Brescia: differenze tra le versioni

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Giunse il medioevo.. epoca buia,che coincise con la decadenza culturale dei già gnucchi abitanti. Poi venne la conquista marocchina e la diffusione capillare di kebab, donne velate, moschee, giargianesi sporchi e puzzolenti, ovvero quello che costituisce il vero tessuto della città (oltre all'imprenditore truffante il fisco, ovviamente).
Giunse il medioevo.. epoca buia,che coincise con la decadenza culturale dei già gnucchi abitanti. Poi venne la conquista marocchina e la diffusione capillare di kebab, donne velate, moschee, giargianesi sporchi e puzzolenti, ovvero quello che costituisce il vero tessuto della città (oltre all'imprenditore truffante il fisco, ovviamente).
Voci ricorrenti vogliono che il Consiglio Comunale voglia ribattezzare la città Al Suad Breshalla.

Versione delle 21:45, 27 gen 2008

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Brescia
"In tondinum we trust"

(Motto)

Posizione geografica Pianura Padana
Anno di fondazione -infinito
Abitanti 300 kilotamarri
Etnia principale truzzi,tamarri,bidoni,immigrati
Lingua "Pota", "Figa", "Va-a'-fat-ciàa!"
Sistema di governo Perenne imperio del Paolo
Moneta L'assegno-a-vuoto bresciano
Attività principale Fingere di lavorare

Brescia è una ridentissima città dormitorio-industriale nel bel mezzo della Padania lumbard. Confina a Est con la Germania Mosconia.

È popolata da piccoli omini tamarri, prevalentemente dediti al consumo di cocaina, all'acquisto di auto costose e pazzescamente da sborone (vedi BMW X5 cromata con oro e interni in pelle di negro nigeriano) e che lavorano nel radioso e luminoso campo della edilizia, dell'industria nonché del racket della prostituzione. Non si dimentichino inoltre le badanti ucraine attempate.

La città Leonessa d'Italia, altresì detta "la micia castrata d'Italia", pullula di simpatici evasori del fisco, i quali, subappaltando il gioioso morire in cantiere a orde di albanesi e marocchini, evadono le tasse e si fanno le palanche,anche dette PILA in gergo locale, denari con i quali si fanno le tanto agognate vacanze a Sharm o nella più plebea Capo Verde. Chi non è stato in nessuna delle due TOP LOCATIONS viene considerato o un terrone che lavora in fabbrica (o nel publico impiego) o un dannato bastardo morto di fame.

L'imperativo del bresciano è l'ostentazione del denaro, di cui spesso scarseggia, e pertanto racimola con prestiti o fotte allo stato. Infatti il bresciano è imprenditore, ma lascia il rischio d'impresa agli altri, e prima di tutto è furbo approfittatore dello stato. A conferma di ciò notiamo l'abitudine tipica di pagare in nero... Effettivamente molti napoletani, trovano, nei gentili e razzisti abitanti della amena cittadina, degli amici truffatori con cui scambiare dritte e consigli..

Infrastrutture

Brescia è celebre per avere un numero esiguo di infrastrutture. Si vorrebbero costruire nuove strade e ferrovie ma forze del lato oscuro si oppongono.

Trasporti

Un cane bresciano ostenta la sua costosa automobile

A Brescia tutti usano l'auto. Non sono previsti mezzi di trasporto pubblici.

In realtà è prevista la costruzione di una metropolitana, ma questa serve non già alla soluzione dei problemi di mobilità collettiva, bensì a creare simpatici cantieri stradali e restringimenti di carreggiata che, rendendo più caotico il traffico, aiutano il bresciano nella socializzazione mattutina con i compagni di coda.

Economia

Nel bresciano il settore primario si basa interamente sull'allevamento e sulla successiva esportazione di suini, complementato, negli altri settori, dall'attività di costruzione di centro commerciale e compravendita di automobili a bassa efficienza.

Tra i servizi bisogna ricordare due importantissime attività esercitate dal bresciano:

  • il fornitore di servizi di telefonia internazionale per il mercato al dettaglio (gestore di phonecenter)
  • il fornitore di servizi gastronomici ad elevata intensità di sapore e spezie (kebabbaro) che permette alla povera gioventù bresciana di placare la propria fame etilica qualora essa si manifesti verso le ore due di notte

Cultura

Le attività culturali bresciane orbitano fondamentalmente attorno a due luoghi-chiave attrattori sociali: il centro commerciale e la piazza per lo struscio (anche se nessun bresciano lo chiamerebbe tale).

Per quanto riguarda il primo, è noto che in Brescia e provincia sono presenti più centri commerciali che biblioteche. Se infatti Aristotele afferma che a Bergamo l'edilizia è desiderabile per sé stessa, Brescia, più pragmatica e concreta, richiede che all'opera edile sia collegata la possibilità di ostentare denaro, o, in altre parole, di fare shopping estremo. Naturalmente i centri commerciali sono costruiti fuori città, in modo che il bresciano possa utilizzare (ostentando) il SUV appena comperato col finanziamento trentennale.

Per quanto riguarda lo struscio, neppure qui il bresciano abbandona l'auto costosa e di grossa cilindrata: difatti, se in altre zone d'Italia lo struscio si effettua camminando, consorte a braccetto, nel viale principale del centro, il bresciano invece socializza percorrendo in SUV, a mo' di rotatoria, la piazza fighetta nella zona sud-est della città, allietando il pedone con la musica ad alto volume della propria autoradio e forbite discussioni di argomento filosofico.

Curiosità

  • Si pensa che a Brescia siano nati:
    • Bernardo Provenzano, scrittore e fine linguista
    • George W. Bush, attivista per le fonti di energia rinnovibili e premio Nobel per la pace
    • Totò Sapore
    • Spongebob
    • Giovanni Agnelli, imprenditore con la pila (e l'auto)
    • Renzo Arbore, tipico cantante bresciano
  • Il dialetto bresciano di certe valli ha più consonanti aspirate dell'arabo
  • Nella Bassa Bresciana la nebbia si taglia con il coltello, ma solo con quello prodotto in Val Trompia

Storia

Brescia, o Brixia,fu per un breve periodo cagata dai romani: essi decisero di stabilire sulle pendici della Maddalena(noto colle che trae il nome da una chiarissima puttana romana) delle latrine dove cagare.. Da lì nacquero i primi insediamenti di villici puzzolenti che erano soliti esprimersi a gesti e a rutti,abitudine tramadata fino ai giorni nostri e codificata nel brioso e polifonico "dialetto bresciano",ovvero un alfabeto ripeno di peti e rumori corporei. L'ignoranza degli indigeni spinse i Romani ad abbandonare il progetto di civilizzazione delle paleoscimmie locali a favore di una delocalizzazione in Cina ed Africa.

La città cadde in mano ai Visigoti che si diedero allo stupro delle meretrici locali; le donne bresciane erano conosciute per la loro direttezza di modi, per la loro scarsa igiene e per la facilità ad aprire le gambe a uno (ma meglio più) sconosciuti. Tale indole caritatevole si è tramandata fin ora e trova esempio in pie donne come Elena Grimaldi, Aldo Busi e la Vittoria Alata (detta così perché la prima volta che lo prese in culo spicco il volo godendo come una zozzona).

Giunse il medioevo.. epoca buia,che coincise con la decadenza culturale dei già gnucchi abitanti. Poi venne la conquista marocchina e la diffusione capillare di kebab, donne velate, moschee, giargianesi sporchi e puzzolenti, ovvero quello che costituisce il vero tessuto della città (oltre all'imprenditore truffante il fisco, ovviamente). Voci ricorrenti vogliono che il Consiglio Comunale voglia ribattezzare la città Al Suad Breshalla.