Utente:Noteman/Sandbox30: differenze tra le versioni

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==Storia==
==Storia==
Ufficialmente il film è la versione animata della prima favola giapponese mai nota, la storia del tagliatore di bambù, ma in realtà è la fusione di tre e più storie: la storia della principessa Kaguya,<ref>Che sarebbe la storia del tagliabambù, ma non volevo ripetere la stessa frase.</ref> la storia della principessa che amava gli insetti, [[Heidi]],<ref>E... sì, assisteremo al ritorno di ''Fraeulein Rottermeier'', nella versione antico-nipponica. Per il piacere di tutti i suoi ammiratori. ''Scordatevi la versione del Miya, questo è Takahata allo stato puro.''</ref> e la storia di un padre fissato a far vincere l'[[Oscar]] alla figlioletta con un film di principesse.
Ufficialmente il film è la versione animata della prima favola giapponese mai nota, la ''Storia del tagliatore di bambù'', ma in realtà è la fusione di tre e più storie: la storia della principessa Kaguya,<ref>Che sarebbe la storia del tagliabambù, ma non volevo ripetere la stessa frase.</ref> la storia della principessa che amava gli insetti, la storia di [[Heidi]],<ref>E... sì, assisteremo al ritorno di ''Fraeulein Rottermeier'', nella versione antico-nipponica. Per il piacere di tutti i suoi ammiratori. ''Scordatevi la versione del Miya, questo è Takahata allo stato puro.''</ref> e la storia di un padre fissato a far vincere l'[[Oscar]] alla figlioletta con un film di principesse.


In merito a quest'ultimo, fallirà nel peggiore dei modi.
In merito a quest'ultimo, fallirà nel peggiore dei modi.
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Ho visto un sacco di episodi di Doctor Who dove muoiono coprotagonisti e persone simpatiche, e non mi sono depresso così tanto!<ref>A Parte una ''Tomba per le lucciole''. Preciso che non ho problemi con i film di Ingmar Bergman, anzi li trovo formativi.</ref>
Ho visto un sacco di episodi di Doctor Who dove muoiono coprotagonisti e persone simpatiche, e non mi sono depresso così tanto!<ref>A Parte una ''Tomba per le lucciole''. Preciso che non ho problemi con i film di Ingmar Bergman, anzi li trovo formativi.</ref>


Ma questo è Takahata, per voi.
Ma questo è Takahata, per voi.



==Nomination all'Oscar==
==Nomination all'Oscar==

Versione delle 15:27, 3 apr 2015

La storia della principessa splendente

La storia della principessa splendente è la versione animata della favola tradizionale giapponese "Kaguya Hime no Monogatari", ad opera di Isao Takahata, collega meno noto di Miyazaki. Sì, lui, lo stesso della "Tomba per le lucciole"! Ritenuto da internet il film più melanconico mai uscito (i protagonisti sono due bambini morti).

Alla fine del film, iniziato tanto allegramente, aspettatevi tristezza e depressione profonda che neanche Marvin l'Androide...!


Trama

"La Principessa Splendente: Morte n.1".

La storia in breve: "Essere principesse fa schifo !!!".



Avvertenza:
Questo articolo contiene dettagli che potrebbero rovinarti la "sorpresa", come per esempio il fatto che

la protagonista muore ben tre volte nel corso del film. Alla terza, vengono giù anche i santi del paradiso a controllare. Confermata
Beh, ormai che l'ho detto puoi anche leggere tutto...

.

Storia

Ufficialmente il film è la versione animata della prima favola giapponese mai nota, la Storia del tagliatore di bambù, ma in realtà è la fusione di tre e più storie: la storia della principessa Kaguya,[1] la storia della principessa che amava gli insetti, la storia di Heidi,[2] e la storia di un padre fissato a far vincere l'Oscar alla figlioletta con un film di principesse.

In merito a quest'ultimo, fallirà nel peggiore dei modi.

La fiaba di partenza parlava della solita coppia di poveri anziani che viene benedetta dal cielo con il ritrovamento della solita bambina magica, non più alta di pollice, che crescendo diventa una splendida fanciulla e contesa dai corteggiatori cui affida compiti impossibili. Alla fine riceve anche la proposta di nozze dell'Imperatore e deve spiegargli che non può: lei è in realtà una principessa della Luna e alla fine ritorna sul suo pianeta.[3][4]

Questo succede anche nel film: l'inizio e la fine...

La bambina magica, trovata dal vecchietto dentro una gemma di bambù, cresce meravigliosamente e diventa una gran bella ragazza, poi, proprio mentre comincia a trovarsi un ragazzo, il vecchietto trova in altro tronchi di bambù dell'oro, degli abiti regali e conclude che il messaggio dei cieli è che la bambina è una principessa divina e come tale andrà trattata - partono subito per la città, prendono dimora in un palazzo acquistato con i soldi divini e la ragazzina si trova obbligata a imparare le buone maniere.

Solo che siamo nell'epoca Heian e le principesse devono vivere come dei cadaveri...

(Seguono siparietti degni di Heidi: cito solo la scena del koto, lo strumento delle gentildonne giapponesi, che lei suona alla maniera di Jimi Hendrix provocando in colpo alla Rottermeier, tranne tornare a fare la brava bambina di fronte al papà).

La ragazzina non ce la fa più, spezza un piatto e in una scena spettacolare fugge dal palazzo simile a uno spettro, sfondando porte e gettando via le vesti principesche su una lunghissima strada.

Template:ColonnaSonoraVoce

Cerca di tornare al villaggio della sua infanzia e trova tutto sparito. Muore, sperduta nella neve.

Ma la fiaba non finiva così, quindi le fatine riavvolgono il tempo e Principessa si ritrova al preciso istante in cui spezzava il piatto.

In seguito riceve le proposte di matrimonio dai suddetti ministri e principi, che pur senza poterla vedere la paragonano alla pentola d'oro del leprechaun, al Sacro Graal, alla perla del Drago, al vello del ratto di fuoco (!) e persino alla cipria di rondine. Per ripicca, la fanciulla li manda alla ricerca dell'Arca perduta. I cinque pretendenti si rivelano degli imbroglioni, oppure muoiono nella ricerca dell'Arca. Alla fine l'Imperatore la chiede come concubina, smanazzandola (la fiaba era un po' diversa!)

A questo punto lei si dilegua tipo fantasma e le cose cominciano ad andare VERAMENTE male.

Segue l'annuncio che arriverà l'esercito lunare a riportarla a casa!

La madre adottiva la porta a fare un giro in campagna per tirarla su, dove incontra il suo amico d'infanzia! (Bello, coraggioso e ben piantato).

Malgrado lui sia ormai sposato con prole, i due fuggono insieme e si mettono a volare! Ora, come disse Freud, il volo è una metafora del sesso: ebbene, i due volano sopra il bosco, poi sopra il villaggio, sopra tutto il paesaggio e poi tutto il Giappone! Finché lei non si scontra contro la Luna e precipita rovinosamente a terra. E muore. Morte n. 2.

Riavvolgimento della videocassetta della fiaba... il bel Sutemaru si risveglia chiedendosi cosa cavolo sia successo, mentre lei torna mestamente a casa.

Quindi arriva la fine, che è la stessa della fiaba.

Nella fiaba il finale è un happy end.

Nel film, lo stesso finale è un bad end. Decisamente. Principessa dichiara chiaramente che

  1. non vuole tornare sulla Luna,
  2. non apprezza i Vulcaniani privi di emozioni
  3. comincia a muoversi come uno zombie cinese
  4. e poi, ciliegina sulla torta, c'è il particolare dell'assimilazione stile Borg o Cybermen, con conseguente cancellazione delle emozioni e delle memorie.

La musichetta allegra suonata dai Celestiali non abbandonerà gli spettatori per un paio di giorni. Provate per credere.

Principessa lascia definitivamente questo mondo e questa volta per sempre.

C'è anche Buddha presente per chiarire il concetto. Casomai non fosse chiaro.

Insomma, CAVOLO!

Ribadisco che nella fiaba tornare sulla Luna non significava tirare le cuoia!

Qui la protagonista è simpatica, sempre più carina e alla fine le fanno tirare le cuoia così.

Ho visto un sacco di episodi di Doctor Who dove muoiono coprotagonisti e persone simpatiche, e non mi sono depresso così tanto![5]

Ma questo è Takahata, per voi.

Nomination all'Oscar

Nel 2014, il film è stato uno dei due film giapponesi di quest'anno a concorrere all'Oscar.[6]

Senonché come avete capito dalla trama questo film va contro tutta la filosofia Disney della principesse, principesse di qua, principesse di là... qui attraverso la protagonista, scopriamo che per essere protagonista dovete:

  • depilarvi le sopracciglia
  • evitare di sudare
  • camminare sulle ginocchia
  • dipingervi la faccia di biacca
  • tingervi i denti di nero
  • proibitissimo ridere (conseguenza del punto precedente)
  • sposarvi a dodici anni
  • evitare di vedere chicchessia, tranne le ancelle, e stare richiuse in casa tutto il tempo nascoste dietro una paratia.

Persino Elsa di Frozen aveva una vita più allegra!

E in premio di tutto questo, diventerete proprietà di un regale o anche solo di un ministro, che vi considererà niente più che un ninnolo di prestigio.[7]

È chiaro come quest'opera sputtana completamente il merchandising Disney e i sogni accuratamente coltivati di migliaia di consumatrici ragazzine.

Dargli visibilità facendogli vincere l'Oscar?

Figurarsi!

Non parliamo della distribuzione: in Italia è rimasto su solo per un paio di giorni, e non si può certo dire che negli USA si è visto tanto.

Conseguentemente, in un'intervista, il regista Takahata ha dichiarato testualmente: "Per favore, venite a vedere questo film!"

Stile e grafica

Per non essere a meno di Hayao Miyazaki, il suo collega più famoso, che ha realizzato Ponyo con le matite colorate, Isao Takahata ha fatto disegnare la storia con il metodo più tradizionale dell'arte orientale: inchiostro di china su carta di riso.

Il risultato non è piaciuto ai fautori della sempre più diffusa Computer Graphics (vedi paragrafo precedente).


Collegamenti esterni

  • Trailer ufficiale. Se volete un film allegro, con gioiose principesse e animaletti che cantano, ora sapete cosa fare. Se invece non avete paura della potenza di questo film, fatevi sotto!
  1. ^ Che sarebbe la storia del tagliabambù, ma non volevo ripetere la stessa frase.
  2. ^ E... sì, assisteremo al ritorno di Fraeulein Rottermeier, nella versione antico-nipponica. Per il piacere di tutti i suoi ammiratori. Scordatevi la versione del Miya, questo è Takahata allo stato puro.
  3. ^ Era troppo presto per il SETI.
  4. ^ Ad Ataru Moroboshi è andata meglio. Molto meglio.
  5. ^ A Parte una Tomba per le lucciole. Preciso che non ho problemi con i film di Ingmar Bergman, anzi li trovo formativi.
  6. ^ L'altro era intitolato l'"Isola di Giovanni". Sì, Giovanni.
  7. ^ Mica regnante, eh!