Bong
Un bong è un attrezzo estremamente semplice, costituito da un'ampolla e un braciere che devono essere riempiti rispettivamente di acqua (o liquidi alternativi, vedremo in seguito le varianti) e sostanza stupefacente combustibile, mai in nessun caso si consiglia di fare il contrario.
Come si usa
Caricato il braciere del bong con la mistura preferita e inserito l'acqua nell'ampolla è sufficiente accostare una fiamma al braciere, tappare con un dito il piccolo buco sul corpo del bong e aspirare a pieni polmoni fino a che non sarà pieno di fumo, a questo punto stappate il buco, il fumo defluirà direttamente nel vostro apparato respiratorio per la gioia delle vostre mamme. Nota bene, benché molti bong abbiano il buco dello sfiato in una posizione tale per la quale sarebbe comodo tappare col pisello, trattandosi di un oggetto di uso comunitario questa pratica è considerata dai più poco igienica.
Varianti d'uso
La principale variante d'uso del bong consiste nella sostituzione dell'acqua con un superalcoolico a piacere, questo superalcoolico potrà poi essere ingerito (ma ciò è sconsigliato ai non professionisti). Anche la sostituzione dell'acqua con urina di fattone è considerata poco igienica, ma in virtù dell'alta concentrazione di cannabinoidi presente in essa, taluni la ritengono molto adatta e, a questo scopo, la ritengono molto a lungo. Un'altra variante poco utilizzata consiste nell'uso del bong non lavato come tazza per la colazione del mattino (nel caso usate il tubetto del braciere come cannuccia), questa pratica prende il nome de "La Colazione dei Fattoni".
Effetti
L'effetto di un bong è molto simile all'effetto che otterreste mettendo la testa nella campana di una cattedrale poco prima di una funzione religiosa, da questo difatti deriva il nome "bong".
Effetti indesiderati
Gli effetti indesiderati del bong sono molti, dall'insufficienza respiratoria, alla paranoia, alla raucedine. Nei casi più gravi, si è riscontrata l'esplosione di risa incontrollate durante telegiornali, programmi della Premiata Teleditta, Max e Tux, nel caso abbiate questo sintomo non rivolgetevi disperatamente a vostra mamma, in quanto il regime del dialogo che potreste avere sarebbe:
- Voi: “Mamma, ho fumato un bong e sono diventato scemo...”
- Mamma: “Ti fumi la droga?! Oh mio Dio, ci sono rimasta di merda.”
- Voi: “E che è... Te dovevi trasformà?”
- Mamma: “Fuori da casa mia, drogato del cazzo!”
Questo scambio è evidentemente poco proficuo per entrambi, pertanto, in caso di intossicazione acuta, vi consigliamo di non farvi prendere dal panico, ascoltare musica distensiva e attendere lo svanire degli effetti. Cercate di non avere contatti diretti con nessuno in questo lasso di tempo.
Aneddoti, testimonianze e fumate epiche
Per preservare l'anonimato tutti i protagonisti di queste vicende si celeranno dietro pseudonimi, per venire incontro a quanti non hanno dimestichezza con il gergo giovanile e i discorsi sconnessi dei fattoni accaniti metteremo anche la traduzione (ci scusiamo anticipatamente se la traduzione dovesse essere imprecisa, in alcuni casi non abbiamo capito neanche noi).
Questa testimonianza è assolutamente inutile, dimostra soltanto che il testimone ha evidenti problemi mnemonici dovuti all'eccesso di stupefacenti.
Un amico di Anonimo, a causa della rottura del suo vecchio bong, ne ha riciclato il braciere su di un altro autocostruito con una bottiglia, preventivamente bevuta. Dopo averlo fumato ha riscontrato una tipica, per i fumatori, secchezza delle fauci alla quale ha ovviato bevendo ulteriormente. La conseguenza logica di questo eccesso di liquidi è stato il riempimento della vescica dell'amico di Anonimo, il quale trovandosi sprovvisto di un servizio igenico adeguato ha pesato bene di espletare questa sua funzione dapprima nella bottiglia svuotata e poi nel bong. Anonimo ignaro dello scherzo fatto dall'amico ha fumato il bong e con ogni probabilità (benché l'incompletezza della testimonianza ci lasci nel dubbio), allettato da un offerta tendenziosa di hashish ha successivamente bevuto l'urina contenuta nel bong stesso.
Il traduttore si rifiuta categoricamente di cercare di dare un senso compiuto a questo vaneggiamento e va a fumarsi un bong.
Nascondere il bong alla mamma
Il bong è un oggetto compromettente spesso ingombrante, non è facile nasconderlo alla mamma.
Possono esserci d'aiuto le seguenti tecniche:
- Coprite il bong con della plastilina trasformandone le fattezze in quelle di un dildo (sconsigliato in caso di mamme porcone).
- Mettete nell'ampolla un pesce rosso e sostenete che al luna park dove l'avete vinto non avevano sacchetti perciò vi hanno dato quello.
- Dite a vostra mamma che non sapevate cosa fosse, l'avete comprato solo perché vi sembrava adatto per picchiare il vostro fratellino.
- Fatelo tenere in consegna a vostro nonno arteriosclerotico e dite che si tratta di un apparecchio per la rianimazione, se dovessero persistere dubbi fatelo fumare al nonno.
- Dite che vi serve per una ricerca scolastica.
- Nascondetelo insieme a delle siringhe usate, questo ne sminuirà l'importanza agli occhi della mamma.
- Fatelo fumare alla mamma e ditele che le permetterà di entrare veramente in contatto con se stessa (per mamme new age o ex hippies).
- Nascondetelo dietro all'elefante.
Leggende e storie riguardo al bong
Il bong di Dio
Secondo una leggenda riconducibile a una fazione eretica dei primi cristiani, conosciuta come la Setta del Braciere Incandescente, la creazione del mondo da parte di Dio non avvenne affatto nei tempi e nei modi decritti nella genesi, bensì fu la conseguenza dell'accensione di un bong e dei successivi cinque colpi di tosse che l'Altissimo produsse in seguito alla profonda inspirazione dei fumi. Sempre secondo questi il nostro sole altro non sarebbe se non il Braciere del bong stesso, le nuvole il fumo espirato e pioggia, vento, intemperie e cataclismi le conseguenze dei bagordi perpetuati al droga-party di Dio. In uno dei pochi frammenti dei vangeli apocrifi ai quali gli esponenti della Setta si rifacevano Gesù sulla croce non affermò affatto di aver sete, bensì chiese se fosse Charas quella che i soldati romani stavano fumando, a quel punto uno di questi, mosso a compassione tese verso le labbra di Gesù una canna, quella che gli evangelisti ufficiali riportano come una spugna su una lancia. Questa Setta fu la prima a imitare i modi hippy di Gesù e anche a praticare il nudismo, alcuni infatti sostengono che san Francesco d'Assisi ne sia stato l'ultimo esponente.
I bong di bamboo
Un'antica leggenda indiana vuole invece che Budda, prima del raggiungimento dell'illuminazione, si reco durante uno dei suoi pellegrinaggi in un canneto dove un uomo, sotto il sole di una afosa giornata estiva, era intento a tagliare alcune canne di bamboo. Tra i due ci fu questo dialogo:
- Budda: “Che stai facendo, buon uomo?”
- Uomo: “Taglio queste canne di bamboo”
- Budda: “E per quale motivo incurante del caldo di oggi fai questo faticoso lavoro?”
- Uomo: “Sono povero, con questi costruirò dei bong e domani li andrò a vendere al mercato per sfamare la mia famiglia.”
- Budda: “Tu sei un uomo buono, onesto e laborioso, ne avrai merito. Quanto impiegherai a costruirli? Visto che ho portato della marijuana con me perché allietasse il mio peregrinare”
- Uomo: “Circa mezzora a bong, se la pianti di disturbare il mio lavoro”
A queste parole Budda raggiunse l'illuminazione e cominciò ad aiutare l'uomo, quando ebbero finito si sedettero e fumarono un bong e l'uomo trovando la marijuana particolarmente buona propose a Budda un baratto con uno dei suoi bong. Budda, senza avvedersi del fatto che una guardia era nelle vicinanze accetto con piacere lo scambio e fu immediatamente arrestato per spaccio. Gli insegnameti del Budda illuminato ai compagni di cella si diffusero tanto che le autorità dell'epoca si videro costrette ad applicare leggi che punissero anche l'uso personale, per questo ancora oggi i discepoli del Budda fumano quotidianamente il bong di bamboo, radono il capo per eliminare tracce compromettenti di cannabinoidi dai loro capelli e adottano una dieta atta a pulire sangue e urine dal thc.
Il braciere inestinguibile
Una storia più moderna riguardo ai bong ci è tramandata dall'epoca vittoriana e narra di due nobilotti inglesi i quali, amanti delle scommesse, si sfidarono in una gara a chi avrebbe bruciato l'intera mistura presente nei bracieri dei rispettivi bong nel tempo minore. Il diavolo, che stava passando da quelle parti, pensò di fare loro uno scherzo e fece in modo che i loro bong non si esaurissero mai, ancora oggi nel castello dell'antica casata di Stoned alcuni turisti affermano di aver sentito le voci dei due insultarsi in preda alla ridarola conseguente al loro fumare da prima di metà dell'ottocento.
Il bong del palombaro
Una celebre storia legata al bong riguarda la nascita dei palombari. Sì, quei simpatici omini con una tuta megaspaziale ed un casco metallico collegato ad un tubo, che avevano l'arduo compito di viaggiare nelle profondità degli abissi, alla ricerca di ignote realtà. In realtà, i palombari nacquero per ricercare ignote realtà, ma non con i viaggi subacquei, bensì tramite i viaggi mentali ai confini della realtà indotti dalle sostanze stupefacenti. Ma per esplorare questa dimensione mistica era necessaria l'attrezzatura giusta, per questo fu inventato il "bong del palombaro". Parte del bong fu poi ripresa per costituire la tuta dei palombari che tutti noi conosciamo.