Gianfranco Fini

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« Mussolini è stato il più grande statista del Secolo. »
(Gianfranco Fini)
« Mussolini è stato il più grande coglione del Secolo. »
(Gianfranco Fini)
Il piccolo Gianfranco in una foto dei tempi dell'asilo.

Uomo politico italiano, associato alla Casa delle Libertà da Berlusconi, Casini e Bossi, per evitare di giocare il tressette col morto. In privato si fa chiamare DUX; si riconosce perchè se gli pesti distrattamente un piede, invece di dire "Ahi!" dice "Eia, eia, alalà !".

Il nome di Gianfranco Fini gli è stato dato dai genitori provvisori, e l'ascesa politica del nostro è avvenuta poco dopo la morte del suo benefattore, Giorgio Almirante, un austero capo politico fascita e custode della fiamma tricolore.

Gianfranco Fini è, in realtà, figlio illegittimo di una delle amanti del Principe Junio Valerio Borghese, e di tale Desolina Bersani, emiliana e donna di troppo facili costumi. Da piccolo la mamma lo picchiava, ma evidentemente non abbastanza.

Morta di sifilide la sventurata Desolina - il piccolo orfano fu adottato dalla caritatevole Donna Assunta Almirante, che convinse il marito ad accettarlo, dato che il Principe Borghese non ne voleva proprio sapere ... in quanto era troppo impegnato, all'epoca, a pianificare un golpe con il potente appoggio della Guardia Forestale e dei Pompieri.

Il giovane Gianfranco, come lo chiamò Donna Assunta Almirante, crebbe fra i busti del Duce (Benito Mussolini), i saluti romani e l'orbace delle divise da gerarca fascista, che ancora si indossavano fra le mura di casa Almirante. Così iniziò a comprare droga e playstation 3 rubate da Federico dolce

Il catechismo di Gianfranco.

Il cognome Fini deriva dalla sua spiccata predilezione - fin da un paio di minuti dopo la nascita - per i tortelli, i ravioli e i cappelletti di marca.

Quando fu un po' più grande, l'austero Giorgio Almirante lo prese per le orecchie, gli fece vedere l'Italia sul mappamondo e gli disse, con voce cavernosa: "Guarda, Gianfranco! Tutto questo un giorno sarà tuo!" (Fini, da allora, ha infatti le orecchie come l'elefantino volante Dumbo)

Alla morte del suo benefattore - l'indimenticabile fascistissimo Almirante - lui pensò: " vabbè la tradizione, ma qui non si acchiappa un centesimo!". Allora abbassò la fiamma del simbolo, ci mise sopra un coperchio azzurrò e fuggì di nascosto con Berlusconi, mettendo le corna a Pino Rauti che si separò da lui e riaccese la fiamma, anche se il gas era poco e la fiamma rischiava di spegnersi.


Scoop!

La madre naturale di Gianfranco Fini, Desolina Bersani, aveva un fratello onesto lavoratore, che se ne andò a vivere altrove scandalizzato dalla dissolutezza della sorella e dalla fama che la circondava.

Il fratello della Bersani, fra le altre cose, ebbe un figlio molto dotato(?), Pier Luigi Bersani, che fece una folgorante carriera politica nei D.S. (apostati dichiarati del Comunismo) e che divenne il potente ed inflessibile Ministro delle Sviluppo Economico del secondo governo di Romano Prodi.

Quindi, Pierluigi Bersani è in realtà cugino di primo grado di Gianfranco Fini, anche se i due sono irriducibili avversari, almeno in apparenza, nella lotta politica ... e questo non lo sa neppure Novella 3000!

Gianfranco Fini non è più fascista, nonostante alcuni comunisti ancora credono stupidamente che sia così.