Cremazione
La cremazione è una pratica che vede come oggetto delle proprie attenzioni i defunti, assimilabile, per analogia, alla necrofilia e alla necrofagia.
- Cliente pompe funebri: “C'è Gigi?”
- Titolare pompe funebri: “No”
- Cliente pompe funebri: “E la cremazione?”
Breve storia
La nascita della cremazione risulta fortemente legata alla scoperta del fuoco, senza il quale la stessa non potrebbe avere luogo. Trovando le sue origini nella nobile Grecia, la prima persona a sperimentarla sulla propria pelle fu Icaro, poiché si sciolse insieme alla cera che teneva insieme le sue ali. Per i banchetti funebri le pasticcerie erano solite preparare, per il dessert, enormi tavolate composte da dolci arricchiti con una crema ricavata direttamente da cadaveri. Da questo costume il piatto assunse il nome di cremazione, poiché il principale ingrediente della crema era carne di morto arrostita e frullata. In seguito, però, si preferì bruciare il morto fino all'incenerimento e l'usanza dei dolci funebri cadde nell'oblio a causa del disgustoso sapore delle ceneri, ma il nome rimase. La ricetta di tale crema rimase
segreta e a quel che si dice è conosciuta solo da un esoterico, il Mago Otelma, che così l'ha descritta: Utòr Kalèm---Itòr Ausìm---Olìm Peròr---Otelma Isi Tàu: il significato della frase resta oscuro, ma i moderni pasticceri, pur avendo tentato di interpretarla, hanno fallito, perché sembra che tale formula sia fallante; un'ulteriore ipotesi è che essa sia valida solo per la cremazione di Otelma stesso.
Si è riusciti a indentificare soltanto un esempio vivente dell'applicazione pratica del principio della cremazione: Sandra Milo, il cui nome pare, letto al contrario, indicarne la morte (Olim). È giunta a noi notizia di tentativi anteriori a quelli del mago Otelma, i quali, però, portarono molti inconvenienti; un pasticciere tedesco, tale Heinrich Himmler, fece addirittura sei milioni di tentativi, procurandosi faticosamente i cadaveri, ma non riuscì nel suo intento, perché i cadaveri gli arrivavano sempre troppo magri per estrarne carne. Uno speciale tipo di cremazione, purtroppo non più in uso, di cui poterono beneficiare moltissime persone, aveva un nome altisonante : "Santa Inquisizione".
Tipologie di cremazione
Le agenzie funebri propongono cataloghi delle più svariate cremazioni per i defunti, le quali possono essere raggruppate in due categorie principali:
- cremazioni vere e proprie:
- cremazioni improprie.
La prima categoria, a sua volta, si suddivide in due sottocategorie:
- cremazioni per la pasticceria;
- cremazioni per il viso e il corpo.
Cremazioni vere e proprie
Essendo in un periodo di forte crisi, si cerca di soddisfare la maggior parte dei bisogni fisici con quel poco che ci resta. Uno degli elementi che, per fortuna, non mancheranno mai sono per l'appunto i cadaveri: allora perché non sfruttarli al meglio, magari prendendo spunto dal sapiente utilizzo che ne fanno le sagge macchine di Matrix? Ecco che allora la cremazione, in tutte le sue sfaccettature, risponde a queste impellenti esigenze del nostro tempo. Le cremazioni vere e proprie, o cremazioni propriamente dette, sono dei procedimenti che implicano la riduzione fisica del corpo del defunto in una sostanza dalla consistenza cremosa; grazie a questo tipo di processo, i cadaveri possono essere riciclati, in modo da poter fornire ai viventi sostanze nutrienti (cremazione per la pasticceria) o emollienti (cremazioni per il viso e il corpo).
Cremazioni per la pasticceria
Essendo la cremazione conosciuta da moltissimi anni dall'uomo, essa presenta un'incredibile varietà di forme sotto le quali spoglie manifestarsi. I più importanti studiosi della materia, dal professor Frankenstein a Satana, nel corso dei secoli hanno raccolto tutte quelle ricette che, in precedenza, venivano tramandate soltanto in forma orale. La summa suprema di queste innumerevoli ricette è rappresentata dall'opera omnia di Suor Germana, intitolata "Tre metri sotto terra". A causa degli eventuali problemi di copyright, possiamo in questa sede riportare unicamente due ricette tratte dal testo in questione:
Torta fetale
Ingredienti per quattro persone: quattro feti freschi, mezzo litro di latte, pan di Spagna, crema pasticcera, fragole.
Preparazione: Frullare i feti con il latte. Tagliare in due dischi il pan di Spagna e cospargere ogni disco prima con la crema pasticcera, poi con l'impasto di feti. Infine, ricoprire il composto con le fragole fresche e un feto intero.
Nel libro sono presenti anche molte ricette regionali, come le palle del nonno umbre, alcune delle quali hanno trovato persino la loro trasposizione televisiva grazie al lavoro di Antonella Clerici nel suo "La prova del fuoco", variante cremazionale del programma "La prova del cuoco". Presentiamo qui un piatto tipico pugliese.
Orecchiette della nonna
Ingredienti per sei persone: la nonna, farina di grano tenero tipo 00, acqua, sale q.b..
Preparazione: Mescolare le ceneri della nonna con la farina. Incorporarvi l'acqua e il sale. Impastare bene il composto finquando non sarà ben omogeneo. Tagliare piccole porzioni della massa da lavorare singolarmente in cilindretti lunghi quindici centimetri. Tagliare ulteriormente i cilindretti e, con l'aiuto di un coltello, formare le orecchiette.
Cremazioni per il viso e il corpo
Oltre che come nutrimento, le carcasse (possibilmente fresche, poiché la decomposizione ne altera i naturali odori, sapore e caratteristiche organolettiche) possono essere facilmente impiegate anche come utile complemento alla vanità femminile. Il procedimento è del tutto simile a quello impiegato per le cremazioni per la pasticceria, con la sola differenza che il prodotto ottenuto non sarà commestibile [1]
Note
- ^ Qualcuno potrebbe sostenere che non lo siano nemmeno le cremazioni per la cucina, dimostrando di non aver imparato nulla dal documentario di Piero Angela "Alive - Sopravvissuti".