Junio Valerio Borghese
Altrimenti detto il principe negro, Junio Valerio Borghese nacque in una povera famiglia (come suggerisce il cognome) di origine ebraica. Preso per il culo da tutti i compagni di asilo a Trastevere, un bel (?) giorno decise di attaccarsi sul grembiulino una stelletta da sceriffo e di ordire un colpo di stato contro la maestra Pizzighetti. Il colpo di stato riuscì fortunosamente poichè in quel momento la maestra ebbe un coccolone, ma il piccolo Borghese si convinse di avere un talento per i golpe, convinzione che non lo ha ancora abbandonato. Sta attualmente preparando un colpo di stato contro Satana giù all'inferno.
Durante gli anni della seconda guerra mondiale, il piccolo Borghese affrontò il duro scoglio delle scuole elementari, che arrivò ripetere per dieci anni di seguito. In occasione del decimo anniversario per vendicarsi fondò la squadraccia decima MAS, che innocentemente andava a fare scherzi goliardici alle maestre comuniste nel Nord Italia. E anche ai mariti, ai figli, ai cugini e ai parenti fino al quinto grado. Tutto questo gli fruttò l'essere rimandato per l'ennesima volta. Durante il processo di Norimberga non venne giudicato poichè si trovava a scuola a sostenere l'esame di riparazione. Così ebbe l'occasione di rimanere in tranquillità a sparare cazzate per i successivi vent'anni insieme ai suoi compagni di bocciature Giorgio Almirante e Germano Mosconi. Ormai in età anziana, memore dei trionfi (?) della giovinezza, decise di ricominciare a dedicarsi al suo sport preferito, ovvero i colpi di stato, pianificando il cosiddetto "golpe Borghese". Questo fu sventato senza problemi da Chuck Norris che semplicemente disse "Golpe Borghese? Ma non fatemi ridere". Il vecchio principe negro morì dalla paura, e venne seppellito in un bunker di proprietà della C.H.I.E.S.A..