Idiota di turno

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Versione del 14 lug 2011 alle 19:22 di Antoniod75 (rosica | curriculum) (Aggiunte citazioni)
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« Soldatiii! Raccogliete le conchiglie e torniamocene a casa! »
(L'imperatore Caligola sulle rive della Manica, intenzionato fino a due minuti prima ad invadere la Gran Bretagna.)
« Maestà, io penso che sia meglio lasciare momentaneamente il campo libero a questi rivoltosi in camicia nera. »
(Il generale Armando Diaz, rivolgendosi al Re Vittorio Emanuele III, durante la Marcia su Roma.)
« Lo sai che la Parmalat ha appena messo in vendita i suoi bond? Dai retta a me, acquistane più che puoi, questo è un affare da non lasciarsi assolutamente sfuggire. »
(Amico di un piccolo risparmiatore, nel 2001.)
« La verità non tarderà a venir fuori: manca ormai poco al 21 dicembre 2012. »
(Roberto Giacobbo nella scorsa puntata di Voyager.)


In ogni epoca, in ogni luogo c'è sempre stato l'idiota di turno, ovvero quell'essere che possiede l'innata capacità di fare la cosa sbagliata, al momento sbagliato e nel posto sbagliato. La sua sopravvivenza non è mai stata in pericolo: se c'è una specie che non rischia l'estinzione, questa è proprio la sua, dal momento che ognuno di essi, (come dice la parola stessa) al termine del suo turno di lavoro, viene puntualmente sostituito da un collega. Nessuno, purtroppo, è mai riuscito a vedere qualcuna delle bacheche su cui sono affissi i turni, con gli orari e i luoghi che spettano a tutti questi volonterosi operatori dell'idiozia, che da sempre si prodigano, gratuitamente e su base volontaria, nell'opera di far andare storta ogni cosa che inizialmente va per il verso giusto.

Storia ed effetti

Sono dei veri geni questi esseri!

Non esiste un obiettivo impossibile per l'idiota di turno; sono in grado di sfracellare i coglioni di tutti, con la loro inutilità e stupidità, ispirando pensieri sadici e omicidi contro di loro.
È scientificamente provato dai ricercatori Oral-B che un idiota di turno sia facilmente in grado di causare gravi emicranie e disturbi psicologici in ogni uomo medio.
La loro storia è antica quasi quanto il genere umano: si sono evoluti velocemente da alcune tribù nomadi, nelle quali seguivano il bestiame e lavoravano come schiavi (essendo questi esseri dotati di un cervello gassoso, cos'altro potevano fare?). Poi, man mano che la schiavitù veniva bandita, si insinuarono nelle civiltà evolute, rivestendo inizialmente incarichi di ultimo ordine, per poi scalare rapidamente tutte le varie gerarchie, fino addirittura ad autonominarsi nobili o politici. Tra il medioevo e il 1800, sono stati soliti vivere in gruppi, sotto nomi come "Savoia", "Borbone" o "Asburgo". Sempre al lavoro, conquistarono vari paesi o città; esempi sono Napoli o paesi ancora esistenti (ma decadenti) come lo Zimbawe, la Cretinia e l'Italia.

Oggi, invece, gli idioti di turno agiscono maggiormente con azioni individuali e sono arruolati e gestiti da società segrete, che li usano per far sì che ogni giorno, in ogni angolo del pianeta, ci sia esattamente un idiota di turno impegnato a far fallire ogni progetto la cui realizzazione migliorerebbe (anche di poco) le condizioni dell'umanità.

Teorema dell'idiota di turno

Sappiamo che gli idoti di turno, come loro hobby preferito, sono sempre in giro, vagabondando alla ricerca di qualcuno a cui far esplodere gli zebedei o, più in generale, a cui rovinare l'esistenza. Un idiota di turno ha, quindi, la necessità di trovare persone con un QI superiore o pari a 1. Muovendosi sempre verso di esse, si può riuscire a capire dove si trovi l'idiota X in un tempo Z:

X·Z / PP = (XPP):ΔSM

dove X è la posizione dell'idiota, Z l'ora, PP la posizione della sua preda, ΔS la differenza fra il grado di stupidità della preda e quello dell'idiota e M il numero di merde presenti lungo il percorso che li divide (ne pestano sempre almeno una, dal momento che camminano senza mai guardare dove mettono i piedi).

Uno scontro fra due idioti di turno

Come liberarsene

La via della violenza è quasi sempre quella più gettonata. Occorre però stare attenti a praticarla in modo rapido e deciso, onde evitare che sorgano quelle complicazioni che gli idioti di turno sono sempre capaci di creare, anche con la loro semplice presenza sulla scena. Immaginiamo, ad esempio, di prendere uno di loro, di tappargli il culo e poi di ingozzarlo per tre mesi, sino alla sua esplosione causata dall'assenza di una via per defecare. Non funzionerà, qualcosa inevitabilmente andrà storto: interverrà la Polizia, interverrà un altro idiota di turno a salvare il suo collega, oppure l'esecutore dell'impresa sarà mosso a compassione... oppure ancora l'esecutore sarà colpito dall'esplosione, rimanendone vittima, mentre l'idiota riuscirà in qualche modo a salvarsi, per poi riprendere la sua attività.

È sconsigliato anche attendere la loro auto-eliminazione o la loro eliminazione reciproca. Se si riuscisse a far scontrare tra loro due idoti di turno, essi si annichilirebbero a vicenda. Ma la dura legge del Coglione rende impossibile l'incrocio fra i tragitti di due elementi appartenenti alla specie in questione (oltretutto la succitata organizzazione alle loro spalle fa sì che essi siano sempre ben distribuiti e che si intralcino tra di loro il meno possibile).

Tipologie

  • Il furbo: con capacità mentali leggermente superiori a quelle dei suoi colleghi, ha il controllo su questi ultimi ed è capace anche di tendere alle sue prede imboscate di maggior successo.
  • Il dittatore: il suo potere vastissimo sulla comunità di cui è a capo non ha limiti, grazie al fatto che la comunità stessa è composta in maggioranza da persone più idiote di lui. Il suo potere viene meno quando le cazzate di cui è autore fanno maturare odio (e a volte anche un po' di cervello) negli stessi idioti che lo hanno messo al potere.
  • Lo sfortunato: è un raro esemplare che attira su di sé moltissima sfortuna, che non gli permette di trovare o di colpire la sua preda. Muore spesso prematuramente e di depressione, in quanto vittima della sua stessa idiozia.
  • Il vecchio: comunissimo esemplare, molto temuto per le sue continue domande stupide o semplicemente per la sua demenza. Molto odiato da commessi e sportellisti delle Poste, delle banche e di tutti i tipi di uffici aperti al pubblico.
  • Il finto: è in incognito nella società e questo gli permette di colpire un maggior numero di prede. Veste normalmente e il suo comportamento e l'espressione del suo viso non destano mai sospetti. Ma appena apre bocca, viene subito riconosciuto ed identificato.

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