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Il neorealismo è stato un movimento {{s|faticoso dell' avambraccio}} culturale italiano sviluppatosi nel [[secondo dopoguerra]], espressosi in particolare nella [[narrativa]], nel [[cinema]] e basta. |
Il neorealismo è stato un movimento {{s|faticoso dell' avambraccio}} culturale italiano sviluppatosi nel [[secondo dopoguerra]], espressosi in particolare nella [[narrativa]], nel [[cinema]] e basta. |
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In seguito alla [[Seconda Guerra Mondiale]] e alla [[lotta antifascista]] letterati intellettuali si sentono responsabili di ricostruire il paese, materialmente e spiritualmente. Ma che [[cazzo]] vogliono ricostruire? |
In seguito alla [[Seconda Guerra Mondiale]] e alla [[lotta antifascista]], letterati e intellettuali si sentono responsabili di ricostruire il paese, materialmente e spiritualmente. Ma che [[cazzo]] vogliono ricostruire? Come se le case si facessero coi [[libro|libri]] o con le [[cinema|pellicole cinematografiche]]... Nasce quindi una nuova corrente artistica, che, come nel [[Verismo]], è caratterizzata da un linguaggio diretto e poco ricercato, dai soggetti umili e modesti, da un bel po' di nudità e [[sesso]] sparsi qua e là e nel caso di [[Pier Paolo Pasolini|Pasolini]] anche da perversioni nei confronti delle minorenni |
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Nasce quindi una nuova corrente artistica, che, come nel [[Verismo]], è caratterizzata da un linguaggio diretto e poco ricercato, dai soggetti umili e modesti, da un bel po' di nudità e [[sesso]] sparsi qua e là e nel caso di [[Pier Paolo Pasolini|Pasolini]] anche da perversioni nei confronti dei minorenni. |
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La prima opera neorealista è il film [[Ossessione]] del [[1942]] di [[Luchino Visconti]]. È uno di quei soliti [[film|lungometraggi]] con i poveri, i [[barbone|vagabondi]] e quelle banalità. |
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⚫ | Già nel [[1943]] il neorealismo si diffuse in [[letteratura]], e venne adottato da tutti quegli scrittori [[comunista|comunisti]] che non sapevano a quale corrente unirsi, come [[Italo Calvino]] o [[Elio Vittorini]]. Quest'ultimo fongò la rivista ''Il Polipo Tecnico'', giornale dallo stile neoralista che pubblicava ad ogni uscita la storia di Joe, un polipo che di mestiere faceva il riparatore di [[Televisore|Televisori]]. |
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== Tecniche == |
== Tecniche == |
Versione delle 14:53, 18 lug 2011
Il neorealismo è stato un movimento
culturale italiano sviluppatosi nel secondo dopoguerra, espressosi in particolare nella narrativa, nel cinema e basta.
In seguito alla Seconda Guerra Mondiale e alla lotta antifascista, letterati e intellettuali si sentono responsabili di ricostruire il paese, materialmente e spiritualmente. Ma che cazzo vogliono ricostruire? Come se le case si facessero coi libri o con le pellicole cinematografiche... Nasce quindi una nuova corrente artistica, che, come nel Verismo, è caratterizzata da un linguaggio diretto e poco ricercato, dai soggetti umili e modesti, da un bel po' di nudità e sesso sparsi qua e là e nel caso di Pasolini anche da perversioni nei confronti delle minorenni
Origini
La prima opera neorealista è il film Ossessione del 1942 di Luchino Visconti. È uno di quei soliti lungometraggi con i poveri, i vagabondi e quelle banalità.
Il termine Neorealismo deriva invece da una parola tedesca, uno di quei paroloni complicatissimi da pronunciare, che prima di trovare una vocale ci sono 3 consonanti più una H piazzata lì a cazzo di cane. Comunque il vocabolo tedesco vuol dire Nuova oggettività, ovvero Nuovo modo di acquistare oggetti, Nuovo modo di comprare cianfrusaglie.
Già nel 1943 il neorealismo si diffuse in letteratura, e venne adottato da tutti quegli scrittori comunisti che non sapevano a quale corrente unirsi, come Italo Calvino o Elio Vittorini. Quest'ultimo fongò la rivista Il Polipo Tecnico, giornale dallo stile neoralista che pubblicava ad ogni uscita la storia di Joe, un polipo che di mestiere faceva il riparatore di Televisori.