Dani Faiv

Da Nonciclopedia, l'enciclopedia destinata a un pubblico di soli adulti.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Dani Faiv fattto ammerda e bello come il sole, decorato da una fantasia di spaghetti colorati sulla sua testa.
« Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii »
(Dani in Lemon Haze quando gli chiedono se ha fumato per fare Fruit joint)

Dani Faiv, in lingua Itagliana Daniele Cinque è un cannato che a forza di fumarsi erba a tonnellate ha sviluppato una bella voce profonda e quindi si è messo a fare il rapper, parlando perlopiù appunto di droga, e quando non è in botta totale insulta gli haters nelle sue canzoni.

Biografia

Nasce il 5 novembre 1993 alla città speziata da sua madre e probabilmente anche da suo padre, in giovinezza frequenta un professionale alberghiero, luogo in cui come ogni buon giovincello che non frequenta il liceo [1] inizia a fumarsi l'erba alterandosi le corde vocali e sviluppando un timbro vocale sempre più basso. Finito l'alberghiero si mette a sturare i cessi in qualche ristorantino e fare il cameriere, ma resosi conto di avere una bella voce e vedendo che il rap stava sempre più prendendo piede tra i truzzi decise di iniziare a fare musica.

Così un giorno recandosi ai bagni chimici pubblici di Parco XXV aprile incontra la versione di Giampiero Galeazzi che ci ha creduto (molto) di meno che si fa chiamare Lezzotan dai coetanei, i due fanno amicizia e così pubblicano 3 mixtape, il primo dedicato al loro primo luogo di incontro, il secondo è l'unico decente, e il terzo viene dimenticato e non lo so non mi ricordo come si chiama e quindi niente di che. Ma grazie a Jack the Smoker con cui si incontra in un bordello fuori Genova che vede il potenziale in lui, lo fa firmare con l'Impero dei grossi coltelli e li inizia una vera e propria carriera musicale decente.

Rilascia quindi il suo primo album chiamato "The Waiter", che tradotto dall'Inglisc significa "lo sturacessi", riattaccandosi ai vecchi tempi in cui faceva il suo simpatico lavoro sottopagato in qualche pizzeria gestita dai dei marocchini, che non si distingue particolarmente da altri album simili. Volendo distinguersi quindi dagli altri rapper del momento, infila la testa in qualche bidone della spazzatura dietro ad un sexy shop dei cinesi [2] e tirata fuori sviluppa al posto dei capelli ha al posto una specie di copricapo formato da tanti dildi colorati e flosci, e pippatosi metà della droga venduta da Pablo Escobar fa un nuovo album tutto allegro sulla droga aggiungendoci anche un pizzico di autotune e quattro produttori in croce sottratti ad Ostia nord.[3]

«  Provate le nuove Five Donuts! Esse hanno nel loro gusto qualcosa di stupefacente[citazione necessaria] che ti farà subito venire la voglia di rimangiarle »
( Dani Faiv in Lemon Haze)

Note

  1. ^ escluso l'artistico
  2. ^ presso Chernobyl.
  3. ^ Tra cui l'eccelso Supremo.