paese che non recita più la messa in latino e sui bambini[4].

Solitamente la matta xenofoba trascorre la sua misantropa esistenza in una baracca una casa antica posta nella via più frequentata del paese, e il suo passatempo preferito è appunto sedersi in giardino per poter lamentarsi di tutti i passanti.
Non è raro tuttavia che questo esemplare di matta ami una sola e unica cosa al mondo (un qualche Seminario bigotto o un'Associazione di Reduci di guerra), e che per tale causa sia disposta a offrire la sua intera e sparuta pensione e combattere una personalissima crociata: secondo il suo metro di giudizio, infatti, niente e nessuno può osare paragonarsi alla Sacra Casa di San Funesto Fustigatore, e non mancherà di fare notare questa superiorità a chiunque abbia la malsana idea di rivolgerle la parola.

La matta sciroccata

Le matte sciroccate adorano la compagnia di cani e gatti.
- Solerte vicino: “Buongiono, signora! Come va?”
- Matta sciroccata: “Il giorno è arrivato! Sanno volare! Eh? Trabocchetto! Trabocchetto! Kalashanagraf... il cielo, ti dico! Il cielo è pieno! Eccoli! Sono i drustifighmmmngr... sbavaz... (mugolii incomprensibili)”

La matta sciroccata è la vecchia pazzoide per antonomasia, e rappresenta il fior fiore di questa categoria: è quindi un punto di riferimento che tutti gli altri tipi di matta tentano di emulare (anche se con scarsi risultati, perchè per essere una buona matta sciroccata ci vuole talento).
Si presenta solitamente come una vecchia non particolarmente appariscente nel vestire, ma ugualmente inconfondibile grazie al suo modo di fare. La matta infatti compie le seguenti azioni:

  • Urla.
  • Ride da sola in mezzo alla piazza.
  • Durante la ricreazione passa davanti al giardino della scuola elementare per spaventare i bambini.
  • Gira con un carrettino pieno di immondizie varie attaccato alla bici.
  • Si circonda di gatti e cani ancor più selvatici di lei.
  • Entra in panificio e quando deve ordinare si mette a fare mugolii incomprensibili, dopodiché se ne va.
  • È convinta che da un momento all'altro un misterioso nemico invaderà il paese, perciò a tutti gli abitanti che incontra ripete: "Stanno arrivando! Stanno arrivando!".

Note

  1. ^ Anche se sul sesso del soggetto sono sorti recentemente dei dubbi, ed esso è oggetto di aspri dibattimenti fra gli esperti
  2. ^ Quando qualcuno la sfotte infatti si limita infatti ad annuire e a ridacchiare
  3. ^ E probabilmente sarebbe stata una fine migliore
  4. ^ Quest'ultima però non è una colpa, odiare i bambini semmai è una virtù