Karate Kid

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Notate l'espressione di Miyagi mentre usa la "Mossa del cavallo imbizzarrito" sul giovane Daniel.
« Danielsan, fammi vedere come "dai la cera, togli la cera" »
(Maestro Miyagi su richieste equivoche.)
« Adesso imparerai la tecnica del "paga bolletta e svuota secchio della spazzatura" »
(Il Maestro Miyagi si approfitta di Danielsan.)

Karate Kid (uscito in Italia col nome di Mi allena Miyagi...adesso me la paghi!) è un racconto nato dalla fantasia di una storia vera in cui ogni riferimento a fatti o persone realmente esistite è puramente casuale, ma inventata partendo da fatti puramente immaginari. Il film contribuì notevolmente alla diffusione delle arti marziali come il Karate, lo Judo, lo Jujitsu e la Daihatsu.

Trama

Il film ha inizio con il trasloco di un giovane ragazzo di origini italiane, Daniel LaRusso, dal New Jersey alla California.
Daniel è il classico ragazzo americano baciato dalla buona sorte: orfano di padre, povero in canna[1], dalla possanza fisica di Pippo Franco e dotato di un virile sex appeal paragonabile a quello di Aldo Busi. Portato allo sport come Flavia Vento alla letteratura, sin dalla nascita diventa immediatamente oggetto di bullismo da parte di chiunque lo incontrasse: appena vede la luce il ginecologo inizia a prenderlo a schiaffi[2] e l’ostetrica gli pratica un doloroso sparticulo col suo primo pannolino. L’infanzia non va diversamente, infatti i suoi compagni di scuola lo facevano sempre stare sotto nello schiaffo del soldato e gli picchiavano il dorso della mano con una mazza ferrata, mentre la nonna lo ricattava per fregargli i soldi della merenda che usava per comprarsi il kukident del quale era dipendente.

Tipica espressione di Daniel prima di cagarsi addosso dalla paura.

Arrivato in California la storia non cambia. Un po’ perché era povero come uno sfollato, un po’ perché lì il suo cognome italiano era ben visto come un arabo in un corso di pilotaggio, viene immediatamente preso di mira dai teppistelli locali che si divertivano a dargli fuoco ai peli del naso. La situazione stava diventando insostenibile, quando nella vita di Daniel compare il suo salvatore, il Maestro Miyagi . Appassionato di bricolage e dalle tendenze sessuali equivoche, si offre di allenare il ragazzo al karate mediante tecniche poco ortodosse, quali il farsi lavare la macchina, verniciare lo steccato o facendosi massaggiare l’inguine.
In realtà quello di Miyagi era un meccanismo ben oliato: agganciava il pollo e poi lo sfruttava facendogli fare tutte le pulizie di casa, facendogli credere che con l'azione del "metti la cera, togli la cera" poteva parare tutti i colpi, anche quelli di Bruce Lee sotto anfetamine. In realtà però al sensei interessava solo farsi fare tutti i lavoretti domestici e, contemporaneamente, godersi la vista di un ragazzo sudato e genuflesso. Non c'è che dire, proprio un bel furbacchione! Però a forza di fare i lavori più umili e faticosi, come catturare le mosche con delle bacchette per poi condirci il riso alla cantonese, Daniel sviluppò un'inaudita forza di volontà e autocontrollo pari solo a quella dimostrata da Homer Simpson davanti a un vassoio di ciambelle o da un prete cattolico in un asilo. Queste nuove qualità acquisite spinsero Daniel San[3] a guadagnarsi la cintura nera in pelle, ricavata da un frustino sadomaso in possesso del vecchio maestro: oramai era pronto!

Gasato dall'idea, provò a picchiare un bambino per fregargli un lecca lecca, ma ci rimise una costola e quattro denti. In conseguenza di ciò, piuttosto demoralizzato, si mise davanti allo specchio e si pestò di santa ragione. Finalmente ora era felice: aveva picchiato qualcuno per la prima volta.

Ecco il maestro Miyagi durante l'apice della concentrazione.

Grazie all'abilità acquisita risolvendo gli insidiosi labirinti dietro le confezioni dei cereali e, soprattutto, svicolando agli inviti alle serate di Burraco organizzate dall'odiata nonna, riuscì finalmente ad iscriversi a un torneo di Kazzate. Purtroppo partiva un filino svantaggiato, non conoscendo assolutamente nessuna mossa e non sapendo nemmeno il significato della parola karate: Daniel aveva capito "Gara di caberet!"

Iniziata che fu l'improba impresa, il nostro eroe diventò immediatamente l'idolo dei fan in quanto, come ogni vittima sacrificale che si rispetti[4], riusciva a incassare qualsiasi colpo senza reagire, proprio come un sacco di sabbia semi-vuoto.

La lotta sembrava talmente impari che persino sua madre tifava l'altra squadra.
Però Daniel riuscì a risollevare il suo destino con l'astuzia: sfidò gli avversari intenti a percuoterlo a una gara di morra cinese.
Finalmente gli insegnamenti del maestro Miyagi e lo studio matto e disperatissimo del "Il manuale del giovane ebete" portarono i loro frutti: mentre gli altri buttavano carta, sasso o forbice, lui li colpiva con un calcio allo stomaco.
Riuscì così a stravincere il torneo. Per festeggiare il Maestro Miyagi gli concesse di ri-piastrellergli l'appartamento completamente nudo mentre lui lo filmava.

Curiosità

  • Il motto di Daniel è: "Puoi prendermi a calci una, due o anche tre volte, ma tanto alla fine io... vado all'ospedale!!!"
  • Daniel San non poteva usare telefonini: aveva le dita sempre rotte.
  • San Daniel cade il 21 luglio, santo protettore dei prosciutti e di tutti coloro che le prendono come una bestia.
  • San Daniel è talmente ottuso che quando gli hanno detto di arrestare il sistema di Windows ha detto: "Gli devo mettere le manette"
  • Miyagi è così brutto che a 11 anni, guardandosi allo specchio, disse: "Che Kakata Kid!"

Note

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  1. ^ Tanto che il trasloco se lo fece a piedi spingendo una carriola
  2. ^ Voi direte che lo si fa con tutti i neonati, però con Daniel si era messo un tirapugni!
  3. ^ Chiamato anche San Daniel, per la sua agilità paragonabile a quella di un prosciutto.
  4. ^ Leggi coglione