Utente:Noteman/Sandbox30

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« "Il perpetrato delitto e la pena di una principessa." (Hime no okashita tsumi to batsu) »
( Sottotitolo originale giapponese di questa versione di una favola per bambini. Ora siete stati avvertiti. )

La storia della principessa splendente

La storia della principessa splendente è la versione animata della favola tradizionale giapponese "Kaguya Hime no Monogatari", ad opera di Isao Takahata, collega meno noto di Miyazaki. Sì, lui, lo stesso della "Tomba per le lucciole"! "Una Tomba per le lucciole" è ritenuto su internet il film più melanconico mai uscito (i protagonisti sono due bambini morti).

Alla fine del film, iniziato tanto allegramente con dei bambini che cantano e ranocchie che saltellano, aspettatevi tristezza e depressione profonda che neanche Marvin l'Androide...!

Trama

La protagonista del film. "Morte n.1".

La storia in breve: "Essere principesse fa schifo !!!" e poi muori.



Avvertenza:
Questo articolo contiene dettagli che potrebbero rovinarti la "sorpresa", come per esempio il fatto che

la protagonista muore ben tre volte nel corso del film. Alla terza, vengono giù anche i santi del paradiso a controllare. Confermata
Beh, ormai che l'ho detto puoi anche leggere tutto...

.

Storia

Ufficialmente il film è la versione animata della prima favola giapponese mai nota, la Storia del tagliatore di bambù, ma in realtà è la fusione di tre e più storie: la storia della principessa Kaguya,[1] la storia della principessa che amava gli insetti,[2] la storia di Heidi,[3] e la storia di un padre fissato a far vincere l'Oscar alla figlioletta con un film di principesse.

Più che il velo, il velario!

In merito a quest'ultimo, fallirà nel peggiore dei modi.


« Principessa, venite con noi e abbandonate questo mondo di m**da... »
(Ancella celestiale, verso la conclusione.)

La fiaba di partenza parlava della solita coppia di poveri anziani che viene benedetta dal cielo con il ritrovamento della solita bambina magica, non più alta di pollice, che crescendo diventa una splendida fanciulla e contesa dai corteggiatori cui affida compiti impossibili. Alla fine riceve anche la proposta di nozze dell'Imperatore e deve spiegargli che non può: lei è in realtà una principessa della Luna e alla fine ritorna sul suo pianeta.[4][5]

Questo succede anche nel film: l'inizio e la fine...

La bambina magica, trovata dal vecchietto dentro una gemma di bambù, cresce meravigliosamente e diventa una gran bella ragazza, poi, proprio mentre comincia a trovarsi un ragazzo, il vecchietto trova in altro tronchi di bambù dell'oro, degli abiti regali e conclude che il messaggio dei cieli è che la bambina è una principessa divina e come tale andrà trattata - partono subito per la città, prendono dimora in un palazzo acquistato con i soldi divini e la ragazzina si trova obbligata a imparare le buone maniere.

Solo che siamo nell'epoca Heian e le principesse devono vivere come dei cadaveri...

La principessa splendente dal sorriso risplendente.

(Seguono siparietti degni di Heidi: cito solo la scena del koto, lo strumento delle gentildonne giapponesi, che lei suona alla maniera di Jimi Hendrix provocando un colpo alla Rottermeier, tranne tornare a fare la brava bambina di fronte al papà).

Ma alla fine la ragazzina non ce la fa più a seguire l'etichetta mummificante, spezza un piatto e in una scena spettacolare fugge dal palazzo simile a uno spettro, sfondando porte e gettando via le vesti principesche su una lunghissima strada.


Cerca di tornare al villaggio della sua infanzia e trova tutto sparito. Muore, sperduta nella neve.

Ma la fiaba non finiva così, quindi le fatine riavvolgono il tempo e Principessa si ritrova al preciso istante in cui spezzava il piatto.

In seguito riceve le proposte di matrimonio dai suddetti ministri e principi, che pur senza poterla vedere la paragonano alla pentola d'oro del leprechaun, al Sacro Graal, alla perla del Drago, al vello del ratto di fuoco (!) e persino alla cipria di rondine. Per ripicca, la fanciulla li manda alla ricerca dell'Arca perduta. I cinque pretendenti si rivelano degli imbroglioni, oppure muoiono nella ricerca dell'Arca. Alla fine l'Imperatore la chiede come concubina, smanazzandola (la fiaba era un po' diversa!)

A questo punto lei si dilegua tipo fantasma e le cose cominciano ad andare VERAMENTE male.

Segue l'annuncio che arriverà l'esercito lunare a riportarla a casa!

La madre adottiva la porta a fare un giro in campagna per tirarla su, dove incontra il suo amico d'infanzia! (Bello, coraggioso e ben piantato).

Malgrado lui sia ormai sposato con prole, i due fuggono insieme e si mettono a volare! Ora, come disse Freud, il volo è una metafora del sesso: ebbene, i due volano sopra il bosco, poi sopra il villaggio, sopra tutto il paesaggio e poi tutto il Giappone! Finché lei non si scontra contro la Luna e precipita rovinosamente a terra. E muore. Morte n. 2.

Riavvolgimento della videocassetta della fiaba... il bel Sutemaru si risveglia chiedendosi cosa cavolo sia successo, mentre lei torna mestamente a casa.

Quindi arriva la fine, che è la stessa della fiaba.

Nella fiaba il finale è un happy end.

Nel film, lo stesso finale è un bad end. Decisamente. Principessa dichiara chiaramente che

  1. non vuole tornare sulla Luna,
  2. non apprezza i Vulcaniani privi di emozioni
  3. comincia a muoversi come uno zombie cinese
  4. e poi, ciliegina sulla torta, c'è il particolare dell'assimilazione stile Borg o Cybermen, con conseguente cancellazione delle emozioni e delle memorie.

La musichetta allegra suonata dai Celestiali non abbandonerà gli spettatori per un paio di giorni. Provate per credere.

Principessa lascia definitivamente questo mondo e questa volta per sempre.

C'è anche Buddha presente per chiarire il concetto. Casomai non fosse chiaro.

Insomma, CAVOLO!
- Ancella celestiale: “Principessa, venite con noi! Abbandonate le tristezze di questo mondo di m**da...”
- Principessa: “ Io preferisco vivere!”

Ribadisco che nella fiaba tornare sulla Luna non significava tirare le cuoia!

Qui la protagonista è simpatica, sempre più carina e alla fine la fanno fuori in questo modo.

Ma questo è Takahata, per voi.

La filosofia di Takahata?

« La campagna di Totoro è un po' idealizzata? Se fosse realistica, i bambini piangerebbero tutto il tempo e sarebbe un film di Takahata »
(Miyazaki, intervistato su "Totoro", fornisce involontariamente (?) uno scorcio sul temperamento del socio.)

I personaggi di Miyazaki sopravvivono e poi cominciano a vivere veramente, e se la spassano, pure.

Nelle storie di Takahata possono solo sopravvivere, ma appena tentano di andare oltre la sopravvivenza, ZAC, la fine dei bimbi di Hotaru no Haka. I tanuki si trasformeranno in impiegati e quelli che non potranno... "spariranno".

Anche qui. Meno male che Heidi l'hanno fatto insieme.

Il frutto del peccato?

Con Sotemaru, non di mela si tratta ma addirittura di melone!

Nomination all'Oscar

Nel 2014, il film è stato uno dei due film giapponesi di quest'anno a concorrere all'Oscar.[6]

Senonché come avete capito dalla trama questo film va contro tutta la filosofia Disney della principesse, principesse di qua, principesse di là... qui attraverso la protagonista, scopriamo che per essere protagonista dovete:

  • strapparvi le sopracciglia
  • dipingervi la faccia di biacca
  • tingervi i denti di nero
  • proibitissimo ridere (conseguenza del punto precedente)
  • evitare di sudare
  • camminare sulle ginocchia
  • sposarvi a dodici anni
  • evitare di vedere chicchessia (tranne le ancelle) per stare richiuse in casa tutto il tempo nascoste dietro una paratia.

Persino Elsa di Frozen aveva una vita più allegra!

E in premio di tutto questo, diventerete proprietà di un regale o anche solo di un ministro, che vi considererà niente più che un ninnolo di prestigio.[7]

È chiaro come quest'opera sputtana completamente il merchandising Disney e i sogni accuratamente coltivati di migliaia di consumatrici ragazzine.

Dargli visibilità facendogli vincere l'Oscar?

Figurarsi!

Non parliamo della distribuzione: in Italia è rimasto su solo per un paio di giorni, e non si può certo dire che negli USA si è visto tanto.

Conseguentemente, in un'intervista, il regista Takahata ha dichiarato testualmente: "Per favore, venite a vedere questo film!"

Stile e grafica

Se Hayao Miyazaki, il suo collega più famoso, ha realizzato Ponyo con le matite colorate, Isao Takahata ha fatto disegnare la storia con il metodo più tradizionale dell'arte orientale: inchiostro di china su carta di riso. È da un sacco di tempo che cerca di fare così.

Il risultato non è piaciuto ai fautori della sempre più diffusa Computer Graphics (vedi paragrafo precedente).

Riassuntone

(Taketori monogatari, Il racconto di un tagliabambù).

   Giunse una donna per vivere in questo mondo.
   In ogni momento della sua breve vita
   lei cercò lo splendore
   nel riso, nelle lacrime, nella gioia e nella rabbia.
   Perché scelse di venire sulla terra?
   Perché desiderava questo mondo?
   Perché fu costretta a tornare sulla luna?
   Quale fu il suo peccato, e come fu punita?

I famigerati sottotitoli

Lo slogan che accompagna il film recita «Una principessa, il suo peccato, la sua punizione»...

Peccato? Ma così sembra un film porno!

Crimine? Sembra un episodio della Signora in giallo?

Galleria

  • Il piccolo Buddha!
  • Mi sono cresciute le t*tte!
  • Quest'adorabile e geniale bambina vi conquista nella prima metà del film, dopodiché starete di m***da nella seconda parte e finale.

Con il "fratellone" Sutemaru

Sono arrivati i pagliacci! * Ha, ha!

Fraulein Rottermeier in salsa di tofu

  • Dietro il velo, la cortina, ecc.

Voci correlate

  • Ponyo sulla scogliera: per tirarvi su. Qui le decisioni del paparone benintenzionato non hanno esito letale.
  • Sailor Moon: non c'entra nulla, tranne che per la Luna.
  • La principessa venuta dalla luna (Taketori monogatari), di Kon Ichikawa, regista qulturale di alto valore, noto ai più per L'Arpa birmana, La chiave e altri lungometraggi di preziosa raffinatezza.[8] In questa versione dal vivo del 1987, nella scena finale la principessa chiama la sua astronave e ritorna al suo pianeta, lasciando tutti a bocca aperta.
  • Lamù: già che siamo in tema di principesse venute dallo spazio, scegliamone una allegra!

Collegamenti esterni

Grazie alle pressioni dei produttori, la serie televisiva ha doppiato e superato la serie dei pur voluminosi romanzoni, e la settima serie, dichiarata in anticipo la migliore, presenterà copi di scena, sorprese, risoluzione totale.

  • Trailer ufficiale. Se volete un film allegro, con gioiose principesse e animaletti che cantano, ora sapete cosa fare. Se invece non avete paura della potenza di questo film, fatevi sotto!
  1. ^ Che sarebbe la storia del tagliabambù, ma non volevo ripetere la stessa frase.
  2. ^ Che Miyazaki tira sempre fuori quando gli chiedono di Nausicaa e degli insetti giganti.
  3. ^ E... sì, assisteremo al ritorno di Fraeulein Rottermeier, nella versione antico-nipponica. Per il piacere di tutti i suoi ammiratori. Scordatevi la versione del Miya, questo qui è Takahata allo stato puro.
  4. ^ Era troppo presto per il SETI.
  5. ^ Ad Ataru Moroboshi è andata meglio. Molto meglio.
  6. ^ L'altro era intitolato l'"Isola di Giovanni". Sì, Giovanni.
  7. ^ Mica regnante, eh!
  8. ^ "Topo Gigio e la guerra del missile" non conta.

Settima serie de "Il Trono di Spade"