La rivolta di Atlante: differenze tra le versioni
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'''La Rivolta di Atlante''' è un'opera della {{citnec|nota}} [[scrittore|scrittrice]], [[filosofo|filosofa]] e [[spia]] [[Russia|russo]]-[[Stati Uniti|americana]] [[Ayn Rand]] sulla malvagità dell'altrusimo, del [[comunismo]] e di |
'''La Rivolta di Atlante''' è un'opera della {{citnec|nota}} [[scrittore|scrittrice]], [[filosofo|filosofa]] e [[spia]] [[Russia|russo]]-[[Stati Uniti|americana]] [[Ayn Rand]] sulla malvagità dell'altrusimo, del [[comunismo]] e di qualunque cosa sia anche vagamente definibile come [[società]]. |
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Si tratta di un volume di appena [[settordici]] pagine che, a dispetto della sua concisione, rappresenta il lavoro più conosciuto dell'autrice, nonché una delle maggiori accozzaglie di puttanate mai scritte. I suoi |
Si tratta di un volume di appena [[settordici]] pagine che, a dispetto della sua concisione, rappresenta il lavoro più conosciuto dell'autrice, nonché una delle maggiori accozzaglie di puttanate mai scritte. I suoi protagonisti sono persone normalissime che rispetto agli altre hanno in più solo la capacità di progettare supermotori economici e alternativi, rimanere impassibili di fronte alle peggiori torture <ref>Come per esempio ascoltare un intero disco di [[Giusy Ferreri]]</ref>, trombare come ricci una pagina sì e l'altra pure senza [[Gravidanza|eventi spiacevoli]], non stancarsi mai e fare [[Millemila|milioni]] di soldi in pochi giorni, solitamente sulle spalle dei poveri [[sfigato|sfigati]] di contorno che hanno il mero compito di far risaltare le gesta degli eroi. Ciò avviene grazie a descrizioni che, pur mostrandoli in superficie come individui brutti, sporchi e lavativi, ad un'analisi più profonda ne fanno cogliere anche la [[coglione|sconfinata stupidità]], con un'efficacia comunicativa e una caratterizzazione tali da far sembrare capolavori letterari perfino i manifesti di propaganda di [[Gheddafi]]. |
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== Trama == |
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Tutto va bene nell'America di un anno imprecisato ma allo stesso tempo precisissimo, poiché la storia può essere ambientata allo stesso tempo nel passato, nel presente nel futuro, come metafora della condizione umana |
Tutto va bene nell'[[America]] di un anno imprecisato ma allo stesso tempo precisissimo, poiché la storia può essere ambientata allo stesso tempo nel passato, nel presente e nel futuro, come metafora della condizione umana. In realtà, la storia è ambientata in un anno imprecisato, ma probabilmente intorno agli anni Cinquanta <ref>a giudicare dal numero di disastri ferroviari e di mangiabambini comunisti</ref>, e ha come protagoonista Dagny Taggart, la vivace vicepresidente di una superferrovia che affianca il debosciato fratello James Taggart, occupato a inventare scuse sempre più fantasiose quando accade qualsivoglia disastro. |
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I disastri sono da addebitarsi allo stesso James, che ruba le viti e i bulloni che tengono insieme le ferrovie per montare e costruire piccoli binari giocattolo per bambini su cui far viaggiare trenini elettrici: una passione che non manca di colpire la sorella Dagny: |
I disastri sono da addebitarsi allo stesso James, che ruba le viti e i bulloni che tengono insieme le ferrovie per montare e costruire piccoli binari giocattolo per bambini su cui far viaggiare trenini elettrici: una passione che non manca di colpire la sorella Dagny: |
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A questo stato di cose cerca di porre rimedio Francisco Dominguez Sebastian Carlos ecc ecc ... (uff mi sto stancando a scrivere) ... d'Anconia, uomo d'affari che ha imparlato dai più importanti [[ |
A questo stato di cose cerca di porre rimedio Francisco Dominguez Sebastian Carlos ecc ecc ... (uff mi sto stancando a scrivere) ... d'Anconia, uomo d'affari che ha imparlato dai più importanti [[politico|politici]] [[Italia|italiani]] le regole d'oro nel mondo degli affari e della politica: |
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* Dare una bella immagina di sé, possibilmente affiancandosi con giovani donzelle; |
* Dare una bella immagina di sé, possibilmente affiancandosi con giovani donzelle; |
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La Rivolta di Atlante è un'opera della nota[citazione necessaria] scrittrice, filosofa e spia russo-americana Ayn Rand sulla malvagità dell'altrusimo, del comunismo e di qualunque cosa sia anche vagamente definibile come società.
Si tratta di un volume di appena settordici pagine che, a dispetto della sua concisione, rappresenta il lavoro più conosciuto dell'autrice, nonché una delle maggiori accozzaglie di puttanate mai scritte. I suoi protagonisti sono persone normalissime che rispetto agli altre hanno in più solo la capacità di progettare supermotori economici e alternativi, rimanere impassibili di fronte alle peggiori torture [1], trombare come ricci una pagina sì e l'altra pure senza eventi spiacevoli, non stancarsi mai e fare milioni di soldi in pochi giorni, solitamente sulle spalle dei poveri sfigati di contorno che hanno il mero compito di far risaltare le gesta degli eroi. Ciò avviene grazie a descrizioni che, pur mostrandoli in superficie come individui brutti, sporchi e lavativi, ad un'analisi più profonda ne fanno cogliere anche la sconfinata stupidità, con un'efficacia comunicativa e una caratterizzazione tali da far sembrare capolavori letterari perfino i manifesti di propaganda di Gheddafi.
Trama
Tutto va bene nell'America di un anno imprecisato ma allo stesso tempo precisissimo, poiché la storia può essere ambientata allo stesso tempo nel passato, nel presente e nel futuro, come metafora della condizione umana. In realtà, la storia è ambientata in un anno imprecisato, ma probabilmente intorno agli anni Cinquanta [2], e ha come protagoonista Dagny Taggart, la vivace vicepresidente di una superferrovia che affianca il debosciato fratello James Taggart, occupato a inventare scuse sempre più fantasiose quando accade qualsivoglia disastro.
I disastri sono da addebitarsi allo stesso James, che ruba le viti e i bulloni che tengono insieme le ferrovie per montare e costruire piccoli binari giocattolo per bambini su cui far viaggiare trenini elettrici: una passione che non manca di colpire la sorella Dagny:
A questo stato di cose cerca di porre rimedio Francisco Dominguez Sebastian Carlos ecc ecc ... (uff mi sto stancando a scrivere) ... d'Anconia, uomo d'affari che ha imparlato dai più importanti politici italiani le regole d'oro nel mondo degli affari e della politica:
- Dare una bella immagina di sé, possibilmente affiancandosi con giovani donzelle;
- Far credere a tutti di essere un geniale uomo d'affari, senza però esserlo necessariamente;
- Far ridere tutti con freddure improvvisate;
- Negare tutto ciò fatto precedentemente
Note
- ^ Come per esempio ascoltare un intero disco di Giusy Ferreri
- ^ a giudicare dal numero di disastri ferroviari e di mangiabambini comunisti