Luca Luciani

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NOTA: Sembra incredibile, ma le citazioni riportate qui sotto non sono inventate, sono vere!
« La gente legge i giornali, vede il titolo, si rimbalza, si crea dei grandi film che sono tutte cazzate. »
(Luca Luciani sulle malelingue)
« Napoleone a Waterloo, una pianura in Belgio fece il suo capolavoro. »
(Luca Luciani su Napoleone)
« Allora, le facce scettiche, le facce de, non servono a un cazzo: questa è una delle aziende più belle che esiste al mondo. »
(Luca Luciani incita gli azionisti Telecom)


Luca Luciani (Padova, 32 dicembre 1997 - Parigi, data igniota) è un uomo di cultura nonché revisionista storico italiano e biografo ufficiale di Napoletone.

Gli esordi

Nato da una famiglia poverissima, capì che l'unico modo per uscire dalla povertà milionaria che lo affliggeva era diventare qualcuno.

Decise così di mettersi a non studiare: alla fine, dopo tanti anni di pigrizia e nulla fare fu promosso a pieni vuoti (dal suo diploma della scuola materna) e prontamente collocato da Telecom Italia su una poltrona da top manager.

Il mito di Napoleone

 
Luca mentre prova un regalino di Bipapo

Alla "Fiera del Cazzaro" di Bitonto, per due soldi, un topolino suo padre comprò, e divenne presto Direttore delle Risorse Umane. Il topolino, è ovvio.

In sollucchero per la gioia, incontrò il celebre glottoteta Chic Bipapo, intento in una dissertazione filologica con Aldo Biscardi. Con lui Luciani iniziò un rapporto di lavoro fatto di consultazioni, scambi di teorie e assegni a vuoto.

La sua vita cambiò quando, in risposta al settantaquattresimo telefonino gratuito, Bipapo gli regalò il celebre libro La vera Storia, da lui stesso scritto per rivalutare la figura del grande generale corso, la cui memoria era stata oscenamente infangata dalla stampa comunista (come scrisse nella dedica).

Il libro stravolse tutti i suoi già flebili concetti su Napoleone (che per un errore di stampa era sempre chiamato Napoletone), convincendolo che quella di Waterloo non fu la disfatta definitiva del generale, bensì la sua più gloriosa vittoria, la quale avrebbe spianato la strada al trionfo di Vergate sul Membro che gli permise di incoronarsi all'Aquila, alla presenza del cardinal Magnotta "re d'Europa, di Svervegia e di Bud Spencer".

L'ingresso nella leggenda

Forte di queste convinzioni, si presentò a una riunione del Gran Consiglio Telecom con un discorso che sarebbe entrato nella storia (senza chiederne il parere).

Uscendo tra la folla che scandiva il suo nome e la famosa frase di incitamento "Sceeeemo! Sceeeemo!", fu prontamente accolto da una delegazione della Repubblica Francese che lo scortò fino a Parigi, dove vive tuttora a Palazzo Luciani, già noto con il nome di "Reggia di Versailles".

Le reazioni in Italia

Tuttavia, l'Italia non è rimasta a guardare: mentre al Monte Bianco, a Bardonecchia, al Frejus e a Ventimiglia si accumulano cittadini carichi di verdura per accoglierlo a dovere, una lettera è stata consegnata all'Eliseo, firmata di pugno dal Ministro della Pubica Istruzione Daniele Luttazzi e dal Garante dell'Assurdo Stefano Benni. Nella lettera si faceva esplicita richiesta di estradizione immediata per l'esecuzione della condanna, emessa dal Giudice Unico, il dottor Sentenzioso, a tredici anni (cinque di elementari, tre di medie e cinque di superiori) di svegliarsi la mattina presto per andare a scuola sotto strettissima sorveglianza.

Onorificenze

  • Legion d'Onore consegnata dal presidente della Repubblica Zinedine Zidane
  • Medaglia al Merito Imperiale D.O.H. del Gran Ciambellano del Ducato di Springfield Homer Simpson
  • Capo TIM Tribù ad hodorem
  • Diploma horroris causa in Storia e Lettere cirilliche comprato da Cepu

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