Utente:Pascaldo/Sandbox: differenze tra le versioni

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Versione delle 15:39, 1 mag 2011

« Oh, sabbia!!! »

Tite Kubo

Template:Kenpachiapprova

ti sta osservando... se non gli piaci potrebbe spedire Kenpachi Zaraki a casa tua
« Mettere titoli che non c'entrano e citazioni incomprensibili in ogni capitolo fa intellettuale e intellettuale fa figo. »
(Tite Kubo)
« Anche tutti questi nomi e queste parole in spagnolo fanno figo. »
(di nuovo Tite Kubo)
« Chiamerò gli Espada con nomi ispirati ad architetti e designer. Fa indiscutibilmente figo, no? »
(ancora Tite Kubo)
« Io protesto! Ma perché devono avere tutte una quinta e solo io una zero? »
(Rukia su come viene disegnata)
« Ecco, Aizen è sconfitto e io ho perso i miei poteri di Shinigami... Che altro può succedere? Questa deve essere (finalmente) la fine di Bleach! »
« Ma col cavolo! Con tutto quello che questo manga mi frutta? Un bel time-skip di due anni e si ricomincia! Bleach non finirà mai!! »
(Kubo su citazione precedente)

è uno dei mangaka più copioni del mondo, nonchè il padre dell' ultima trovata dei giapponesi per confonderci la mente, ovvero Candeggina.

Biografia

nasce a Hiroshima alla fine degli anni Settanta. Figlio di un buttafuori con tendenze tamarre e di una laureata in spagnolo impiegata presso l'aziende di moda Quincy inc, trascorre l'infanzia come qualsivoglia moccioso, giocando con il fratello Kuadro e la sorellina Kuarta. L'unico fatto degno di nota di questo periodo è che in prima elementare si rende conto di quanto sia difficile da scrivere il suo nome e decide di cambiarlo in , che è molto più facile da sillabare. Non è un precoce genio del disegno e per i primi anni della sua vita se ne frega altamente dei manga e sogna di diventare un astronauta. Tuttavia a diciassette anni viene investito in pieno da quel gigantesco fenomeno generazionale che è Dragon Ball, ed è l'inizio della catasfrofe. Kubo inizia a disegnare manga, come tutti gli adolescenti nipponici suoi coetanei, e studia lo spagnolo con passione[2], certo che gli sarà estremamante utile nel suo futuro lavorativo. La sua prima opera è Zombie Powder, una storia di cacciatori alla ricerca di polvere di zombie in grado di riportare in vita le persone ambientata in una sorta di western futuristico. Geniale, no? Certo che avrà un successo straordinario Tite la spedisce al concorso per manga più importante della Nipponia. Ovviamente perde.
Però è una storia talmente assurda che potrebbe anche funzionare. Provano a pubblicarlo, ma è un fiasco perchè dopo 5 capitoli i lettori non capiscono già più niente e Tite, incasinatosi e a corto di idee, non sa più come fare andare avanti la storia. Viene calciorotato.
Dopo un periodo di nera depressione la mente di Tite Allaterza partorisce la sua opera più nota: Bleach. Lo sforzo creativo lo prosciuga a tal punto che nel giro di un'ottantina di capitoli ha esaurito tutte le idee e probabilemte non riuscirà più a creare altre opere. Tuttavia il nuovo manga piace a tutta la famiglia e a tutti i suoi amici. Incoraggiato spedisce il progetto agli editori dello Shonen Jump.

- Editore 1: “Uh, che palle questi ragazzini con i loro pseudo-manga scopiazzati!! Che cosa abbiamo adesso?”
- Assistente: “ Uhm, il prossimo progetto si chiama Bleach...”
- Editore 1: “Bleach? Che nome è? C'entrano Nirvana?”
- Assistente: “Uhm, no...”
- Editore 2: “C'entra la candeggina?”
- Assistente: “Neanche... È la storia di un ragazzo che vede i fantasmi, poi conosce una Shinigami e diventa un sostituto Shinigami e...”
- Editore 1: “Sento puzza di Yu degli spettri...”
- Editore 2: “E il protagonista?”
- Assistente: “ Un quindicenne con i capelli arancioni di nome Fragolo Kurosaki...”
- Editore 2: “Ah.”
(Segue un momento di imbarazzo tra i presenti)
- Editore 1: “Chi sarebbe l'autore?”
- Assistente: “ Tal . Ha già lavorato per il Jump. È l'autore di Zombie Powder. Vi ricordate?”
- Editore 1:
“Uhm...”
- Editore 2:
“Ehm...”
- Assistente:
“ Lo avete calciorotato dopo soli 5 capitoli di pubblicazione qualche anno fa.”
- Editore 2:
“ Ah, ecco.”

Il progetto è respinto. Tite ricade nella depressione più nera e più volte sfiora l'harakiri. Tuttavia riceve una lettera da Akira Toriyama, il mitico autore di Dragon Ball, che lo esorta a non mollare e a credere nei suoi sogni[3]. Ri-ncoraggiato ci riprova e inizia un'intensa opera di stalking nei confronti dei capoccia del Jump che dura mesi, finchè gli editori stremati e sull'orlo di una crisi di nervi gli accordano un periodo di prova. È il 2001. Bleach riscuote immediato successo di pubblico e di critica[4]. Ancora oggi contribuisce al candeggiamento progressivo del cervello di milioni di lettori di tutto il mondo.

Candeggina

   La stessa cosa ma di più: Bleach.

È l'opera che lo ha reso ciò che è oggi, cioè uno dei fiori all'occhiello di quei mafiosi scopritori di talenti[citazione necessaria] della rivista Shonen Jump, che dal 2001 abbatte alberi per pubblicarlo. La splendida purezza[e la marmotta confeziona la cioccolata] del tratto, la sconvolgente bellezza[ma de che?] dei personaggi, il loro carattere così lontano dagli stereotipi, acutamente e approfonditamente delineato[l'ha detto Voyager!], le meravigliose ambientazioni paesaggistiche[citazione necessaria??] e la godibile scorrevolezza dei capitoli[ma anche no] rendono questo manga amatissimo di lettori uno dei prodotti d'eccellenza[citazione necessaria] dell'editoria nipponica da ormai dieci anni. Verosimilmente Candeggina non finirà mai perché il mangaka ci si è molto affezionato.

Altri progetti in cantiere

Cose che sono colpa sua

Note

  1. ^ illuso
  2. ^ e scarsi risultati
  3. ^ Tite non lo saprà mai, ma la lettera era solo un modello preconfezionato per la risposta a tutte le lettere di aspiranti mangaka ricevute dal maestro (migliaia ogni mese) in cui era stato inserito il suo nome
  4. ^ pazzesco...